Precisazioni su prescrizione del farmaci AVK ai sensi della Nota 97

Gentilissimi, ad integrazione di quanto riportato in nota a firma della DG CPSW, si specifica che relativamente ai farmaci AVK la compilazione della scheda da parte dei MMG è richiesta al momento solo per i nuovi pazienti, in attesa di consolidare il percorso e di avere a disposizione uno strumento di registrazione elettronico. Grazie e cordiali saluti

Valentina Solfrini

Professional Area Farmaco e Dispositivi Medici

Servizio Assistenza Territoriale

Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare

Regione Emilia-Romagna

valentina.solfrini@regione.emilia-romagna.it

Coronavirus: gruppo sanguigno “A” piu’ a rischio, gruppo “0” più protetto, Bicocca in studio internazionale

(da Fimmg.org e AdnKronos salute)   Super-archivio italiano ‘Storm’ su pazienti Covid-19 alla base di un articolo Nejm, gruppo 0 più protetto. Avere un gruppo sanguigno piuttosto che un altro può fare la differenza quando ci si ammala di Covid-19: il gruppo A è associato a un rischio più alto di sviluppare l’infezione in forma grave, mentre il gruppo 0 è correlato a un pericolo più basso.  E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul ‘New England Journal of Medicine’, un lavoro internazionale che parla italiano. Nella ricerca ha avuto infatti un ruolo chiave l’università degli Studi di Milano-Bicocca, insieme all’Asst di Monza, con il super-archivio ‘Storm’ che raccoglie dati clinici, diagnostici, terapeutici e campioni biologici dei pazienti contagiati da coronavirus Sars-CoV-2 ricoverati all’ospedale San Gerardo di Monza e al presidio di Desio. Il progetto Storm (Studio osservazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-CoV-2) – coordinato da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie infettive in Bicocca – è dunque alla base dell’articolo che sul ‘Nejm’ mette nero su bianco il legame fra gruppi sanguigni e criticità di Covid-19, frutto di una collaborazione tra centri di ricerca clinica italiani e spagnoli e genetisti tedeschi e norvegesi.   “Covid-19 – sottolineano da Bicocca e San Gerardo – è un’infezione grave che ha causato centinaia di migliaia di morti e di cui ancora poco si conosce, sia degli aspetti patogenetici sia dei fattori correlati a un’evoluzione più grave della malattia e a una maggiore suscettibilità” a svilupparla. “Da qui l’importanza dei cosiddetti ‘Genome Wide Association Study (Gwas)’, studi genetici in cui viene analizzato tutto il genoma del numero più ampio possibile di persone affette da una particolare patologia per determinare se specifiche varianti genetiche si associno a sottogruppi particolari di pazienti, come ad esempio a quelli con la malattia più aggressiva e progressiva”. Nella ricerca che appare oggi sul ‘Nejm’ sono state analizzate le sequenze geniche di 1.610 pazienti Covid ricoverati in 3 ospedali italiani e 4 spagnoli, tutti con insufficienza respiratoria, e in 2.205 persone senza malattia (gruppo controllo). Il risultato principale dello studio è appunto “una forte associazione tra gruppi sanguigni AB0 e la tendenza ad avere un quadro clinico più severo. Il lavoro – riferiscono gli studiosi – dimostra che il gruppo sanguigno 0 è associato a un rischio più basso di sviluppare un’infezione clinicamente grave, mentre il gruppo sanguigno A è associato a un rischio più elevato”. “Le ragioni alla base di questo differente profilo di rischio saranno da approfondire con studi dedicati – sottolineano gli autori italiani – ma i risultati dello studio pongono un tassello importante verso la comprensione dei meccanismi patogenetici di una malattia la cui complessità costituisce una delle sfide più importanti della medicina moderna”.

Fase 3, Balzanelli (Sis 118): serve un fascicolo sanitario nazionale

(da Doctor33)   «Evitiamo di costruire una “babele sanitaria” ed espandiamo in modo funzionale i moduli delle Centrali operative del 118 esistenti, senza crearne altre aggiuntive»: a chiederlo è Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistemi (Sis) 118, che nei giorni scorsi ha presentato alcune proposte nell’audizione bicamerale “Semplificazione dell’accesso dei cittadini ai servizi erogati dal Servizio sanitario nazionale”. Balzanelli spiega di aver messo in evidenza tre punti chiave: «Oltre alla necessità di semplificare, anziché duplicare le funzioni già esistenti nelle Centrali operative, è necessario tornare a un numero unico di emergenza; inoltre si chiede di creare un fascicolo sanitario elettronico nazionale, di sintesi estrema, che possa essere messo a disposizione del 118».
«La Centrale 118 è l’unica sempre attiva h24, ed è alle prese con un numero altissimo di richieste – approfondisce Balzanelli -. Attualmente siamo già dotati di sistemi tecnologici avanzati e di grandi strutture, espandiamo i software e utilizziamo quelli, in modo da avere tutto sotto un’unica regia». Il presidente Sis non ritiene efficace la proposta già in campo, che prevede la creazione di nuove e diverse centrali operative di tele-medicina, di tele-monitoraggio, di tele-assistenza dei pazienti con Covid-19 in regime di isolamento, per pazienti cronici affetti da polipatologie clinicamente compromessi, per tele-consulto sulle acuzie minori, per i servizi di continuità assistenziale, secondo Balzanelli «comporterebbe una spesa ulteriore per gli italiani e una dispersione di servizi». Secondo punto focale è il ripristino dell’accesso diretto al Sistema di emergenza sanitaria territoriale mediante il numero 118. «La tragica esperienza di Covid-19 ha dimostrato la più assoluta inutilità e pericolosità di un doppio passaggio tra Centrali Operative per chi si trova in imminente pericolo di vita» commenta Balzanelli. Anche il fascicolo sanitario elettronico, condiviso a livello nazionale, per Balzanelli rappresenta un bene prezioso per il soccorso. «Dal momento che il 118 si occupa di condizioni del paziente in grave stato di necessità, deve essere elaborato un fascicolo essenziale elettronico, di estrema sintesi, che possa essere messo a disposizione del 118 in tutta Italia. Grazie alle informazioni condivise, in deroga alla legge sulla privacy, si potrebbe impostare subito una terapia in stato di emergenza». Balzanelli, a fronte della sua esperienza sul campo, ha avanzato richieste chiare che si augura trovino ascolto da parte delle Istituzioni: «Come Sis 118 riteniamo che la sanità debba proporre soluzioni chiare, trasparenti e inattaccabili dal punto di vista tecnico. Proseguiremo su questa strada informando e sensibilizzando anche i cittadini».
Per quanto riguarda le misure di primo soccorso, da applicare ad esempio in spiaggia, l’epidemia Covid-19 ha cambiato anche le procedure necessarie per l’ostruzione delle vie aree e quelle per arresto cardiaco o annegamento: le manovre di rianimazione, infatti, possono esporre al contagio. Il messaggio che lancia il presidente nazionale del Sis 118 è che «la pandemia non deve scoraggiare i soccorritori occasionali dal mettere in pratica le manovre rianimatorie di primo soccorso; non poter effettuare la respirazione bocca a bocca non è un problema: già nel 2015 a livello mondiale è stato dimostrato che un massaggio cardiaco di buona qualità favorisce una ventilazione e un’ossigenazione del sangue adeguata». «Quello che auspico – aggiunge – è che i defibrillatori diventino obbligatori in tutti i lidi balneari, ma anche sul trasporto pubblico, nelle scuole e che vengano introdotti anche nei condomini». Balzanelli, come molti altri, teme che in inverno una nuova ondata di infezione si possa ripresentare: «Covid-19 risente favorevolmente del caldo e delle alte temperature che asciugano le droplet, e quindi nei Paesi dove il caldo è più secco in questo momento il problema è attenuato. In Brasile, ad esempio, c’è molta umidità e per questo il virus sta dilagando». Proprio per proteggersi dalle droplet, le goccioline emesse nel parlare e che possono trasportare il virus, il medico del 118 consiglia: «Utilizzate le visiere. Costano poco e consentono di proteggere gli occhi. Ce ne sono alcune molto sottili: si respira meglio rispetto alle mascherine e proteggono in maniera migliore».

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