Ricette online, invio in farmacia è reato. Ecco cosa si rischia. I chiarimenti dopo il parere del Garante privacy

(da Doctor33)    Il medico di famiglia non può inviare direttamente in farmacia la ricetta dematerializzata di un suo assistito: non lo stabilisce fin qui nessun Decreto vigente, né può avere valore normativo una risposta FAQ del Garante della Privacy. Il rischio comparaggio è sempre dietro l’angolo. Sono diverse le prese di posizione di medici e farmacisti dopo che il Garante della Privacy ha pubblicato sul suo sito un parere espresso al Ministero dell’Economia su uno schema di decreto da trasmessogli “con nota del 1° aprile 2020 (prot. n.45020)».

Leggi tutto

Fase 2: Coldiretti, siepe anti contagio per salvare ristoranti

(da AGI)  Arriva la siepe anti contagio per ottimizzare gli spazi e salvare bar, ristoranti, spiagge e locali pubblici con barriere verdi in grado di separare fisicamente ambienti e persone, bloccando il droplet aereo portatore del virus. Lo rende noto la Coldiretti in occasione della ripartenza delle attività commerciali di domani. “Il rispetto delle distanze all’interno dei locali commerciali rappresenta – sottolinea la Coldiretti – il vincolo  più gravoso da rispettare con le limitazioni degli spazi che in molti casi comportano addirittura la mancanza di convenienza alla riapertura. Le siepi verdi – viene spiegato in una nota – possono essere realizzate con diverse varietà di piante e fiori differenziati per altezza, dimensioni e condizioni da collocare in ambienti interni o all’aperto, per mantenere le misure di sicurezza anti-Covid19. Si tratta di un’alternativa green per risolvere il problema del distanziamento sociale fra le persone, separare tavoli o delimitare confini che peraltro – precisa la Coldiretti – profuma, purifica l’aria in modo naturale e rappresenta certamente un’alternativa esteticamente piu’ valida durante l’estate rispetto all’algido plexiglas”.

Pandemia: cosa ci insegna e cosa dovremmo fare

(da M.D. Digital)   “Come la storia di tutte le epidemie ci ha insegnato, per combattere il Covid-19, è indispensabile tenere insieme la tutela della salute e quella dell’ambiente”. È questo l’incipit del documento\appello  (https://www.md-digital.it/site/files/pdf/7426.pdf)  promosso dall’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente-Isde Italia insieme a FNOMCeO con l’adesione, a oggi, di Slow Medicine, Wwf, Cipomo, FederBio, Fondazione Allineare Sanità e Salute, Organismo Toscano per il governo clinico, Gufi, Navdanya International, Aida, Rete Humus e Terra Nuova Edizioni.   

Leggi tutto

Sinistri da Covid e responsabilità medica, scudo legale non serve. Il punto sulle tutele

(da Doctor33)   È arrivato prima il Coronavirus dei decreti attuativi della legge Gelli. Significa che medici ed infermieri non hanno ancora una tutela assicurativa adeguata. Ma potrebbe montare la marea di ricorsi. Ad esempio, dalle famiglie che hanno perso un caro in una residenza sanitaria assistenziale, per un contagio fatto risalire non all’alea dell’emergenza ma a presunti, precisi errori. E allora che si fa? Un convegno online con insigni giuristi e risk manager dell’Università Cattolica di Roma e del Tribunale di Roma, della Cassazione, del Consiglio nazionale Forense, oltre a medici del Policlinico Gemelli, evoca precisi scenari in tema di responsabilità sia quando il medico è subordinato sia quando fosse datore di lavoro. In particolare, per il sanitario dipendente di struttura che ha avuto a che fare con il Covid-19 difficilmente si potrebbero verificare situazioni molto sfavorevoli, e non si giustificherebbe giuridicamente l’esigenza di uno scudo legale “per legge” com’è stato proposto da importanti emendamenti al decreto Cura-Italia, poi ritirati.

Leggi tutto

Fase 2: ricerca, in smart working il 48% lavora di più

(da AGI) Il 46% degli italiani afferma di sentirsi più ansioso e stressato per il proprio lavoro rispetto a prima, ma anche di lavorare di più, con il 48% degli intervistati che ammette di lavorare almeno un’ora in più al giorno – il che equivale ad almeno 20 ore (quasi 3 giorni) in più al mese. A questo si aggiunge il desiderio di dimostrare ai propri capi che si merita il proprio lavoro, il 16% si sente preoccupato che il datore di lavoro lo licenzi, mentre il 19% si sente ansioso e si chiede se la propria azienda sopravviverà. Sono i dati emersi dalla ricerca commissionata da LinkedIn, che ha coinvolto oltre 2.000 lavoratori italiani che al momento stanno lavorando da casa a causa del Coronavirus, per capire come il lockdown stia impattando la salute mentale dei lavoratori.   Questo periodo di lavoro a distanza obbligatorio ha iniziato a offuscare i confini tra il tempo del lavoro e il tempo libero, rendendo difficile staccare la spina. La ricerca ha rivelato che il 22% dei lavoratori si è sentito spinto a rispondere più rapidamente e ad essere disponibile online più a lungo del normale. Il 22% dei lavoratori ha cominciato a iniziare le giornate in anticipo, lavorando dalle 8 alle 20.30, mentre il 24% è ora solito terminare la giornata lavorativa anche dopo le canoniche 8 ore.   Attualmente i lavoratori si sentono pressati dal dover essere costantemente disponibili, ciò ha portato il 21% di loro ad ammettere che faticano a staccare la spina a fine giornata, mentre il 36% ammette che queste nuove aspettative consolidate li hanno portati a “fingere” ogni tanto di essere occupati mentre lavorano da casa.

Ricetta digitale dei farmaci per la terapia del dolore. La circolare del Ministero Salute con tutti i dettagli

La Circolare chiarisce che sono prescrivibili con ricetta dematerializzata i medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope incluse nelle sezioni B, C, D, E della tabella dei medicinali  e i medicinali con forte attività analgesica, previsti dall’allegato III-bis, per il trattamento di pazienti affetti da dolore severo, contrassegnati nella sezione A della tabella dei medicinali con (**). Restano escluse le ricette per la prescizione di farmaci compresi nella sezione A con indicazioni diverse dalla terapia del dolore.

Leggi l’articolo completo al LINK

http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=85286

COVID-19: aspetti della risposta anticorpale a SARS-CoV2

(da Univadis)   I test sierologici possono dare un contributo essenziale per comprendere il peso della malattia, in particolare il tasso di infezioni asintomatiche, e per migliorare la diagnosi in pazienti sospetti con risultati RT-PCR negativi.  Uno studio pubblicato su Nature(1) riporta le risposte anticorpali acute a SARS-CoV-2 in 285 pazienti COVID-19. I dati documentano che:

Leggi tutto

Dallo psichiatra Massimo Picozzi un corso contro il Burnout per i professionisti sanitari

Si chiamerà ABCDE e ha avuto il patrocinio delle Federazioni degli Ordini dei medici e degli odontoiatri, degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione

Picozzi: “Un vero e proprio DPI psicologico”

Burnout e stress psico-fisico: durante COVID-19 colpiscono tra il 30 e il 50% degli operatori sanitari e a fine pandemia possono lasciare tracce indelebili.

Provocano irritabilità, difficoltà ad addormentarsi la notte, tensioni muscolari, stress lavorativo con minore resa sul lavoro, affaticamento fisico e mentale, cattiva salute.

Secondo il Centro di Ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha da poco condotto uno studio sul fenomeno, il 45% del campione studiato ha avvertito frequentemente nell’ultimo mese almeno un sintomo di stress psico-fisico: il 70% si è sentito più irritabile del normale, il 65% ha avuto maggiori difficoltà ad addormentarsi, poco meno del 50% ha sofferto di incubi notturni, il 45% ha avuto crisi di pianto e il 35% palpitazioni. Inoltre, un operatore su tre mostra segni di alto esaurimento emotivo (la sensazione di essere emotivamente svuotato, logorato ed esausto) e uno su quattro moderati livelli di depersonalizzazione (ovvero, la tendenza a essere cinico, trattare gli altri in maniera impersonale o come “oggetti”, sentirsi indifferente rispetto ai pazienti e ai loro familiari).

Dati analoghi a quelli riscontrati in uno studio simile cinese che ha mostrato percentuali importanti di depressione (50%), ansia (44,6%), insonnia (34%) e stress psicologico (71,5%). I sintomi più severi sono stati riscontrati proprio negli operatori di prima linea, lavoratori della città epicentro della pandemia in Cina

È per questo che è stato ideato da Massimo Picozzi, psichiatra, criminologo, saggista e Faculty Fellow Sda Bocconi, già noto per aver realizzato – con successo di partecipazione e di risultati – il corso per medici e infermieri per prevenire la violenza sugli operatori sul posto di lavoro, il nuovo progetto  A.B.C.D.E. (Attenzione, Burnout, Compassion fatigue, Disturbo post traumatico da stress …E oltre) che sarà offerto gratuitamente ai professionisti della sanità in prima linea nella guerra contro COVID-19 in Italia. Vista l’importanza degli argomenti trattati e apprezzato il valore dei contenuti, hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa FNOMCeO, medici e odontoiatri, FNOPI, infermieri, FNOPO, ostetriche e TSRM PSTRP tecnici sanitari di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Il corso – che ha come provider e segreteria organizzativa Format (info@formatsas.com – www.formatsas.com) – sarà accessibile dal 15 maggio dai siti istituzionali delle quattro Federazioni, per gli operatori iscritti, perché questi possano evitare danni successivi a se stessi e ai pazienti e rappresenta, come lo ha definito il suo ideatore, un vero e proprio “DPI (dispositivo di protezione individuale) psicologico” per qualunque sanitario lavori in area critica.

“I professionisti sanitari – spiega Picozzi – sono esposti a grandi pressioni su più fronti: da un lato l’etica e la deontologia professionale, l’impegno verso i propri pazienti e la frustrazione di non riuscire a curarli, di non riuscire a lenire le loro sofferenze; dall’altro, forte preoccupazione per la propria salute e per quella dei propri cari. Parallelamente, si assiste a una rivalutazione del ruolo dei professionisti della salute: se prima della pandemia da Covid-19 erano trattati con poco rispetto e considerazione, oggi vengono chiamati “eroi”, grazie a un processo di idealizzazione tanto comprensibile quanto superficiale”.

Gli obiettivi del corso – articolato su cinque lezioni che danno 10 crediti ECM (educazione medica continua) – sono quelli di individuare strategie finalizzate a prevenire, riconoscere e gestire le varie forme di disagio psicologico che possono manifestarsi nei contesti sanitari e sociosanitari che si trovano a gestire l’emergenza Covid-19. Ma anche definire il burnout, riconoscendone i sintomi, acquisire conoscenze rispetto alla sindrome Compassion Fatigue e i sintomi attraverso i quali si manifesta e individuare i fattori che concorrono allo sviluppo del disturbo post traumatico da stress (PTSD) ed i relativi sintomi.

LA PRESENTAZIONE DEL CORSO È VISIBILE A QUESTO LINK

IL CORSO SARA’ ACCESSIBILE DAL 15 MAGGIO A QUESTO LINK ? https://bit.ly/2WqiPRr

 

FNOMCEO – Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Ufficio Stampa: informazione@fnomceo.it; 0636203238; +39 347 2359608

 

FNOPI Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche

Ufficio Stampa: comunicazione@fnopi.it; 0646200101; +39 393 4167298

 

 FNOPO – Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica

Ufficio Stampa: ufficiostampa@fnopo.it; +39 347 0618661

 

FNO TSRM PSTRP – Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica; delle professioni sanitarie tecniche; della riabilitazione e della prevenzione
Presidenza: presidenza@tsrm.org Ufficio Stampa: 335 7450264

1 119 120 121 122 123 212