Eutanasia, Fnomceo valuta dopo Consulta integrazioni codice deontologico

(da Adnkronos Salute)   Il Consiglio nazionale della Fnomceo valuterà integrazioni al Codice deontologico per applicare la sentenza della Corte Costituzionale in tema di punibilità del suicidio assistito. Lo annuncia il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli, ritenendo, la sentenza della Consulta, dopo la sua pubblicazione, "equilibrata". Per Anelli, il pronunciamento della Corte "tutela gli assistiti definendo confini netti, prevedendo la non punibilità per l’aiuto al suicidio assistito solo in casi particolari: per i soggetti affetti da patologie irreversibili, con sofferenze intollerabili, dipendenti per le funzioni vitali da apparecchiature e nelle condizioni di chiedere coscientemente questa opzione. Una sentenza - osserva - che, nel contempo, rispetta il ruolo del medico, non obbligandolo a porre in atto l’aiuto al suicidio e affidando alla coscienza del singolo medico la scelta se prestarsi o meno ad esaudire la richiesta del malato. Una sentenza, infine, che valorizza la relazione di cura, affidando al medico la comunicazione sulle diverse opzioni, evitando così possibili speculazioni sulla vulnerabilità dei soggetti coinvolti, e definisce come essenziali le cure palliative".   "Al medico - prosegue il numero uno della Fnomceo - è chiesto di attivare l’assistenza con cure palliative al fine di mantenere sotto controllo il dolore e di spiegare al paziente le scelte possibili: la sedazione profonda e le cure palliative, o, in alternativa, le modalità con le quali si potrà eseguire il suicidio assistito, secondo quanto previsto dalla legge 219 del 2017 - spiega Anelli -. Sarà poi il paziente a decidere e tale volontà, sottoposta alle valutazioni del Comitato etico, sarà recepita con le modalità organizzative in capo alla struttura sanitaria. I medici coinvolti nel processo dalla struttura sanitaria potranno esercitare obiezione di coscienza”.  “In definitiva, premesso che la sentenza va applicata - conclude Anelli - e che ogni modifica del Codice deontologico - norma interna che la professione si autoimpone a tutela dell’etica e della qualità del suo esercizio - va approvata dal Consiglio nazionale, sarà compito del Consiglio stesso uniformare il Codice al dispositivo della Corte Costituzionale, limitatamente ai casi previsti".

Consulta: ecco quando non è punibile l’aiuto al suicidio

(da DottNet)    Non è punibile chi aiuta al suicidio "una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, ma che resta pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli". Ma a determinate condizioni, a partire da una "procedura medicalizzata". E la verifica delle condizioni richieste deve essere compiuta da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale. Così la Consulta nelle motivazioni della sentenza sul fine vita. La Corte si è pronunciata sul punto su richiesta dei giudici milanesi del processo a Marco Cappato che aveva accompagnato in Svizzera il Dj Fabo per il suicidio assistito.  La pronuncia con cui la Consulta ha escluso in determinati casi la punibilità dell'aiuto al suicidio non crea "alcun obbligo di procedere a tale aiuto in campo ai medici". Lo specifica la stessa Corte nelle motivazioni depositate oggi della sentenza sul fine vita. Pertanto "resta affidato alla coscienza del singolo medico scegliere se prestarsi o no ad esaudire la richiesta del malato".  "E' una sentenza di portata storica, che cancella, in nome della Costituzione, la concezione da Stato etico che ha ispirato il Codice penale del 1930". Lo dichiara Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni e difensore di Marco Cappato, in merito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito come, in alcune condizioni, un malato sottoposto a sofferenze insopportabili può essere aiutato a morire dal Servizio Sanitario Nazionale. "Rimane ancora un tratto di strada da compiere per il pieno rispetto della libertà e responsabilità individuale nelle scelte di fine vita. La Corte costituzionale - ha precisato Gallo - si è espressa sull'aiuto fornito a una persona (Fabiano Antoniani) che era dipendente da un trattamento sanitario che lo teneva in vita. Tuttavia lo stesso diritto deve essere riconosciuto anche ai malati che non sono attaccati a una macchina, ma che possono trovarsi in condizioni di non inferiore sofferenza e irreversibilità della malattia, come ad esempio può accadere alle persone malate di cancro".  Da questo punto di vista, un passaggio fondamentale per fare chiarezza sarà il processo in corso a Massa nei confronti di Marco Cappato e Mina Welby per la morte di Davide Trentini, la cui prossima udienza si terrà il 5 febbraio. "Come Associazione Luca Coscioni - commenta il tesoriere Marco Cappato, imputato per il suicidio assistito di Dj Fabo - ci battiamo per chiedere finalmente al Parlamento di discutere e decidere sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia, depositata oltre 6 anni fa da oltre 131mila cittadini, e da allora mai discussa".

Il consumo di zucchero aumenta il rischio di coliti

(da DottNet)    Aumentare il consumo di zucchero può far crescere a breve termine, il rischio di malattie infiammatorie intestinali come la colite. E' quanto emerge da uno studio dell'Università dell'Alberta pubblicata su 'Scientific Reports' che ha scoperto, in una ricerca sui topi, una maggiore suscettibilità alla colite e sintomi più gravi dopo solo due giorni di una dieta ricca di zuccheri rispetto a quelli che, invece, dovevano seguire una dieta più equilibrata.   I risultati, spiega Karen Madsen, studiosa che ha condotto l'analisi, fanno eco a ciò che molti pazienti con colite percepiscono: piccoli cambiamenti nella dieta possono far esplodere i sintomi di malattie infiammatorie intestinali.  "Volevamo sapere quanto tempo ci vuole prima che un cambiamento nella dieta si traduca in un impatto sulla salute - aggiunge - Nel caso dello zucchero e della colite ci sono voluti solo due giorni, il che è stato davvero sorprendente per noi. Non pensavamo che sarebbe successo così rapidamente". Gli alimenti ricchi di fibre fungono da carburante per i batteri "buoni" che vivono nell'intestino e producono acidi grassi a catena corta, che sono fondamentali per un'efficace risposta immunitaria. Mangiare diete ricche di zuccheri e ridurre l'assunzione di fibre alimenta invece microbi "cattivi" come gli Escherichia coli, che sono associati a un'infiammazione e a una risposta immunitaria imperfetta. Lo studio ha dimostrato che i topi che avevano una dieta ricca di zuccheri presentavano un danno maggiore ai tessuti intestinali e una risposta immunitaria peggiore. Questi problemi sono stati alleviati quando la loro dieta veniva integrata con acidi grassi a catena corta, normalmente prodotti da batteri buoni.

“Antibiotici, meno e meglio”

Da Slow Medicine e Altroconsumo un manifesto di “responsabilità” L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Fare di più non significa fare meglio - Choosing Wisely Italy” attraverso cui è stato messo a punto il Manifesto insieme a 16 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e veterinari che hanno prodotto raccomandazioni sull’uso corretto di antibiotici.  Leggi l'articolo completo al LINK

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=79010&fr=n

Manipolare farmaci orali, da Ministero raccomandazioni per dividere compresse

(da Doctor33)   Spezzare le compresse, frantumarle o polverizzarle, o aprire gli opercoli delle capsule per usare il contenuto, pratiche diffuse, soprattutto nelle Rsa, sono fonte di errori di somministrazione e di dosaggio.   Per migliorare la sicurezza dei pazienti e degli operatori, il Ministero della Salute ha ritenuto di fornire le indicazioni necessarie per la manipolazione delle forme farmaceutiche orali solide "per la corretta gestione della terapia farmacologica orale, nei casi in cui non sia possibile somministrarle integre e quando le attività di allestimento non siano effettuate dalla farmacia".
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Risparmio fiscale con i fondi pensione ai figli

(da Odontoiatria33)   Fine anno è sempre tempo di bilanci, anche in termini di tasse da versare nel prossimo. Per i professionisti che hanno avuto un anno particolarmente positivo sul fronte del fatturato, può essere utile pensare di ridurre il peso fiscale (magari rientrando nell’aliquota inferiore) aprendo, se non lo hanno accora fatto, un fondo pensione o incrementando i versamenti fino al raggiungimento della quota massima detraibile: 5.164,57 euro.   Stesso vantaggio fiscale lo si ha aprendo un fondo pensione per i figli garantendogli, anche, un aiuto economico quando saranno adulti. Ricordiamo comunque che il limite di deducibilità resta sempre complessivamente lo stesso (5.164,57 euro) cumulando i versamenti anche per più persone o per più fondi.

I vantaggi fiscali    Un fondo pensione per un proprio figlio permette di ottenere gli stessi vantaggi fiscali che si godono per il proprio fondo pensione. Quanto versato nel fondo pensione entro il 31 dicembre 2019 (fino ad un massimo di 5.164,57 euro) contribuirà ad abbassare il reddito già nella dichiarazione dei redditi del 2020.  “Attivare un fondo pensione per i propri figli, qualsiasi età abbiano, consente di aumentare i vantaggi anche dal punto di vista del rendimento, potendo scegliere un Fondo più aggressivo, visto il lungo periodo di investimento che si prospetta”, spiega ad Odontoiatria33 Luigi Daleffe già presidente ed attuale consigliere di  Fondo Sanità (https://www.fondosanita.it) , il fondo pensione per i professionisti medici ed odontoiatri che è stato recentemente premiato come Fondo pensione a maggior rendimento medio a 10 anni.  “Altro vantaggio della pensione integrativa è la detassazione totale dei fondi versati per la parte non dedotta ai fini Irpef”, ricorda Daleffe. Una volta in pensione il capitale eventualmente non portato in detrazione, magari perché eccedente ai 5.164,57 euro previsti dalla legge, non verrà tassato al momento dell’erogazione della rendita vitalizia o del capitale.Tra i vantaggi anche la ridotta tassazione in uscita: “la rendita vitalizia -sottolinea sempre Daleffe- sarà tassata al massimo al 15%, fino a 15 anni di anzianità contributiva; dopo di ché la tassazione diminuirà dello 0,3% l’anno, fino ad una tassazione del 9% con un’anzianità nei fondi pensione di 35 anni".   Oltre ai vantaggi fiscali e a quelli di poter cominciare a costruire un futuro pensionistico per i propri figli anche se non sono ancora in età lavorativa, vi è la possibilità, per i figli, di disporre in età adulta di parte della somma versata per eventuali esigenze, ad esempio per l’acquisto della prima casa, prima ancora di beneficiare di una pensione integrativa. Da quanto versato nel fondo pensione si potranno infatti richiedere anticipi fino al 75% per spese di acquisto o ristrutturazione di casa o per motivi di salute e del 30% per qualsiasi altra esigenza, come per motivi di studio, ma anche per avviare una propria attività imprenditoriale.   “Aspetto importante da tenere in considerazione, continua Daleffe, è anche il fatto che il figlio iscritto a FondoSanità, anche se dovesse scegliere una strada professionale diversa dall’area sanitaria (infatti possono aderire anche altre professioni sanitarie come farmacisti, veterinari, infermieri), potrà continuare a rimanere iscritto al fondo”.

Un interessante evento sugli ECM presso la nostra sede

Giovedì 5 Dicembre alle 20:30 presso la nostra Sala Convegni la Commissione Cao ha organizzato un interessante Corso di Aggiornamento su "ECM Come, Quando e Perchè?". Durante il corso il Dott. Stefano Almini, Rappresentante dell' Area Odontoiatri in Commissione ECM Regione Lombardia e  Componente del Comitato Scientifico del Provider Ecm “Fnomceo-Omceo in Rete”, istruirà i colleghi sulle modalità di acquisire facilmente crediti anche con il proprio tablet o smartphone durante la seduta di aggiornamento. Il corso sarà pertanto interattivo e di estremo interesse per la gestione personale dei nostri Dossier Formativi e le ultime novità sulla Formazione Continua. Invitiamo tutti gli iscritti (non solo i colleghi odontoiatri) a partecipare numerosi.  

Sigarette elettroniche, confermati anche i danni cardiovascolari

(da M.D.Digital)   Dopo le conferme che le sigarette elettroniche sono dannose per i polmoni tanto quanto il fumo di tabacco, ora si aggiungono i dati che confermano i danni che queste provocano all’apparato cardiovascolare. Sono questi i risultati di uno studio recentemente pubblicato su Cardiovascular Research. Le sigarette elettroniche contengono nicotina, particolato, metalli e aromi, non solo innocuo vapore acqueo. È noto, dagli studi sull'inquinamento atmosferico, che le particelle di piccole dimensioni (meno di 2.5 micron) entrano nella circolazione e sono in grado di produrre effetti diretti sul cuore: ora i dati relativi alle sigarette elettroniche puntano in questa direzione. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, la diffusione delle sigarette elettroniche è aumentato e, dai circa 7 milioni di utenti nel 2011, nel 2018 si è arrivati a contare 41 milioni di soggetti, con una proiezione di oltre 55 milioni entro il 2021. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia sono i maggiori mercati, che a livello globale è per un valore stimato di $ 19.3 miliardi, rispetto a circa $ 7 miliardi di cinque anni fa. Il dato relativo agli adolescenti indicava che negli Stati Uniti nel 2018 un adolescente su cinque era “vaper” nel 2018.

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Aggiornamento del Documento “Tariffe Indicate 2019”

Facendo seguito alla risposta ad un interpello in data 2 settembre 2019, la Agenzia delle Entrate nazionale ha chiesto retroattivamente ad autoscuole e cittadini l’IVA sulle lezioni, esimendoli solo dalle sanzioni per aver agito in base a disposizioni (rivelatesi a posteriori erronee) impartite dall’Amministrazione stessa tra il 2004 e il 2005 (vedi documento ufficiale qui)

E' noto da tempo che la normativa europea in ogni suo dispositivo e sentenza ribadisce il principio generale che tutte le operazioni nella UE sono soggette ad IVA e che le situazioni di non applicazione devono essere eccezionali. In conseguenza, si deve desumere che non è più valido il concetto della "tutela della salute collettiva" che fino ad ora permetteva la non applicazione dell’IVA sulle certificazioni di tipo anamnestico, in precedenza ammesso dalla stessa Agenzia delle Entrate fino al Settembre u.s.  Inoltre si deve considerare che la maggior parte di tali certificazioni sono quasi sempre finalizzate ad un lavoro o ad un guadagno attraverso la attività che esse permettono, e questo le fa assoggettare ad IVA ai sensi della normativa UE vigente. Si aggiunge che è comunque impossibile determinare a priori quale uso il paziente farà della acquisita patente o arma per cui viene autorizzati, nel dubbio l'IVA va sempre applicata  Quindi da ora in poi CONSIGLIAMO LA APPLICAZIONE DELLA IMPOSTA IVA SU TUTTE LE CERTIFICAZIONI ANAMNESTICHE,  SIANO ESSE PER IL PRIMO RILASCIO PATENTI AUTO E MOTO, PER PORTO E DETENZIONE ARMI E PER ATTIVITA' DI BUTTAFUORI O GUARDIA GIURATA  Come ulteriore conseguenza delle variazioni legislative e tributarie in oggetto, la tariffa applicata fino ad ora può essere aggiornata, perché il 22% del percepito dagli iscritti va ora versato all'erario. Pertanto Il Consiglio Direttivo dell'OMCeO di Forlì-Cesena, nella seduta del 19 Novembre 2019, ha deciso  di modificare il documento pubblicato on line intitolato "Tariffe Indicate 2019", con la nuova suddivisione delle certificazioni tra "IVA" e "non IVA"  e le nuove tariffe (vedi nuovo documento qui)

N.B. La applicazione di IVA sui certificati non riguarda I colleghi che operano in regimi fiscali di vantaggio (forfettari, etc.) che sono esclusi dal dover applicare l'IVA. Nel momento della compilazione della fattura i contribuenti forfettari dovranno indicare che sono assoggettati al regime agevolato.

  TARIFFE INDICATE 2019-2 RISOLUZIONE+N+79_2019

Cassazione, il medico dell’equpe deve controllare anche i colleghi

(da DottNet)   Il medico e la responsabilità dell'equipe. Una questione che va tra diligenza e professionlità, tanto che, secondo la Cassazione (sentenza numero 26307/2019) Il medico che lavora in équipe chirurgica è gravato di un obbligo di diligenza che non si limita alle mansioni che gli sono specificamente affidate ma si estende anche al controllo sull'operato altrui, teso a individuare la commissione di eventuali errori evidenti e non settoriali.  Secondo la Suprema Corte, quindi, il medico dell'équipe, prima che l'operazione chirurgica inizi, è tenuto a consultare la cartella clinica, nella quale sono contenuti tutti i dati del paziente, al fine di verificare se, in ragione delle condizioni nelle quali si trova quest'ultimo, occorra prendere qualche particolare precauzione. Obbligo del medico di segnalare il dissenso   A prescindere da quale sia la sua posizione (subordinata o sovraordinata), ciascun componente dell'équipe, se dissente rispetto alle scelte chirurgiche effettuate o, addirittura, alla necessità di compiere l'operazione, deve quindi segnalarlo, motivando la propria posizione. Se non lo fa, non potrà esimersi dal rispondere, come concorrente, dell'eventuale non corretto adempimento della prestazione sanitaria. Il fine perseguito da tutti i medici che compongono un'équipe, del resto, è comune e unico e ognuno dei sanitari è quindi tenuto a osservare gli obblighi che derivano dalla convergenza di tutte le attività poste in essere dal gruppo, in cooperazione multidisciplinare.  Ciascun medico, di conseguenza, deve conoscere e valutare tutte le attività poste in essere dai suoi colleghi, anche se non rientrano nel proprio campo di specializzazione, controllandone la correttezza (per quanto nelle proprie possibilità) e in tal modo evitando che vengano posti in essere errori evidenti, che potrebbero essere rilevati ed emendati ricorrendo alle conoscenze scientifiche comuni che ciascun professionista medio deve necessariamente possedere.

Depressione maggiore, alcuni antinfiammatori utili nel controllo sintomi.

(da Doctor33)   Secondo una revisione delle prove pubblicata sul 'Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry', diversi tipi di agenti antinfiammatori, tra cui aspirina, paracetamolo, statine e antibiotici, possono intervenire sui sintomi della depressione maggiore in modo sicuro ed efficace, e gli effetti sono ancora più forti quando questi agenti vengono aggiunti al trattamento antidepressivo standard. Circa un terzo delle persone clinicamente depresse non rispondono bene alla loro terapia, e subiscono comunemente diversi effetti indesiderati del farmaco. «Molti dati emergenti suggeriscono che l'infiammazione contribuisca allo sviluppo della depressione maggiore, ma i risultati degli studi clinici con vari agenti antinfiammatori per trattare tale patologia si sono rivelati inconcludenti. Per questo abbiamo voluto rivedere le prove disponibili e valutare se gli agenti antinfiammatori funzionino meglio del placebo da soli o unitamente al trattamento standard» spiega Shuang Bai, della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, in Cina, primo nome dello studio. Gli antinfiammatori valutati nei 26 studi presi in esame sono stati farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), acidi grassi omega 3, inibitori delle citochine, statine, steroidi, minocicline, modafinil e N-acetil cisteina. L'analisi dei dati aggregati ha suggerito che gli agenti anti-infiammatori funzionano meglio del placebo e migliorano gli effetti del trattamento antidepressivo standard. Infatti, questi medicinali sono risultati più efficaci del 52% nel ridurre la gravità dei sintomi, nel complesso, e più efficaci del 79% nell'eliminare i sintomi rispetto al placebo. Analisi più dettagliate hanno indicato che FANS, acidi grassi omega 3, statine e minocicline sono i farmaci più efficaci nel ridurre i principali sintomi depressivi rispetto al placebo, e che gli effetti sono stati ancora maggiori se l'antinfiammatorio veniva usto in aggiunta al trattamento antidepressivo standard. Gli agenti antinfiammatori, tuttavia, non sembravano migliorare la qualità della vita, anche se, secondo gli autori, questo fatto potrebbe essere dovuto al numero esiguo di studi esaminati. Non si sono evidenziati effetti indesiderati importanti a breve termine. «I risultati di questa revisione sistematica suggeriscono che gli agenti antinfiammatori svolgono un ruolo antidepressivo nei pazienti con disturbo depressivo maggiore e sono ragionevolmente sicuri» concludono gli autori. (J Neurol Neurosur Psych 2019. Doi: 10.1136/jnnp-2019-320912 http://dx.doi.org/10.1136/jnnp-2019-320912  )

Alimentazione errata: il 44% degli adolescenti ha problemi di carie

(da Odontoiatria33)   In Italia, secondo dati diffusi da SIOI rilevati da una recente ricerca, il 3% dei bambini sotto i 2 anni è affetto da carie e questa percentuale sale al 15% nei bambini di 4-5 anni, fino ad arrivare a 12 anni a una prevalenza del 44%. La carie è attualmente una delle patologie croniche più diffuse al mondo: dieta ricca di zuccheri, scarso livello di igiene orale e predisposizione dell’ospite, i fattori “predisponenti”.

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Cassazione, i medici reperibili vanno sempre pagati

(da DottNet)   Una sentenza che rappresenta senz'altro un importante precedente. Il fatto è accaduto a Enna dove l'Asl locale è stata portata in tribunale da un gruppo di medici che avevano richiesto il pagamento per le ore di reperibilità eccedenti i turni contrattualmente previsti, anche se non sono stati chiamati in servizio o, più in generale, a intervenire in ospedale. La Cassazione ha dato ragione ai camici bianchi, dopo 10 anni di vicende giudiziarie I giudici  affermano - si legge sul sito 'Ennaora' - che la reperibilità va adeguatamente retribuita, pure se eccede il numero dei turni previsti dal contratto nazionale del lavoro. Dalla sentenza emerge che l’Asp, tra le varie ragioni a sostegno delle proprie tesi, si era difesa affermando che il limite mensile dei turni di reperibilità sarebbe “indicativo” e non “tassativo”, per cui ai medici non si sarebbe dovuto riconoscere alcun compenso aggiuntivo per i turni in eccedenza. Ma secondo la sezione Lavoro della Corte di Cassazione, presieduta da Amelia Torrice, dalle norme non si può desumere che per i turni di reperibilità eccedenti quelli previsti dal contratto, ancorché “passivi”, non spetti alcun compenso, “tanto più che essi comportano anche l’assunzione dell’obbligo di raggiungere al più presto il presidio sanitario per eventuali situazioni di emergenza e, quindi, limitano di fatto il godimento della giornata di riposo, pure se tale ultima evenienza non si verifica”.    Nella vicenda in questione, va sottolineato - riporta 'Ennaora' -, i supremi giudici riconoscono che il ricorso alla reperibilità in eccedenza non è certo un abuso contrattuale, perché il limite mensile dei turni avrebbe un carattere “derogabile”, ma che comunque va corrisposto un compenso. Compenso che, in caso di reperibilità “passiva”, dunque nel caso di turni in cui la presenza del medico reperibile in ospedale non sia stato richiesto, viene disposto ovviamente in misura minore rispetto a un turno regolare.

Certificato medico senza visita

(da Fnomceo.it  - Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO )   Cassazione Penale sentenza n. 45146/19 – Certificato medico senza visita - Responsabilità del medico – Falso ideologico – “Integra il delitto di falsità ideologica commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico fidefacente, la condotta del medico che rediga un certificato con false attestazioni, in quanto ciò che caratterizza l’atto pubblico fidefacente, anche in virtù del disposto di cui all’art. 2699 cod. civ. è – oltre all’attestazione di fatti appartenenti all’attività del pubblico ufficiale o caduti sotto la sua percezione – la circostanza che esso sia destinato ab initio alla prova e cioè precostituito a garanzie della pubblica fede e redatto da un pubblico ufficiale autorizzato, nell’esercizio di una speciale funzione certificatrice; ne deriva che la diagnosi riportata nel certificato ha natura di fede privilegiata, essendo preordinata alla certificazione di una situazione – caduta nella sfera conoscitiva delp.u. – che assume anche un rilievo giuridico esterno alla mera indicazione sanitaria o terapeutica”.  Leggi la sentenza completa al LINK

 https://portale.fnomceo.it/wp-content/uploads/2019/11/45146.pdf

L’asma è un fattore che contribuisce alla fibrillazione atriale

(da Univadis)    Uno studio di coorte di popolazione prospettico condotto in Norvegia che includeva 54.500 soggetti indica che, dopo un follow-up medio di 15,5 anni, il rischio relativo (RR) di insorgenza di Fibrillazione Atriale è del 38% superiore nei soggetti con asma conclamata rispetto ai soggetti non asmatici. Lo studio ha evidenziato l’esistenza di un’associazione dose-risposta, con un aumento massimo dell’RR di fibrillazione atriale (74%) nei pazienti con asma non controllata o scarsamente controllata. Quindi, il rischio relativo di ammalarsi di fibrillazione atriale è, nel lungo periodo, maggiore nei pazienti asmatici rispetto ai pazienti non asmatici

(Associations of Asthma and Asthma Control With Atrial Fibrillation Risk Results From the Nord-Trøndelag Health Study (HUNT)  https://jamanetwork.com/journals/jamacardiology/fullarticle/2687455)

L’OMCEO DI FORLI’-CESENA INCONTRA LA FONDAZIONE ENPAM SABATO 16 NOVEMBRE 2019 ore 9.00

Siamo giunti all’annuale incontro di aggiornamento sul sistema previdenziale sanitario organizzato da quest’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri in collaborazione con la Fondazione Enpam.

SABATO 16 NOVEMBRE p.v. dalle ore 9.00 alle ore 13.00

presso la Sala Conferenze dell’Ordine in V.le Italia 153 scala C a Forlì

Enpam

oggi e domani, crescere insieme

registrazione online

 L’evento è rivolto a tutti i Medici e gli Odontoiatri che svolgono attività professionale sotto forma di lavoro autonomo, convenzionato e dipendente e ha lo scopo di illustrare il sistema di previdenza e welfare dell’ENPAM, con un linguaggio semplice che consenta la migliore comprensione delle problematiche. Saranno illustrate le possibilità per incrementare facoltativamente la propria rendita pensionistica (riscatto di laurea, specializzazione, servizio militare, riscatto di allineamento, aliquota modulare, ricongiunzione) e nuove possibilità di rateizzazione quote per medici in difficoltà economica. Un approfondimento sarà dedicato alla previdenza complementare, funzionale all’esigenza di garantire un’integrazione a fronte della progressiva riduzione della copertura pensionistica da parte della previdenza obbligatoria.  Presentazione a cura del  Dott. Michele Gaudio, Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Forlì-Cesena, Relatori Dott. Giampiero Malagnino Vice Presidente Vicario Libera Professione Fondazione Enpam Dott. Claudio Capra Segretario Fondo Sanità   E' un Convegno importante per il futuro dei medici per il quale sono stati richiesti anche i crediti ECM.      

Pubblicità, alcune CAO “ricordano” all’iscritto il vincolo sulla spesa

(da Odontoiatria33)  Tra le norme in materia di pubblicità sanitaria, e non solo, la 175/92 è quella certamente più controversia in quanto ridimensionata dal Decreto Bersani ma ancora in vigore in alcune sue parti.  E’ notizia di questi giorni, visto che sui social gira il verbale della CAO Cuneo di un procedimento disciplinare aperto nei confronti di un iscritto a cu viene contestato, anche, di non aver ottemperato nei confronti della 175/92 proprio dove prevede una congruità tra reddito dichiarato e investimento pubblicitario. Se il presidente CAO di Cuneo non vuole rilasciare dichiarazioni, da quanto è riuscita a sapere Odontoiatria33 l’iniziativa non sarebbe la prima, ma altre CAO in questi mesi avrebbero aperto procedimenti disciplinari nei confronti di iscritti per lo stesso motivo.   L’articolo della 175/92 in questione è il 9-bis e prevede che gli esercenti le professioni sanitarie nonché le strutture sanitarie “possono effettuare la pubblicità nelle forme consentite dalla legge e nel limite di spesa del 5 per cento del reddito dichiarato per l'anno precedente”.  Quindi, considerando 55mila euro circa il reddito medio di uno studio odontoiatrico, l’investimento consentito sarebbe di poco superiore ai 2.500 euro. Ancora meno per una Società di capitale visto che, sempre dai dati resi pubblici dalle Entrate il reddito dichiarato è di circa 23 mila euro (quindi poco meno di 1.500 euro la spesa possibile in un anno).

I Medici inglesi del NHS non riescono più a fare visite domiciliari

In un articolo uscito sull''Independent' il 12 Novembre si legge che il personale del Sistema Sanitario Nazionale britannico (NHS) è sotto una enorme pressione per tenere il passo della richiesta di prestazioni sempre in crescita da parte dei pazienti, tanto che la British Medical Association pensa di chiedere che vengano escluse dagli accordi contrattuali dei Medici di Famiglia (General Practitioners) le visite domiciliari  Leggi l'articolo completo al LINK

https://www.independent.co.uk/news/health/gp-doctor-home-visits-stop-demand-nhs-a9199216.html

Tripla A per la pensione complementare dei camici bianchi

(da www.enpam.it)   'FondoSanità' si è aggiudicato il riconoscimento Tripla A agli Insurance & Previdenza Awards organizzati a Milano da Class- MF.   Il fondo pensione complementare destinato ai medici, odontoiatri e ad altri professionisti sanitari si è distinto, posizionandosi al primo posto nella categoria “Fondi pensione negoziali: fondi pensione a maggior rendimento (medio a 10 anni)”.   “Il premio Tripla A – spiega l’organizzazione – viene assegnato ai migliori asset manager nel campo delle gestioni separate, delle unit linked, delle index linked, dei fondi pensione e dei piani individuali pensionistici”. A ritirare il premio è stato il presidente Carlo Maria Teruzzi, accompagnato dal direttore generale Ernesto del Sordo e dal primo presidente del Fondo, Luigi Daleffe.  Per aderire a FondoSanità o chiedere maggiori informazioni sul fondo è possibile rivolgersi ai recapiti presenti alla pagina www.fondosanita.it/contatti
1 92 93 94 95 96 143