Coronavirus: il plasma sembra abbassare il rischio di morte

(da DottNet)   Il plasma da convalescenti, quello cioè di persone guarite dal Covid-19 ricco quindi di anticorpi, potrebbe ridurre la mortalità per Covid di circa il 50%. Ad accendere le speranze su questa terapia, che è comunque considerata tra le più promettenti, è una revisione di 12 studi sul tema, per un totale di oltre 800 pazienti, dei ricercatori della Mayo Clinic statunitense, per ora pubblicata solo su un sito di preprint. L’età media dei pazienti coinvolti negli studi, scrivono gli autori, varia tra 48 e 70 anni, con una maggiore proporzione di maschi nella maggior parte dei test. Tutti i pazienti avevano una forma grave della malattia.

Leggi tutto

Covid-19 e scuole, le indicazioni ISS per la gestione di casi sospetti

(da Sanitainformazione.it)   Identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel rapporto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia.

Leggi tutto

Quali FANS sono più sicuri dopo un infarto?

(da Univadis)    In uno studio di coorte condotto sulla popolazione coreana, il trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) aumentava significativamente il rischio di eventi cardiovascolari e sanguinamento clinicamente rilevante in pazienti che avevano avuto un infarto del miocardio ed erano trattati con antitrombotici. Celecoxib e meloxicam erano i FANS con migliore profilo di sicurezza.  Il profilo di sicurezza cardiovascolare dei singoli FANS può variare in popolazioni differenti.

Leggi tutto

Covid: in casi moderati forte calo anticorpi in 3 mesi

(da DottNet)  Un nuovo studio della università della California a Los Angeles ha osservato un deciso calo degli anticorpi al SARS-COV-2 in un gruppo di pazienti che aveva sviluppato la malattia con sintomi ‘medi’.  Secondo la ricerca condotta su 34 pazienti che si erano ripresi dal Covid-19 ed avevano avuto una patologia giudicata di gravità ‘moderata’, gli anticorpi al virus scendono circa della metà nei primi 73 giorni dopo la comparsa dell’infezione.   Secondo i ricercatori, se la diminuzione dei livelli continua al ritmo registrato nei primi 3 mesi, gli anticorpi sparirebbero completamente in 1 solo anno. Il dato – che va confermato – è di particolare importanza in una fase in cui il ruolo degli anticorpi dei chiave viene considerato chiave nello sviluppo di possibili terapie.

«L’obesità si stabilisce dallo stato di salute, non dal peso». Le nuove linee guida dal Canada

(da Sanitainformazione.it)   La definizione di “obeso” non dovrebbe essere stabilita dal peso, ma dallo stato di salute. A inaugurare questo nuovo modo di pensare la malattia è una guida clinica canadese pubblicata sul Canadian Medical Association Journal. All’interno si trovano consigli innovativi rivolti ai medici che si trovano di fronte un paziente con eccesso ponderale. Prima di tutto: andare oltre la prescrizione di dieta ed esercizio fisico, focalizzandosi invece sulle cause profonde del peso in aumento. Indagando, quindi, le ragioni psicologiche e pensando l’obesità con un approccio olistico.

Leggi tutto

Mappati gli italiani: 1,4 milioni ha incontrato Covid

(da DottNet)    Sono 1.482.000 gli italiani che risultano IgG positivi, ovvero che hanno incontrato il nuovo coronavirus SarsCov2 sviluppando gli anticorpi ad esso: 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia. Forti sono però le differenze regionali, con la Lombardia che raggiunge il valore massimo di sieroprevalenza – cioè di cittadini con anticorpi – pari al 7,5% , che è 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione come quelle del Mezzogiorno dove, in generale, la sieroprevalenza è sotto l’1%.

Leggi tutto

Obbligo attivazione casella PEC (Posta Elettronica Certificata)

Gent.mo Collega,
l’art.37 del DL 16/7/20 n. 76 prevede la sanzione, dopo una diffida di 30 gg, della sospensione per gli iscritti all’albo sprovvisti di PEC (domicilio digitale).
Ti invito pertanto a regolarizzare al più presto la Tua situazione dotandoti di PEC, anche attraverso l’Ordine che la fornisce gratuitamente, e di comunicare poi l’indirizzo ai nostri uffici che rimangono a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Il Presidente, Dott. Michele Gaudio

 

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/07/16/20G00096/sg

Malpractice, struttura corresponsabile se non prova colpa esclusiva del medico. La sentenza

(da Doctor33)  Il medico collaboratore della struttura in caso di danno al paziente può essere chiamato in causa dalla struttura stessa ma se l’ente vuole che sia lui a risarcire interamente deve provare che la responsabilità è esclusivamente sua. Lo afferma la sentenza della Corte di Cassazione Civile Sezione VI 24167 dell’11 aprile 2019 depositata il 27 settembre 2019 (e riportata nel sito laleggepertutti.it), relativa a una struttura privata e importante sia in assoluto sia nei rapporti tra strutture private e medici liberi professionisti che con esse collaborano. Il caso è quello di un ospedale privato di Forlì convenuto in giudizio da una paziente operata per inserirle una protesi all’anca.

Leggi tutto

Legge anti-violenza su operatori sanità, pene fino a 16 anni e multe fino a 5mila euro

(da Adnkronos Salute) – Dopo due anni, con il via libera all’unanimità dell’Aula del Senato, il Ddl ‘anti-violenze’ a tutela degli operatori sanitari è legge. Il provvedimento prevede, tra le misure principali, in caso di aggressioni a medici e personale, la reclusione fino a 16 anni e sanzioni fino a 5.000 euro, l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie presso il ministero della Salute e dei protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi.  Nel dettaglio, l’articolo 4 della legge estende al “personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria nell’esercizio delle sue funzioni o a causa delle funzioni o del servizio, nonché a chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso, funzionali allo svolgimento di dette professioni, nell’esercizio o a causa di tali attività” le stesse pene previste nell’articolo 583-quater del codice penale. Ovvero: le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi, la reclusione da 4 a 10 anni e per quelle gravissime da 8 a 16 anni. L’articolo 6 prevede inoltre che i reati di percosse e lesioni siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito in danno di operatori sanitari.  

Leggi tutto
1 109 110 111 112 113 212