Medicina estetica e odontoiatria: il punto di Carlo Ghirlanda

(da andi.it)   Alla domanda “chi sono i titolari del sorriso?” il Presidente nazionale ANDI, Carlo Ghirlanda, risponde senza esitazioni: “Noi”, replicando indirettamente ai medici estetici rappresentati dal Collegio delle società scientifiche che riunisce Agorà, SIME e SIES.   Come riportato nell’articolo del Corriere della Sera del 1° giugno u.s., il Presidente ANDI, plaude all’approvazione del Decreto Legge marzo 2023, n. 34, che ha confermato la competenza degli odontoiatri per determinati distretti del volto e definisce “un vero e proprio riordino”, il testo della legge.

Nel corso dell’intervista, Ghirlanda ha altresì ribadito la propria soddisfazione per le altre due norme contenute nel c.d. Decreto bollette: la possibilità di partecipare ai bandi pubblici del SSN per tutti i laureati in Odontoiatria, senza ulteriore specializzazione e la possibilità, per chi ha conseguito la doppia laurea, di iscriversi ad entrambi gli Albi professionali.

Questo l’articolo approvato:

Articolo 15-ter.

 (Disposizioni in materia di accesso ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale nonchè di attività di medicina estetica) 

1. Per i laureati in odontoiatria e protesi dentaria e per i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione di odontoiatra, è abolito il requisito della specializzazione ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici per dirigente medico odontoiatra e ai fini dell’accesso alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale. 

2. La lettera b) del comma 1 e il comma 2 dell’articolo 28 del regolamento recante la disciplina concorsuale per il personale dirigenziale del Servizio sanitario nazionale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 dicembre 1997, n. 483, sono abrogati. 

3. All’articolo 8, comma 1, lettera h-ter), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «Il requisito della specializzazione non è richiesto per l’accesso alle funzioni di specialista odontoiatra ambulatoriale del Servizio sanitario nazionale». 

4. Alla legge 24 luglio 1985, n. 409, sono apportate le seguenti modificazioni: 

a) all’articolo 2, secondo comma, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e possono esercitare le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del viso»; 

b) all’articolo 4, il terzo comma è abrogato.   

Il prezzo della sedentarietà sulla salute. Il report OMS/OCSE per invertirne la tendenza

(da MSD Salute)Evitare oltre tre milioni di casi di malattie cardiovascolari e depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e più di 400.000 casi di tumori. Obiettivi che sarebbe possibile raggiungere in Europa ed entro il 2050, aumentando la pratica di attività fisica da parte della popolazione.    È quanto risulta dal report Step up! Affrontare il peso dell’insufficiente attività fisica in Europa, a cura di OMS e OCSE, secondo il quale per ottenere questi risultati sarebbe sufficiente aumentare i livelli di attività fisica almeno fino ai minimi raccomandati dall’OMS, pari a 150 minuti alla settimana.  Raggiungere l’obiettivo di 300 minuti a settimana, invece, eviterebbe altri 16 milioni di casi di malattie non trasmissibili, con ingenti risparmi per la spesa sanitaria.  Ma, in base ai risultati dell’ultimo sondaggio di Eurobarometro, il 45% dei soggetti intervistati dichiara di non praticare alcun tipo di esercizio fisico o sport, mentre per una persona su tre il grado di attività è ritenuto insufficiente. Donne, anziani e individui appartenenti alle classi socio-economiche più svantaggiate sono le categorie che meno rispondono alle raccomandazioni delle autorità sanitarie. Il documento si compone quindi di più parti: oltre a evidenziare i benefici generali dell’attività fisica, vengono messe in luce le stime dei risparmi associati alla diffusione dell’attività fisica, e le iniziative che a livello politico potrebbero essere intraprese per indurre la popolazione ad abbandonare la sedentarietà.

Cronicità e attività fisica

In Europa le malattie croniche non trasmissibili sono la principale cause di morte e negli Stati membri la somma dei decessi per malattia cardiovascolari e per tumore ammonta al 60% del totale. Circa il 40% degli over 65 presenta, inoltre, almeno due condizioni croniche, e circa il 30% almeno una limitazione nell’attività quotidiana che potrebbe richiedere un’assistenza sanitaria a lungo termine.   La maggioranza delle più comuni malattie croniche non trasmissibili è, tuttavia, favorevolmente influenzata dalla pratica di regolare esercizio fisico. Anche una singola sessione di attività da moderata a vigorosa, nel giorno in cui viene praticata, può ridurre la pressione sanguigna, migliorare la sensibilità all’insulina e il sonno, diminuire i sintomi ansiosi e migliorare alcuni aspetti cognitivi, come attenzione e memoria.    La maggior parte di questi miglioramenti aumenta progressivamente quando l’attività è praticata regolarmente. Altri benefici, come la riduzione del rischio di malattia e la migliore funzionalità fisica, sono invece il risultato di giorni o settimane di allenamento.

I benefici sulla salute

La pratica regolare di attività fisica è uno dei più importanti mezzi per migliorare il proprio stato di salute fisica e mentale, e il proprio benessere. I benefici dell’attività fisica riguardano, infatti, sonno, salute mentale e salute cognitiva, prevenzione delle malattie, peso corporeo, fitness, equilibrio e coordinamento, forza funzionale.   Nel dettaglio, con l’esercizio fisico si possono ottenere i seguenti vantaggi:

-miglioramento della qualità del sonno

-riduzione dei sintomi di depressione e ansia

-aumento delle capacità di giudizio, pensiero e apprendimento

-prevenzione delle malattie croniche, cardiovascolari, tumori e diabete

-controllo del peso corporeo

-miglioramento dello stato cardiorespiratorio e della forma muscolare

-riduzione del rischio di cadute

-miglioramento della salute dei tessuti ossei.

Aumentare i livelli di attività fisica della popolazione sarebbe, inoltre, di supporto alla ripresa dopo il Covid-19, creando una popolazione più sana, più resiliente e con una maggior salute mentale, e avrebbe ricadute positive sull’ambiente, riducendo le emissioni e aumentando gli spazi verdi. La messa in pratica delle indicazioni dell’OMS, con 150 minuti di attività fisica di grado moderato-intenso ogni settimana da parte di tutta la popolazione, permetterebbe:

– di prevenire più di 10.000 decessi prematuri in soggetti tra i 30 e 70 anni

– di aumentare l’aspettativa di vita delle persone che non sono sufficientemente attive di 7,5 mesi, e del totale della popolazione di circa 2 mesi

un risparmio per gli Stati membri dell’Unione Europea pari in media allo 0,6% del proprio budget di assistenza sanitaria. Questo si tradurrebbe in un totale di circa 8 miliardi di euro PPP (parità di potere d’acquisto, calcolata per uniformare il potere di acquisto delle diverse valute, al netto delle differenze di prezzo tra paesi) per anno risparmiati.

Politiche pubbliche

Nell’ambito dei paesi europei, Italia Francia e Germania sono quelli caratterizzati dal maggior carico di attività fisica insufficiente sulla spesa sanitaria. Secondo le stime contenute nel report, da oggi al 2050, la spesa per il trattamento delle patologie conseguenti alla mancanza di attività fisica sarà di 1,3 miliardi di euro PPA, 1 miliardo e 2 miliardi rispettivamente.   Varie le opzioni politiche per indurre la popolazione ad aumentare i propri livelli di attività fisica, e ridurre i costi sanitari. Alcune sono indirizzate a target specifici, e quindi prevedono, per esempio, interventi nella scuola, sui luoghi di lavoro, in contesti di assistenza sanitaria. Altre mirano ad aumentare l’accesso allo sport, o a intervenire sul contesto ambientale per incoraggiare le attività outdoor e le politiche dei trasporti.  Vista la complessità del fenomeno, viene ribadita la necessità di attuare un pacchetto di misure da indirizzare a tutti i drivers, contemporaneamente. L’investimento e l’allocazione di risorse per un fine tanto articolato porterà così ritorni maggiori, rispetto a quanto accadrebbe se venissero attuate delle misure politiche isolate.

(OECD/WHO (2023). Step Up! Tackling the Burden of Insufficient Physical Activity in Europe. OECD Publishing, Paris
https://doi.org/10.1787/500a9601-en)

Dichiarazione a cura della Commissione Ambiente e Salute, Sicurezza, Ambienti di Lavoro e Stili di Vita dell’Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Forlì-Cesena

L’alluvione nella nostra Romagna è una lezione per tutti i medici

Da oltre dieci anni l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Forlì-Cesena è sensibile ai temi dell’inquinamento ambientale e del surriscaldamento del pianeta, e attraverso questa Commissione fa opera di informazione ed aggiornamento per tutti gli iscritti sui pericoli e sui danni che questi eventi producono su esseri umani, piante e animali.

Forse, fino a due settimane fa molti di noi erano ancora scettici, perché magari pensavano che la crisi climatica fosse una cosa lontana e riservata alle popolazioni del sud del mondo, ma quello che è successo nella nostra Romagna ci deve aprire definitivamente gli occhi.

Vedere la violenza delle precipitazioni piovose e poi delle inondazioni a cui sono stati sottoposti i nostri territori, la nostra gente, noi stessi, e constatare le terribili conseguenze che deve sopportare adesso la nostra comunità ci porta a moltiplicare il nostro impegno nel fare educazione, prevenzione, opera di convincimento nei confronti delle istituzioni e di tutti i cittadini per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici e promuovere le azioni idonee alla prevenzione.

Occorre una nuova, definitiva consapevolezza sugli effetti dei danni ambientali e sulle malattie conseguenti.

Tutelare l’ambiente in cui viviamo significa anche tutelare sempre la salute delle persone.

Tutti i medici e gli odontoiatri devono impegnarsi in prima persona per promuovere il contrasto all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici, che sono una vera emergenza per la nostra società e la nostra salute.

Non possiamo lasciare alle nuove generazioni  l’onere delle nostre inadempienze ambientali.

Il Coordinatore della Commissione                                       Il Presidente

Dott. Giuseppe Timoncini                                                     Dott. Michele Gaudio

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