L’Enpam vende i suoi immobili per 842 milioni e guarda al futuro con tranquillità

(da enpam.it)    Il Cda dell’Enpam ha accettato l’offerta del gestore statunitense Apollo Global Management per l’acquisto dell’intero patrimonio immobiliare di proprietà diretta dell’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri.  Gli immobili, a bilancio per un valore di 686 milioni di euro, verranno venduti a 842 milioni, permettendo all’ente di incassare anche una plusvalenza di 156 milioni di euro, destinati a rafforzare la sostenibilità del sistema previdenziale dei camici bianchi.   L’Enpam aveva lanciato nel 2019 l’operazione denominata Project Dream, mettendo sul mercato un pacchetto di 68 immobili, principalmente direzionali dislocati a Roma e in Lombardia, ma anche abitativi (in prevalenza a Milano e hinterland), oltre che ricettivi e logistici. Si trattava perlopiù di immobili acquistati tra gli anni Sessanta e l’inizio degli anni Novanta, e dunque ben prima che l’Ente previdenziale venisse privatizzato nel 1995.  In gara per l’acquisto dei circa 759mila metri quadri commerciali, si sono presentati 43 operatori italiani e internazionali, mentre tre sono arrivati alla fase finale sottoponendo un’offerta vincolante, con Apollo che l’ha spuntata grazie all’offerta più alta.

La conclusione di Project Dream rappresenta per Enpam il coronamento di una strategia che ha puntato a dismettere la proprietà diretta di immobili, diventata ormai sempre meno conveniente per un ente previdenziale. “In linea con l’obiettivo primario dell’Enpam, che è quello di mettere efficacemente a reddito il patrimonio per pagare pensioni agli iscritti, abbiamo deciso di dismettere gli immobili di diretto possesso per reimpiegare le risorse ricavate in investimenti più redditizi e diversificati”, commenta il presidente dell’ente di previdenza Alberto Oliveti.  Con la dismissione l’Enpam realizza anche importanti risparmi. Già dal prossimo 2022, tra Imu, Tasi e costi vari di gestione legati agli stabili venduti, l’ente avrà 40 milioni di euro in meno di spese all’anno.  “Ricordiamo che nel giro di un paio d’anni toccheremo l’apice dei pensionamenti e il saldo tra contributi incassati e pensioni pagate si assottiglierà – aggiunge Oliveti –.  Grazie a quest’operazione guardiamo al futuro con tranquillità ancora maggiore, potendo contare su un patrimonio che offrirà riserve adeguate e rendimenti tali da garantire il rispetto degli impegni presi nei confronti degli iscritti”.  

La complessa procedura di Project Dream, una delle più importanti e imponenti operazioni immobiliari di mercato realizzate in Italia negli ultimi anni, si è potuta svolgere rapidamente grazie all’autonomia di cui è dotata l’Enpam. La cassa, con un procedimento ad evidenza pubblica, ha dapprima selezionato un valutatore indipendente (Duff&Phelps) e un advisor per la gestione della gara (Deloitte). Quest’ultimo è stato l’unico interlocutore a tenere i rapporti con i candidati acquirenti, senza coinvolgimento dell’Enpam, secondo il principio della segregazione dei compiti. Lungo l’intera operazione l’Enpam è stata assistita, per gli aspetti legali, dagli avvocati Angelo Piazza, Luca Leone e Paola Conio. Gli aspetti fiscali sono stati seguiti da Stefano Petrecca dello studio Cba.   L’acquirente selezionato, Apollo Global Management, che agisce per conto di un fondo di investimento dallo stesso gestito, è un leader globale nella gestione di investimenti alternativi con un patrimonio di circa 461 miliardi di dollari al 31 marzo 2021, ripartito in fondi di private equity, credito e real asset.

Contratto medici ospedalieri: sciolti i dubbi sull’applicazione

(da DottNet)    L’Aran (la controparte di negoziazione per i medici dipendenti pubblici) scioglie, in alcuni recenti orientamenti applicativi, alcuni dubbi riguardanti l’articolazione dei contratti degli ospedalieri.

1) Un dirigente medico che cambia disciplina a seguito di vincita di concorso e che deve nuovamente superare un periodo di prova, durante questa prova non può percepire la retribuzione di posizione ex art. 91 del Contratto dell’Area Sanitaria (direzione di struttura complessa, o semplice, incarico di alta professionalità, di studio e ricerca, ecc.).  

Compiuto il periodo di prova, dovrà essere corrisposto l’incarico professionale di base, di entità irrisoria (quindi penalizzante per un professionista che, magari, era già in possesso di una titolarità di struttura). L’Aran però aggiunge che “in seguito, al medesimo dirigente potrà essere conferito, previo avviso dio selezione interna, un diverso incarico” che potrà tenere conto dell’anzianità dirigenziale maturata non soltanto nella posizione attuale, ma anche presso altre strutture italiane o europee. In questo caso, la nuova retribuzione di posizione andrà erogata con decorrenza dalla data di conferimento del nuovo incarico.

2) Il dirigente medico neoassunto in corso d’anno può fin da subito optare per il rapporto di tipo non esclusivo (cioè dichiarando di voler svolgere attività extra moenia)? 

La risposta dell’Aran è affermativa. Il neoassunto, a termini di contratto, deve dichiarare, già nella fase iniziale di assunzione, l’opzione per il rapporto di lavoro esclusivo o non esclusivo, da riportarsi nel contratto individuale di lavoro. Rimane ferma la possibilità, entro il termine del 30 novembre dell’anno di assunzione e degli anni successivi, di presentare la domanda di conversione, che avrà decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo.

3) Per i medici dipendenti impiegati in attività di ricerca il contingente annuale massimo di riferimento per l’utilizzo dei permessi studio, utilizzabili per la partecipazione alle lezioni, è pari al 3% dell’impegno orario complessivo, in relazione al solo personale in servizio a tempo indeterminato presso ciascuna Azienda o Ente all’inizio di ogni anno. 

L’Aran segnala che, oltre a questi permessi, le disposizioni contrattuali in vigore prevedono anche i permessi retribuiti per motivi personali o familiari (art. 37 del Contratto del 2018), e i permessi retribuiti per esami e concorsi (art. 36). Inoltre, nell’art. 58, sono fatte salve le altre ipotesi di assenza dal lavoro stabilite da specifiche disposizioni di legge, anche attinenti a motivi di studio e ricerca.

4) La Corte Costituzionale (pronuncia 58/2021) ha dichiarato legittima la riduzione da tre a due anni della validità delle graduatorie per il reclutamento del personale (anche medico) presso le pubbliche amministrazioni. 

Contrariamente a quanto denunciato dalla Regione Val d’Aosta, la Consulta ha detto che questa disposizione non ha violato la specifica competenza regionale in merito, perché la norma in questione rientra nella competenza legislativa nazionale residuale in materia di ordinamento ed organizzazione amministrativa delle Regioni.

1 94 95 96 97 98 218