Avvisi per la formazione di graduatorie presso le Aziende USL di medici disponibili per incarichi provvisori, a tempo determinato o all’affidamento di sostituzione, nei settori della Medicina Generale Convenzionata e della Pediatria di Libera Scelta – scadenza 14 gennaio 2025

https://salute.regione.emilia-romagna.it/ssr/carriera-e-formazione/medicina-convenzionata/incarichi-provvisoria-tempo-determinato-o-per-sostituzione/avvisi-e-moduli

Case di comunità, Schillaci: funzioneranno solo con Mmg al lavoro per 16-18 ore

(da Doctor33)     “I medici di medicina generale sono la prima barriera dei pazienti, bisogna dare nuovo lustro alla loro figura e fare sì che il corso di formazione regionale diventi una scuola di specializzazione. Non possiamo pensare di usare al meglio i fondi del Pnrr se i medici di medicina generale non passeranno un numero determinato di ore – tra le 16 e le 18 ore – nelle Case di comunità, per far sì che queste strutture, pensate non da noi e senza immaginare di metterci dentro il personale, non rimangano delle cattedrali nel deserto”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento ad Atreju al Circo Massimo a Roma all’evento “Più investimenti per il riscatto della sanità. La via italiana per la tutela della salute”.

Il ministro si è anche soffermato sul tema dei fondi per la sanità ribadendo che “dopo il Covid è tornata al centro del dibattito politico e il governo sin da subito le ha dato grande importanza. E’ tra le prime preoccupazioni degli italiani e l’opposizione vi ha trovato un tema di interesse. Io ho subito chiesto come ministro più fondi, quindi non è un tema dell’opposizione. Ma oltre alle risorse ci vuole un progetto. Bisogna avere una idea della sanità del futuro” ha aggiunto “ma bisogna anche vedere da dove partiamo, e partiamo da una sanità a luci ed ombre, a macchia di leopardo e con grandi differenze, ma il cui punto forte sono i suoi operatori”, ha concluso.

I vantaggi per l’ambiente della telemedicina: valutato l’impatto sulle riduzioni di emissioni di CO2

(da MSD Salute)   Oltre ai vantaggi per i pazienti che non devono spostarsi, la telemedicina consente di ridurre le emissioni di CO2. A quantificare l’effetto è uno studio pubblicato su JAMA Oncology, che ha preso in considerazione, in particolare, l’impatto positivo sull’ambiente della telemedicina nell’assistenza delle persone con un tumore. Lo studio, guidato da Andrew Hantel del Dana-Faber Cancer Institute di Boston (USA), mostra che la decentralizzazione delle cure tramite la telemedicina e l’assistenza locale può ridurre in modo sostanziale le emissioni di gas serra.

La telemedicina e i servizi minimi       In Italia, nell’ambito della Missione 6 Salute prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la telemedicina assume un ruolo primario attraverso specifiche aree di intervento. Una di queste riguarda l’ambito della riforma dell’assistenza territoriale, in cui la persona, nella propria comunità di riferimento, viene messa al centro. L’obiettivo è di portare la casa a essere il primo luogo di cura. In quest’ottica di riorganizzazione, le soluzioni digitali possono rivestire un ruolo chiave per la riduzione dei tempi di attesa per le visite, per il miglioramento dell’accessibilità ai servizi sanitari, per l’ottimizzazione delle risorse e degli strumenti disponibili e per un aumento generale dell’efficienza del Servizio sanitario nazionale.    Al fine di assicurare un’attivazione uniforme della telemedicina su tutto il territorio nazionale, il PNRR prevede dei servizi minimi di telemedicina. In particolare, si parla di televisita, teleconsulto e teleconsulenza medico-sanitaria, teleassistenza e telemonitoraggio. Questi servizi sono definiti dall’Accordo Stato Regioni del 17 dicembre 2020 che ha definito le Indicazioni nazionali per l’erogazione delle prestazioni di telemedicina.

Leggi tutto

Importante: serata di presentazione nuovo percorso certificativo per Invalidità ed Handicap

Come ormai sappiamo, il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62  ha cambiato criteri e modalità di accertamento della condizione di disabilità, prevedendo una “Valutazione di Base” affidata in via esclusiva all’INPS su tutto il territorio nazionale a partire dal 1° gennaio 2026.

Ma dal 1° gennaio 2025, l’articolo 33 del medesimo decreto individua 9 territori provinciali in cui si avvia una sperimentazione di queste procedure della durata di dodici mesi, e la nostra Provincia di Forlì-Cesena è una di queste.

Il nostro Ordine si è pertanto immediatamente fatto promotore di una attiva collaborazione con INPS Provinciale e Regionale per facilitare il compito dei suoi iscritti, sia medici di medicina generale che liberi professionisti e/o dipendenti, che potranno tutti compilare il nuovo “certificato medico introduttivo”, unica procedura telematica dal 1 Gennaio 2025 per la presentazione dell’istanza, volta all’accertamento della disabilità, che non dovrà essere più completata con l’invio della “domanda amministrativa” da parte del cittadino o degli Enti preposti e abilitati.

La presentazione di questa NUOVE MODALITA’ DI CERTIFICAZIONE avverrà Giovedì 19 Dicembre alle 20,30, presso la nostra Sala Convegni, alla presenza di funzionari INPS regionali e provinciali, che presenteranno in anteprima la nuova modalità di avvio del procedimento valutativo di base.

 

L’evento è a carattere informativo e NON SONO PREVISTI ECM.

Per la partecipazione è OBBLIGATORIO comunicare la propria presenza:

via email a: info@ordinemedicifc.it o telefonando in Segreteria allo 054327157 entro e non oltre il 18 dicembre p.v

Le adesioni saranno accolte fino all’esaurimento dei 90 posti disponibili in sala.

Programma della serata

 

1 2 3 217