ASST MANTOVA: concorso pubblico, per titoli ed esami, per assunzione di n. 1 Dirigente Medico disciplina di Allergologia ed Immunologia Clinica

Si comunica che il concorso pubblico in oggetto è pubblicato sul sito internet aziendale con scadenza 19/12/2024 ed è consultabile al seguente link:

 

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato e a tempo pieno di n. 1 posto di DIRIGENTE MEDICO disciplina di ALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA CLINICA – asstmantova

 

 

Cordiali saluti

 

Laura Veschi
AZIENDA SOCIO SANITARIA TERRITORIALE DI MANTOVA

STRUTTURA COMPLESSA GESTIONE E SVILUPPO RISORSE UMANE

SS RECLUTAMENTO E VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE

Strada Lago Paiolo, 10

46100 Mantova

tel. 0376/464387 – 464436 – 464203 – 464192 – 464408 – 464919 – 464910

e-mail: reclutamento@asst-mantova.it

L’inquinamento da plastiche sta infrangendo tutti i limiti

(da AGI)  L”inquinamento da plastiche sta infrangendo tutti i limiti ambientali, mettendo a rischio la salute della Terra e degli esseri umani. E” quanto emerge da uno studio guidato dall” Università di Stoccolma e pubblicato su One Earth. “È necessario considerare l”intero ciclo di vita della plastica, a partire dall”estrazione dei combustibili fossili e dalla produzione primaria del polimero plastico”, afferma Patricia Villarrubia-Gómez, autrice principale dell”articolo. Ogni anno vengono prodotte 500 milioni di tonnellate di plastica, ma solo il nove per cento viene riciclato a livello globale. La plastica è ovunque: dalla cima del monte Everest alla parte più profonda della Fossa delle Marianne. Attraverso una revisione sintetica della letteratura scientifica sugli impatti della plastica sull”ambiente naturale, il team di ricerca dimostra che l”inquinamento da plastica sta modificando i processi dell”intero sistema Terra e influisce su tutti i problemi ambientali globali, tra cui il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l”acidificazione degli oceani e l”uso di acqua dolce e terra. Lo studio sottolinea la necessità di considerare la complessità delle plastiche. In quanto materiali sintetici a base di polimeri associati a migliaia di altre sostanze chimiche, i loro impatti si verificano durante l”intero ciclo di vita di questi prodotti e materiali. “La plastica è vista come quei prodotti inerti che proteggono i nostri beni preferiti e che può essere ”facilmente smaltita” una volta diventata rifiuto. Ma questo è ben lontano dalla realtà. La plastica è composta dalla combinazione di migliaia di sostanze chimiche. Molte di esse, come gli interferenti endocrini e le sostanze chimiche eterne, sono tossiche e dannose per gli ecosistemi e la salute umana. Dovremmo vedere la plastica come la combinazione di queste sostanze chimiche con cui interagiamo quotidianamente”, afferma Villarrubia-Gómez.

Ricchi, istruiti e impegnati: ecco chi rischia meno la demenza senile

(da DottNet)    Alcuni fattori socioeconomici come istruzione, occupazione e fascia reddituale possono influenzare le probabilità di sviluppare deterioramento cognitivo e demenza in età avanzata, nonché le possibilità di guarigione. È quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista ‘Scientific Reports’, condotto dagli scienziati dell’University College London.   Il team, guidato da Dorina Cadar, ha seguito 8.442 adulti di età pari o superiore a 50 anni in Inghilterra per 10 anni, dal 2008-2009 al 2018-2019. Le informazioni sui fattori socioeconomici sono state raccolte tramite un questionario, mentre il deficit cognitivo è stato determinato utilizzando un mix di fonti, tra cui i resoconti dei partecipanti sulla diagnosi di un medico, i risultati dei test cognitivi e i loro report di sintomi e lamentele.

Oltre a questi aspetti, lo studio ha anche tenuto conto di fattori demografici, come età, genere sessuale e stato civile. Stimando il tempo trascorso in ogni stato cognitivo e la probabilità di transizioni a disturbi neurocognitivi, i ricercatori sono stati in grado di stabilire un nesso tra la progressione dei disturbi di un paziente e la durata di ogni stato cognitivo. Stando a quanto emerge dall’indagine, le persone provenienti da contesti socioeconomici più vantaggiosi, in particolare quelle con istruzione post-secondaria, erano associate a un rischio del 43% più basso di sviluppare deterioramento cognitivo rispetto a chi non aveva completato il percorso di studi.    Il benessere economico riduceva invece del 26% le probabilità di sperimentare tali problemi, e tra gli individui benestanti è stato riscontrata una probabilità di migliorare le proprie condizioni cognitive del 56% più elevata rispetto a chi era in difficoltà economiche.

“Il nostro lavoro – osserva Cadar – evidenzia il ruolo fondamentale dei fattori socioeconomici nella possibilità di sviluppare il deterioramento cognitivo. Abbiamo scoperto, inoltre, che le persone con un reddito più elevato sembravano anche associate a una probabilità più elevata di guarire da un eventuale problema cognitivo”. “La possibilità di recupero – aggiunge Cadar – è fondamentale per migliorare la qualità della vita negli anni successivi e ridurre l’onere a lungo termine del deterioramento cognitivo sui sistemi sanitari, sulle famiglie e sulla società nel suo complesso.

Non possiamo fornire spiegazioni esatte sulle motivazioni alla base della correlazione emersa nel nostro lavoro, ma ipotizziamo che potrebbero esistere varie spiegazioni”. “È possibile – conclude Aswathikutty Gireesh, altra firma dell’articolo – che l’istruzione e i lavori intellettualmente impegnativi forniscano una maggiore stimolazione mentale e aiutino a costruire una riserva cerebrale più forte per aiutare a proteggere gli individui dal deterioramento cognitivo. Allo stesso tempo, le persone con un’istruzione superiore e maggiore disponibilità economica sono associate a un migliore accesso all’assistenza sanitaria e a risorse che promuovono la salute. Speriamo che il nostro studio possa rappresentare la base per approfondimenti futuri”.

AULSS N. 4 VENETO ORIENTALE – Pubblicazione n. 1 bando di avviso pubblico n. 1 posto di dirigente medico disciplina MEDICINA D’EMERGENZA-URGENZA o ANESTESIA E RIANIMAZIONE

Gentili,

Vi informiamo che nel sito https://www.aulss4.veneto.it/amministrazionetrasparente/_05_bandi_di_concorso è stato pubblicato il seguente bando, di cui si allega copia:

  • AVVISO pubblico di MOBILITÀ, per titoli e colloquio, per la copertura di n. 1 posto di dirigente medico disciplina MEDICINA D’EMERGENZA-URGENZA o ANESTESIA E RIANIMAZIONE da assegnare all’unità operativa semplice a valenza dipartimentale Coordinamento servizi sanitari turistici e PPI.

 

Il bando ha scadenza domenica 15 dicembre 2024.

 

Gli interessati possono presentare domanda collegandosi al sito internet  http://www.aulss4.veneto.it/concorsi/avvisi.

 

Al fine di poter acquisire il maggior numero di candidature possibile, si chiede cortesemente di dare la massima diffusione al bando, anche trasmettendolo a tutti gli iscritti tramite newsletter, laddove attiva.

 

Si ringrazia per la collaborazione e si porgono i più cordiali saluti.

 

Elisa Costantini

 

Ufficio Concorsi

AULSS 4- “Veneto Orientale”

Piazza De Gasperi, 5

30027 San Donà di Piave (VE)

 

tel. 0421 228281 – 228284 – 228286

e-mail: ufficio.concorsi@aulss4.veneto.itbando_mobilita medico per uosd PPI_ALBO

Specialità mediche, dalla virologia alla radioterapia ecco quelle a rischio estinzione

(da Doctor33)  Nonostante l’epoca di emergenze infettive, i medici che vogliono diventare microbiologi o virologi sono sempre di meno. Quest’anno solo 13 borse di specializzazione sono state coperte, lasciandone ben 104 non sono state assegnate. Ma la virologia non è l’unica branca a rischio carenza. Secondo i dati forniti all’Adnkronos Salute dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao, anche l’emergenza urgenza è a rischio. Sono 716 le borse non attribuite contro 304 andate a buon fine. “Non posso immaginare un futuro senza anatomo-patologi o radioterapisti. Per questo in Finanziaria ci sono aumenti per il trattamento economico delle borse di specializzazione oggi meno attrattive, fra cui Anatomia patologica, Anestesia e Rianimazione, Terapia intensiva e del dolore, Medicina e Cure Palliative, Radioterapia”, ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al XXVI Congresso nazionale dell’Associazione italiana oncologia medica.

In totale, sono 12 le specialità mediche per le quali i posti delle scuole di specializzazione programmati sono rimasti in maggioranza vuoti, con almeno il 50% delle borse non assegnate. Branche che andranno incontro a forti carenze al limite dell’estinzione. Nell’elenco a forte rischio carenza appaiono poi ‘Patologia clinica e biochimica clinica’ (46 assegnate contro 263 rimaste vuote); Farmacologia e tossicologia clinica (20 assegnate 99 no); Radioterapia (31 assegnate 139 no); Medicina di comunità e cure primarie (25 contro 94); Medicina e cure palliative (37 contro 133): Statistica sanitaria e biometria (13 conto 37); Medicina nucleare ( 25 contro 68); Anatomia patologica (89 contro 99); Chirurgia toracica (43 contro 46); Nefrologia (167 contro 189).

“Davanti a questi dati incontrovertibili – spiega all’Adnkronos Salute Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale Anaao giovani – l’unica soluzione è riformare la formazione medica, archiviando l’impianto attuale con un contratto di formazione-lavoro, istituendo i learning hospital, con specializzandi che hanno i diritti e i doveri dei dirigenti medici in un contratto incardinato all’interno del contratto nazionale, con retribuzione e responsabilità crescenti e con l’abolizione delle incompatibilità. Una soluzione che ‘stranamente’ non comporta un aumento di spesa perché abolirebbe non il numero chiuso ma la figura dei gettonisti, costati all’erario pubblico ben 1,7 miliardi di euro dal 2019 al 2023”, conclude Liuzzi.

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