Pensione complementare da record per i camici bianchi

(da enpam.it)   FondoSanità, il fondo di previdenza complementare dei medici e degli odontoiatri, ha registrato negli ultimi cinque anni il secondo miglior rendimento tra i fondi negoziali italiani, segnando un +53,8 per cento complessivo.  Lo certifica la Covip, l’organismo di vigilanza dei fondi pensione, in una tabella comparativa che è stata pubblicata lunedì 12 marzo dal ‘Giornale’. (https://www.enpam.it/wp-content/uploads/Rendimenti-FondoSanit%C3%A0-il-Giornale.pdf)   Il quotidiano riporta che nello stesso periodo la performance media dei fondi di previdenza complementari dedicati a singole categorie professionali è stata del 22,8 per cento, mentre il tfr si è limitato a un modesto 9,1 per cento.

Questa è la settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale. Ecco come diminuirne il consumo in cinque mosse

Si svolge dal 12 al 18 marzo la Settimana di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health. Quest’anno il tema è “5 ways to 5 grams”, per indicare 5 possibili vie per ridurre il consumo di sale fino al valore massimo raccomandato dall’Oms di 5 grammi al giorno, ossia circa 2 grammi di sodio al giorno  Leggi l’articolo completo al LINK

Convenzione ministero-Inps per comunicazione stato ricovero

(da AdnKronos Salute)  L’Istituto nazionale previdenza sociale e il ministero della Salute hanno adottato una convenzione per la comunicazione dello stato di ricovero dei titolari di indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, assegno sociale e assegno sociale sostitutivo di invalidità civile.  Grazie a tale convenzione – annuncia una nota – l’Inps acquisirà le informazioni in possesso del ministero della Salute sullo stato di ricovero, allo scopo di operare la verifica del diritto delle prestazioni nei confronti dei soggetti che non presentano la prevista dichiarazione di responsabilità e il controllo di veridicità delle dichiarazioni o certificazioni presentate. Il ricovero in strutture con oneri a carico del Ssn, di durata superiore a 29 giorni, implica infatti la sospensione o la riduzione di alcune prestazioni erogate dall’Istituto. I dati acquisiti permetteranno di ridurre gli adempimenti per i cittadini, in quanto le informazioni relative a ricoveri gratuiti – che attualmente sono trasmesse dagli utenti all’Inps tramite la presentazione del Modello invalidità civile ricovero (Icric) – saranno fornite direttamente dal ministero della Salute all’Istituto. Questo consentirà all’Inps di risparmiare fino a 9 milioni all’anno, attualmente spesi per il servizio offerto dai Caf in relazione alla presentazione dei moduli Icric. La semplificazione consentita dal protocollo, inoltre – conclude la nota – faciliterà l’Istituto nel contrasto agli abusi.

Nasce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari

(da Ufficio Stampa FNOMCeO)   Era stata una delle prime istanze portate dai nuovi vertici della Federazione Nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, guidata da Filippo Anelli, all’attenzione del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: oggi l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori sanitari diventa finalmente realtà.  Ad annunciarlo è stata poche ore fa la stessa Beatrice Lorenzin, nell’ambito di un incontro con i medici presso la sede dell’Ordine. Già convocato il Tavolo, che si insedierà il 13 marzo prossimo al Ministero di Lungotevere Ripa.  “La sicurezza degli operatori, come elemento imprescindibile per garantire la sicurezza delle cure, è oggi una vera e propria emergenza in ambito sanitario e va affrontata con un approccio sistemico. La violenza, infatti, è indice di vulnerabilità del sistema, che non deteriora solo le condizioni di lavoro degli operatori ma anche la qualità del servizio offerto ai pazienti.  – commenta a margine del Comitato Centrale della Fnomceo in corso a Roma il presidente Filippo Anelli, che già in veste di presidente proprio dell’Ordine di Bari si è lungamente battuto su questa tematica. “Ora le richieste avanzate dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici hanno trovato risposta nell’istituzione dell’ente, che sarà presieduto dal Ministro e avrà il compito di registrare e analizzare i casi di aggressione, in modo da individuare i fattori di pericolosità e proporre soluzioni finalizzate alla tutela della sicurezza degli operatori sanitari”.
“Sarà un osservatorio permanente per monitorare quello che accade e individuare insieme delle soluzioni – ha dichiarato Beatrice Lorenzin – “Abbiamo un grandissimo problema di dignità del lavoro, del valore del lavoro, al di là del salario, che riguarda anche il prestigio e l’autorevolezza: il medico viene aggredito perché si pensa che debba darti la diagnosi che ti aspetti. Ci troviamo di fronte a un problema culturale, che non investe solo l’ambito sanitario. Bisogna rimettere in campo una serie di regole per ricostruire un sistema di alleanze e di convivenza civile. Voi medici siete classe dirigente, siete influencer, ognuno di voi parla con migliaia di pazienti, quindi avete un ruolo nel ricostruire quel filo che lega la società.”
“Dobbiamo riconoscere al Ministro di essere sempre stato presente anche su questo tema della violenza, che diventa particolarmente odioso perché investe i medici più giovani e i colleghi che operano nei reparti di emergenza urgenza.”, ha dichiarato Cosimo Nume, Presidente dell’Ordine dei medici di Taranto e coordinatore dell’Area Strategica Comunicazione Fnomceo, durante l’incontro di Bari.  “Nel nostro paese gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari, nell’ambito delle politiche di gestione del rischio clinico e per la sicurezza delle cure, sono considerati eventi sentinella in quanto segnali nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio e di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di prevenzione” si legge nella lettera di Convocazione inviata dal Ministero della Salute al Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ai presidenti delle Federazioni degli Ordini dei Medici, Farmacisti, Veterinari, Infermieri, ai Direttori Generali dell’Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), della Direzione generale delle professioni sanitarie, della Prevenzione, della Programmazione sanitaria del Ministero, e al Comandante dei Nas): i lavori avranno inizio, come già detto,  martedì 13 marzo alle 12 presso il Ministero di Lungotevere Ripa. .

Anelli (Fnomceo): prescrizione deve rimanere atto medico

(da fimmg.org)    «La collaborazione con l’Ordine degli infermieri può e deve esprimersi anche nella gestione della terapia, e nei progetti di miglioramento dell’aderenza terapeutica. Ma la prescrizione, con qualunque nome si scelga di chiamarla, è e non può che rimanere atto medico». Lo ha ribadito il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, che commenta la proposta «di studiare forme di ‘prescrizione’ di medicinali da parte degli infermieri», emersa  durante il congresso della Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), e accolta con una certa apertura dal direttore generale dell’Aifa, Mario Melazzini. «Proprio ieri, nell’ambito del primo congresso Fnopi, abbiamo stretto un’alleanza per continuare ad approfondire la partnership tra le nostre professioni – ricorda Anelli – ma questo è possibile solo nel rispetto delle rispettive e sostanzialmente diverse competenze».

3 italiani su 4 ascoltano audio a volume troppo alto

(da AGI)    Il 75 per cento degli italiani ascolta i propri dispositivi mobili oltre il livello degli avvisi di volume. In particolare i giovani, che rischiano così una perdita uditiva permanente. Il 95 per cento dei giovani tra i 18 e i 24 anni sostiene di ignorare gli avvisi di volume dei dispositivi mobili pur di ascoltare l’audio a un’intensità superiore ai livelli di guardia. Questi alcuni dei risultati del rapporto State of Hearing – promosso da Cochlear, leader mondiale nelle soluzioni acustiche impiantabili.  L’indagine, realizzata con l’obiettivo di comprendere meglio l’atteggiamento e le abitudini delle persone rispetto al proprio udito, ha evidenziato una serie di comportamenti a rischio degli italiani, che potrebbero aumentare il numero delle persone affette da perdita uditiva. Nei bambini, si potrebbero verificare problematiche relative allo sviluppo psico-motorio, mentre negli adulti il rischio riguarderebbe un declino cognitivo precoce talvolta associato a demenza. Dalle evidenze dell’indagine emerge che la maggior parte degli intervistati (83 per cento) non e’ nemmeno informato sul dove effettuare un test dell’udito oppure teme una scoperta spiacevole dopo una visita specialistica.

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