L’OMCEO DI FORLI’-CESENA INCONTRA LA FONDAZIONE ENPAM SABATO 16 NOVEMBRE 2019 ore 9.00

Siamo giunti all’annuale incontro di aggiornamento sul sistema previdenziale sanitario organizzato da quest’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri in collaborazione con la Fondazione Enpam.

SABATO 16 NOVEMBRE p.v. dalle ore 9.00 alle ore 13.00

presso la Sala Conferenze dell’Ordine in V.le Italia 153 scala C a Forlì

Enpam

oggi e domani, crescere insieme

registrazione online

 L’evento è rivolto a tutti i Medici e gli Odontoiatri che svolgono attività professionale sotto forma di lavoro autonomo, convenzionato e dipendente e ha lo scopo di illustrare il sistema di previdenza e welfare dell’ENPAM, con un linguaggio semplice che consenta la migliore comprensione delle problematiche.

Saranno illustrate le possibilità per incrementare facoltativamente la propria rendita pensionistica (riscatto di laurea, specializzazione, servizio militare, riscatto di allineamento, aliquota modulare, ricongiunzione) e nuove possibilità di rateizzazione quote per medici in difficoltà economica.

Un approfondimento sarà dedicato alla previdenza complementare, funzionale all’esigenza di garantire un’integrazione a fronte della progressiva riduzione della copertura pensionistica da parte della previdenza obbligatoria.

 Presentazione a cura del  Dott. Michele Gaudio, Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Forlì-Cesena,

Relatori

Dott. Giampiero Malagnino Vice Presidente Vicario Libera Professione Fondazione Enpam

Dott. Claudio Capra Segretario Fondo Sanità

 

E’ un Convegno importante per il futuro dei medici per il quale sono stati richiesti anche i crediti ECM.

 

 

 

Perché preferire la ricongiunzione al cumulo

(da www.enpam.it)   La recente sentenza della Cassazione che ha sdoganato la ricongiunzione anche per la gestione separata Inps, fa tornare d’attualità il quesito: “è meglio ricongiungere i contributi o cumularli?”  Il costo dell’operazione e l’importo della pensione futura variano da caso a caso.  Ma a parità di condizioni economiche, ci sono altre ragioni per cui potrebbe essere prudente spostare i propri contributi dall’Inps all’Enpam, ricevendo un’unica pensione dall’ente di categoria.

FAMILIARI    Gli assegni versati dall’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri non seguono infatti le normali regole pubbliche per quanto riguarda la reversibilità. In caso di decesso, per esempio, l’Inps verserebbe al coniuge superstite solo il 60 per cento della pensione, mentre la percentuale riconosciuta dall’Enpam è del 70 per cento. Stessa differenza di trattamento si ha anche nel caso in cui si lasciasse un orfano (Inps darebbe il 70 per cento; Enpam l’80 per cento) oppure due orfani (Inps accorderebbe l’80 per cento mentre Enpam pagherebbe il 90 per cento della pensione).  Altro dettaglio non da poco è la cumulabilità con altri redditi. Mentre la Cassa dei medici e degli odontoiatri paga la cifra spettante e basta, l’Istituto pubblico – nel caso il beneficiario della pensione abbia ulteriori redditi – può applicare tagli che possono ridurre ulteriormente l’assegno, fino a dimezzarlo (ad esempio una vedova invece di prendere il 60 per cento della pensione del coniuge, potrebbe percepire anche solo il 30 per cento).

INABILI   Capita inoltre che alcuni medici o dentisti debbano andare in pensione perché inabili, pur avendo magari un riscatto ancora in corso. In questi casi chi domanderà la pensione in cumulo avrà l’amara sorpresa di dover saldare subito tutte le rate restanti del riscatto chiesto.  Invece, agli inabili con riscatti in corso, l’Enpam riconosce subito il vantaggio derivanti dagli anni riscattati, anche se non ha finito di pagarli; le rate restanti verranno detratte mensilmente dalla pensione.

RISCHIO LEGISLATIVO    Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è la volatilità legislativa. Infatti le pensioni Inps, essendo pubbliche, risentono automaticamente dei cambiamenti imposti da Governo e Parlamento. L’Enpam invece, essendo una fondazione privata e godendo di autonomia gestionale, organizzativa e contabile è risultata spesso indenne da misure che miravano a salvaguardare il bilancio dello Stato. Ad esempio, a differenza dell’Inps, l’Enpam non ha mai bloccato l’adeguamento delle pensioni all’inflazione.

Non c’è parità di genere nelle esacerbazioni di BPCO



(da Univadis)   Le donne presentano un maggior rischio di esacerbazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) rispetto agli uomini. Le differenze di genere sono risultate più evidenti nei soggetti più giovani, in quelli con asma pre-esistente, con limitazione moderata e grave del flusso respiratorio e in quelli nei gruppi GOLD B, C e D.   Nella pratica clinica c’è la necessità urgente di un’identificazione e una gestione appropriata delle donne con BPCO.   

Descrizione dello studio   Lo studio retrospettivo di coorte ha confrontato donne e uomini con diagnosi incidente di BPCO utilizzando i dati del Clinical Practice Research Datalink e i dati Hospital Episode Statistics ad essi associati.  Sono stati analizzati dati di pazienti che avevano ricevuto diagnosi incidente di BPCO tra il 1 gennaio 2010 e il 28 febbraio 2015.  Fonte di finanziamento: Novartis Pharma AG, Basilea, Svizzera.

Risultati principali   Nello studio sono stati inclusi 22.429 pazienti, il 48% dei quali era rappresentato da donne.  Il rischio di prima esacerbazione moderata o grave è risultato del 17% più alto nelle donne che negli uomini (hazard ratio [HR] 1,17).  Il tempo mediano alla prima esacerbazione è stato di 504 giorni per le donne e 637 giorni per gli uomini. Le differenze sono risultate più evidenti nei gruppi di età più giovani (età uguale o superiore a 40 e inferiore a 65 anni), così come nei gruppo B, C e D della Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) 2016 e nei soggetti con ostruzione del flusso respiratorio da moderata a grave.  Il tasso annuale di esacerbazioni da moderate a gravi è risultato maggiore nelle donne rispetto agli uomini nel primo, secondo e terzo anno di follow-up.

Limiti dello studio   La fonte dei dati è costituita da medici di medicina generale e non da specialisti.  Non è possibile definire con certezza le ragioni alla base del maggiore rischio di prima esacerbazione nelle donne. La bronchiectasia non è stata presa in considerazione nell’analisi.

Perché è importante    Prevalenza e mortalità legate a BPCO hanno mostrato un incremento tra le donne negli ultimi anni.  Studi suggeriscono differenze di genere nella risposta ai trattamenti. Una conoscenza approfondita di tali differenze potrebbe aiutare a gestire la patologia in modo più personalizzato.

(Stolz D, Kostikas K, et al. Differences in COPD Exacerbation Risk Between Women and Men. Analysis From the UK Clinical Practice Research Datalink Data. Chest 2019. Doi: 10.1016/j.chest.2019.04.107 )



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