De Masi, il coronavirus è stato un grande test di sociologia
CORONAVIRUS: GRAZIE AGLI OPERATORI DEI NOSTRI OSPEDALI E SERVIZI SANITARI!
OMCEO FORLI’-CESENA RINVIO INCONTRO DI AGGIORNAMENTO DEL 12 MARZO 2020
. Sarà premura della Segreteria contattarVi al fine di comunicare una nuova data nei tempi più brevi possibili. Cordiali saluti. Dott. Michele Gaudio Presidente OMCeO Forlì-Cesena
Coronavirus e anamnesi del paziente: le limitazioni per la privacy
(da Odontoiatria33) L’emergenza COVI-19 e le tutele di salute pubblica si devono raccordare anche con quelle della tutela della privacy, almeno secondo quanto indicato dal Garante che attraverso una comunicazione (https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9282117) pubblicata il 3 marzo 2020, si esprime sulle attività di raccolta di dati in merito alla presenza di sintomi da nuovo Coronavirus e degli ultimi spostamenti dei lavoratori. L’Autorità sottolinea che “i datori di lavoro devono astenersi dal raccogliere, anche attraverso specifiche richieste al singolo lavoratore o indagini non consentite, informazioni sulla presenza di eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti più stretti o comunque rientranti nella sfera extra lavorativa. La finalità di prevenzione dalla diffusione del Coronavirus deve infatti essere svolta da soggetti che istituzionalmente esercitano queste funzioni in modo qualificato”. E per i pazienti che si recano nello studio odontoiatrico? “Premetto che mi trovo solo parzialmente d’accordo con la posizione assunta dal Garante, essendo questa una situazione eccezionale in cui, a parer mio, la salvaguardia della tutela dei terzi e gli obblighi del 2087 cc giustificano modalità di trattamento dei dati diversi rispetto all'ordinario”, ci dice l’avvocato Silvia Stefanelli che ha curato parte dei contenuti della sezione dedicata al nuovo regolamento europeo sulla privacy a disposizione degli abbonati ad Odontoiatria33 a questo link. http://www.odontoiatria33.it/news/ Se da una parte il Garante sottolinea l’obbligo, da parte dei dipendenti, di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, come ci si deve comportare con i pazienti che si rivolgono allo studio odontoiatrico? “Consiglio di apporre in sala d’attesa una informativa in cui viene chiesto al paziente di informare il personale o l'odontoiatra se si sono recati di recente in zone in cui sono presenti focolai del virus o se hanno i sintomi, elencandoli, magari motivando il cartello con il fatto che questi pazienti potranno richiedere al personale una mascherina di protezione”, consiglia l’avvocato Stefanelli che ricorda. “Già per tutte quelle patologie o situazioni cliniche, come ad esempio l’Aids, il dentista non può richiedere al paziente di indicare se ne è affetto o meno, quindi anche per il Coronavirus ci si dovrà comportare allo stesso modo. D'altronde lo studio odontoiatrico già mette in atto, per tutti i pazienti, tutte quelle procedure previste per evitare la diffusione di infezioni ben più gravi”. Nella comunicazione il Garante invita a rispettare le misure di prevenzione generale alle quali ciascun titolare della protezione dei dati personali dovrà attenersi per assicurare l’accesso dei visitatori a tutti i locali aperti al pubblico nel rispetto delle disposizioni d'urgenza indicate dal Ministero della Salute. Garante che invita tutti i titolari del trattamento dei dati personali “ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e dalle istituzioni competenti per la prevenzione della diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti”.
Coronavirus. Finalmente ci si accorge che i medici sono una risorsa e non un costo
Qualche giorno fa, il collega Marco Ceresa ha scritto a "Quotidiano Sanità" una lettera davvero interessante e totalmente condivisibile, che vogliamo fare leggere a tutti al LINK
http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=81968&fr=n
Coronavirus, da ENPAM e Governo misure d’emergenza per dentisti in zona rossa
Covid-19, Enpam pagherà oneri a medici in quarantena.
Covid-19, che fare se un paziente sospetto si presenta in studio. Ecco le indicazioni pratiche
Dossier sanitari, da Garante privacy sanzione 30 mila euro per accesso indebito
Coronavirus, attivato il test diagnostico per SARS CoV -2 presso il Laboratorio di Virologia del Centro Servizi dell’AUSL Romagna
Al Laboratorio Unico del Centro Servizi dell’AUSL Romagna, con sede a Pievesestina di Cesena, è stato attivato, come annunciato dalla Regione Emilia Romagna, il test diagnostico per l’analisi dei tamponi per la presenza del coronavirus, a cura del Laboratorio di Virologia.
Si tratta di un Laboratorio ad alta specializzazione, dotato delle attrezzature e delle professionalità necessarie e che fa capo all’Unità Operativa di Microbiologia diretta dal professor Vittorio Sambri.
Sono stati a tal fine acquisiti con procedure d’urgenza i reagenti specifici ed è stata attivata l’organizzazione dei percorsi diagnostici dedicati. Una novità che rappresenterà un aiuto importante per il tempestivo accertamento della diagnosi da coronavirus.
Va a questo fine precisato che l’effettuazione del campione è appropriata nei soggetti che abbiano avuto un "contatto stretto" - vicinanza prolungata e con contatto fisico o a distanza minore di un metro e mezzo - con un paziente positivo, entro i 14 giorni precedenti e qualora il soggetto abbia sintomi (tosse, febbre, polmonite).
Certificati di malattia ai lavoratori dipendenti
EVALI, si inizia a sapere di più sulla malattia polmonare da sigarette elettroniche
(da Univadis) Uno studio che ha analizzato la presenza di sostanze tossiche nel lavaggio broncopolmonare (BAL) di una cinquantina di pazienti affetti da EVALI (E-cigarette, or Vaping, product use Associated Lung Injury) ha dimostrato che l’utilizzo di sigarette elettroniche fa arrivare vitamina E acetato al rivestimento epiteliale dell’apparato respiratorio, il presunto sito di danno polmonare. Diversi elementi associano la vitamina E acetato alla patogenesi dell’EVALI. Il possibile meccanismo biologico per il danno polmonare associato all’inalazione di vitamina E acetato sarebbe un’alterazione del surfattante, ma questo andrà verificato in studi negli animali. I dati a disposizione non permettono ad ora di escludere il coinvolgimento di altre sostanze. È possibile che la vitamina E acetato sia il marcatore dell’esposizione a un’altra sostanza tossica.
Descrizione dello studio Sono stati raccolti i BAL di 51 pazienti affetti da EVALI (25 casi confermati e 26 sospetti) e di 99 controlli sani che non utilizzavano e-cig. Mediante spettrometria di massa è stata misurata la presenza di sostanze tossiche considerate dai CDC prioritarie per l’indagine: vitamina E acetato, olii vegetali, olio di trigliceridi a catena media, olio di cocco, distillati del petrolio e diluenti a base di terpeni. Fonti di finanziamento: National Cancer Institute, FDA Center for Tobacco Products, Ohio State University.
Risultati principali Nel BAL di 48 dei 51 casi (94%) di EVALI è stata individuata la presenza di vitamina E acetato, sostanza assente nei BAL dei controlli sani. Nessuna delle altre sostanze tossiche analizzate è stata riscontrata nel BAL di casi o controlli, ad eccezione dell’olio di cocco (1 paziente) e del limonene (1 paziente). 47 dei 50 pazienti (94%) per cui erano disponibili i dati epidemiologici presentava tracce di THC o suoi metaboliti nel BAL o aveva fumato prodotti contenenti THC nei 90 giorni precedenti l’esordio della malattia. La nicotina o i suoi metaboliti erano presenti nel BAL di 30 pazienti su 47 testati (64%).
Perché è importante L’uso di e-cig è comune ed è in costante aumento tra i giovani. Dal 2019 a inizio febbraio 2020 i Centers for Disease Control americani hanno registrato quasi 2.800 casi di EVALI, soprattutto tra i giovani adulti. L’articolo è accompagnato da un commentario che sottolinea l’importanza di proteggere i giovani dai danni causati dal vaping di prodotti contenenti THC o meno.
(Blount BC, Karwowski MP, et al. Vitamin E acetate in bronchoalveolar-lavage fluid associated with EVALI. N Engl J Med 2020;382:697-705. doi:10.1056/NEJMoa1916433 )
(King BA, Jones CM, et al. The EVALI and youth vaping epidemics - implications for public health. N Engl J Med 2020;382;689-691. doi:10.1056/NEJMp1916171 )
Coronavirus. Mascherina sì, mascherina no. Ecco le indicazioni del Ministero della Salute
(da Quotidiano Sanità) “Per prevenire il rischio di infezione da nuovo coronavirus è prioritario curare l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare anche una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus. L'uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. Inoltre, la mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”. È quanto scrive il Ministero della Salute sul proprio sito. Come devo mettere e togliere la mascherina? Ecco come fare: - prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica - copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto - evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
- quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; infatti sono maschere mono-uso - togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; - gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani.