Servizio Consulenza Algologica telefonica gratuita
In questo momento di crisi sanitaria la nostra Società Scientifica federDolore-SICD vuole essere vicina a tutti i colleghi medici che sono impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza Covid 19. Per questo motivo a partire dal giorno 1 aprile attiveremo un servizio di consulenza algologica telefonica con numero verde che metteremo a disposizione di tutti i medici italiani di Medicina Generale. Il servizio gratuito sarà attivo dal lunedì al venerdì nella fascia oraria dalle 15,00 alle 18,00.
Il numero verde da poter chiamare sarà 800.026.027.
Dottor Giuliano De Carolis

La gestione delle urgenze odontoiatriche durante l’emergenza coronavirus: consigli e raccomandazioni da uno studio cinese
(da Odontoiatria33) L’epidemia da coronavirus 2019 (COVID-19), partita da Wuhan, in Cina, lo scorso dicembre è diventata ormai una pandemia rappresentando un’enorme problematica di salute pubblica non solo per la Cina ma anche per i paesi di tutto il mondo. A causa delle caratteristiche intrinseche della professione odontoiatrica, che prevede degli stretti rapporti di vicinanza tra operatore e cavità orale dei pazienti, il rischio di contagio in questo settore può essere purtroppo elevato. Per gli studi dentistici – nei paesi/regioni che sono (potenzialmente) interessati da COVID-19 – sono urgentemente necessari protocolli di controllo delle infezioni rigorosi ed efficaci. In uno studio pubblicato sul ‘Journal of Dental Research’ di marzo 2020, gli autori introducono le conoscenze essenziali su COVID-19 e forniscono protocolli di gestione per i dentisti dei trattamenti di emergenza odontoiatrica. I trattamenti di emergenza non rinviabili in odontoiatria possono essere:
Oltre i mille euro: chiedere un anticipo sulla pensione
(da www.enpam.it) Gli iscritti che svolgono esclusivamente attività libero professionale, in aggiunta all’indennità di mille euro, potranno chiedere all’Enpam un anticipo sulla pensione maturata sulla Gestione “Quota B”. È questa la seconda misura varata in via eccezionale e approvata nel Cda “d’emergenza” che si è svolto oggi pomeriggio, resosi necessario per raccogliere il grido d’aiuto lanciato dai professionisti e dare loro risposte concrete. Grazie a questa misura “ad hoc”, i camici bianchi potranno avere a disposizione liquidità utile a tamponare le perdite causate dal brusco stop lavorativo che ha colpito duramente la libera professione. “È un intervento d’urgenza, dopo il primo intervento fatto per i colleghi delle zone rosse e in quarantena obbligata – spiega il vicepresidente vicario dell’Enpam Giampiero Malagnino -. Aspettiamo l’intervento del governo annuncio per aprile che non dovrà dimenticare i liberi professionisti. Allora Enpam valuterà la necessità di ulteriori interventi per i colleghi più in difficoltà Penso ai giovani e ai colleghi delle regioni che per prime e più di tutte hanno sofferto”.
Covid 19, per monitorare i malati a casa arrivano le unità speciali con i giovani Mmg.
(da Doctor33) Si chiameranno “Usca” o unità speciali di continuità assistenziale. Sono “pattuglie” con medico, di medicina generale, e infermiere che vanno nelle case e monitorano i malati a domicilio per sgravare i medici di assistenza primaria in questa fase e prendere in carico la sorveglianza a carico dei servizi di igiene delle Asl. Stanno per diventare realtà.
Il decreto del 9 marzo scorso sul potenziamento del Ssn all’articolo 8 contro il coronavirus istituisce un’Usca ogni 50 mila abitanti che fa capo alla sede di continuità assistenziale e si dedica alla gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 non ricoverati in ospedale. Dell’unità speciale, formata dagli stessi operatori medici della sede e attiva 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, possono far parte, oltre ai sostituti di continuità assistenziale, i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale e in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati. Per le attività svolte è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora. Il medico di assistenza primaria o il pediatra di libera scelta comunicano all’unità nomi e indirizzi dei malati e i medici dotati di ricettario partono in “missione”.