Ricetta Dematerializzata: Divieto invio via E-Mail del promemoria cartaceo

(da Fimmgroma.org)   L’avvento della de-materializzazione, e il passaggio parziale delle prescrizioni attraverso il rilascio del promemoria cartaceo, se da un lato ha razionalizzato la prescrizione limitando al minimo errori o disattenzioni, dall’altro fa nascere nuovi problemi legislativi legati alla Privacy e alla rispondenza della prescrizione stessa ai rigori legislativi.  Proprio in questi giorni da alcune regioni di Italia , le Marche e la Sardegna, sono stati lanciati alcuni allarmi sulla non rispondenza legislativa dell’invio del promemoria cartaceo attraverso la posta elettronica, nello specifico direttamente in farmacia.  Il problema però, insorge indipendentemente dal destinatario, e pertanto vorremmo ricordare alcune regole da osservare nella compilazione ed erogazione del promemoria cartaceo delle prescrizioni dematerializzate.

IL PROMEMORIA NON PUO’ ESSERE INVIATO VIA E MAIL

Il Garante, nella sua annuale relazione della propria attività presentata il 28.06 u.s. in Senato (allegato n. 1 pag.72), ha ricordato quanto segue: L’art. 1, comma 4, decreto del MEF del 2 novembre 2011 prevede che “il medico prescrittore rilascia all’assistito il promemoria cartaceo della ricetta elettronica secondo il modello riportato nel disciplinare tecnico Allegato 2”. Il menzionato decreto, precisa che potranno essere resi disponibili ulteriori canali per accedere ai servizi di cui al presente disciplinare erogati dal Sac, in modo particolare per la fruizione del promemoria da parte degli assistiti (art. 3.5.1.) attraverso il sito del Ministero dell’economia e delle finanze (www.sistemats.it) (art. 4.1.). Ma allo stato le modalità alternative per usufruire del promemoria non sono state ancora individuate. Pertanto nell’attesa che il MEF stabilisca le vie alternative per l’invio del promemoria cartaceo la posta elettronica è a rischio sanzioni per violazioni della Privacy.

PROMEMORIA E FARMACIE (Divieto di invio)

Partendo dalle segnalazioni delle Regioni Sardegna e di Federfarma Marche possiamo consigliare che: Non è possibile che il medico prescrittore invii il promemoria via mail direttamente alla farmacia, ma addirittura “nei casi in cui il medico prescrittore dovesse procedere alla trasmissione via mail dei dati della ricetta dematerializzata direttamente ad una farmacia non è escluso che possa ravvisarsi, per entrambe le figure professionali, medico e farmacista, un comportamento rilevante dal punto di vista disciplinare, civile, ed, eventualmente, anche penale”

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Michele Gaudio confermato Presidente del nostro Ordine

Facendo seguito alle elezioni per il triennio 2018-2020, tenutesi il 18, 19 e 20 Novembre 2017, il Consiglio dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Forlì Cesena, nel corso della seduta Consiliare del 28 Novembre, ha confermato il Dott. Michele Gaudio Presidente dell’Ordine per il prossimo triennio. Ecco sotto tutte le nomine del Direttivo e i Consiglieri eletti:

Dott. Michele Gaudio – Presidente    

Dott. Gian Galeazzo Pascucci – Vice Presidente

Dott.ssa Liliana Zambelli – Segretario   

Dott. Fabio Balistreri – Tesoriere

Consiglieri: Dott. Alberto Castellani, Dott. Angelo Castellini, Dott. Matteo Costantini, Dott. Andrea De Vito, Dott. Alberto Forgiarini, Dott.ssa Roberta Gunelli, Dott. Leonardo Lucchi, Dott.ssa Veronica Pasini, Dott. Marco Ragazzini, Dott. Claudio Simoni, Dott. Gilberto Vergoni

Consiglieri Odontoiatri: Dott. Paolo Paganelli, Dott. Andrea Alberti

  

Commissione Odontoiatri:

Dott. Paolo Paganelli –  Presidente, Dott. Andrea Alberti, Dott. Domenico D’Arcangelo, Dott.ssa Benedetta Giulianini, Dott.ssa  Melania Vicchi

 

Revisori dei Conti:

Dott. Giovanni Fabbroni – Presidente, Dott. Marco Gardini, Dott.ssa Paola Possanzini

Revisore dei Conti Supplente: Dott.ssa Daniela Zanetti

Influenza, iniziata ufficialmente la stagione: per i medici vaccinazione è obbligo morale

(da Doctor33)   La stagione influenzale del 2017/2018 è ufficialmente iniziata con il primo isolamento del virus influenzale a Palermo e, come afferma Aurelio Sessa, presidente regionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) della Lombardia, da questo momento la sensibilità della diagnosi da parte dei medici che partecipano alla sorveglianza epidemiologica sale di colpo. «La contemporanea presenza in un paziente di febbre elevata, di un sintomo respiratorio e di uno sistemico permette al medico sentinella di fare diagnosi di influenza clinica». Tra medici di medicina generale e pediatri di famiglia, i medici sentinella sono oltre mille e un centinaio partecipa anche alla sorveglianza virologica, potendo fare un tampone faringeo o nasale ai pazienti per identificare il ceppo di virus presente.
Quello individuato a Palermo è A/H3N2: «è contenuto nel vaccino – dice Sessa – ed è il sottotipo che maggiormente è circolato la scorsa stagione. Come lo scorso anno, l’isolamento del virus è avvenuto prima del solito e potrebbe configurare un anticipo della stagione influenzale, con il picco proprio durante le vacanze di Natale. Quello di Palermo, tuttavia, potrebbe essere un caso sporadico e in questo momento ogni previsione sarebbe prematura». Ciò che è davvero importante è difendersi con la vaccinazione, specie per alcune categorie di cittadini: «Se gli anziani rispondono sempre bene all’appello, non così avviene per gli operatori sanitari – denuncia l’esponente Simg – la percentuale di copertura è molto bassa, tra il 10% e il 20 %, mentre dovrebbe essere del 100%. È una vaccinazione raccomandata ma non obbligatoria, ma io lo definisco un obbligo morale; un medico si deve vaccinare perché viene a contatto spesso con persone malate e può essere un portatore di virus. Penso non solo ai medici di famiglia, ma anche ai colleghi ospedalieri che hanno contatti con pazienti assolutamente fragili». All’estero non è dovunque così e Sessa ricorda che «negli Usa, dalla pandemia del 2009, le direzioni ospedaliere non permettono di lavorare ai medici che non si sono vaccinati e quest’anno, in Inghilterra, i medici che non si vaccinano devono rendere ufficialmente conto delle proprie motivazioni».

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