ASST MANTOVA: Pubblicazione bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n, 1 posto di D.M. da assegnare alla SSD Attività di Cure Sub Acute Bozzolo

Si comunica che il bando di concorso in oggetto è pubblicato sul sito internet aziendale con scadenza 05/10/2023 ed è consultabile al seguente link:

https://www.asst-mantova.it/contenuto-web/-/asset_publisher/aPLQFInD1pDc/content/concorso-pubblico-per-titoli-ed-esami-per-la-copertura-a-tempo-indeterminato-e-pieno-di-n-1-posto-di-dirigente-medico-da-assegnare-alla-ssd-attivita-d

La fibromialgia aumenta il rischio di morte

(da Univadis)   La fibromialgia è una condizione poco caratterizzata, si potrebbe persino dire “incompresa”, che ha faticato a guadagnarsi il titolo di malattia. Uno studio appena pubblicato sulla rivista Rheumatic e Muscoloskeltal Diseases Open suggerisce però che i pazienti che ne sono affetti hanno diritto a una diagnosi e a un’assistenza medica costante e scrupolosa. Yulia Treister-Goltzman e Roni Peleg della Ben-Gurion Università del Negev (Israele) hanno infatti messo in luce che i pazienti con fibromialgia hanno un rischio di mortalità per ogni causa più alto rispetto al resto della popolazione. Tra le cause di morte incriminate vi sono le infezioni e il suicidio, perciò i medici curanti devono prestare attenzione sia alla salute fisica che alla salute mentale di questi pazienti.

La stima dei rischi      Grazie a una revisione sistematica della letteratura i ricercatori israeliani hanno identificato 557 studi che avevano esplorato la relazione tra fibromialgia e mortalità, 8 dei quali sono stati giudicati eleggibili per una metanalisi. In totale sono stati presi in esame 188.751 pazienti con fibromialgia.   La qualità degli studi inclusi nella metanalisi era buona, ma vi era molta eterogeneità a partire dai criteri diagnostici di fibromialgia. Anche se il tasso di mortalità standardizzato (SMR) non era più alto, per i pazienti con fibromialgia, l’hazard ratio di mortalità per ogni causa segnava un incremento del 27% (HR 1,27 [95%CI 1,04-1,51]). Vi era un aumento ai limiti della significatività per la mortalità derivante da incidenti (SMR 1,95 [95%CI 0,97-3,92]) e un aumento significativo della mortalità per infezioni (SMR 1,66 [1,15-2,38]) e suicidio (SMR 3,37 [1,52-7,50]). Al contrario, tra i pazienti con fibromialgia si registrava una riduzione nella mortalità per cancro (SMR 0,82 [0,69-0,97).

Focus sulla prevenzione     L’aumento nella mortalità per suicidio potrebbe trovare spiegazione nelle comorbidità caratteristiche dei pazienti con fibromialgia, specialmente in quelle psichiatriche, mentre l’aumentata mortalità per incidenti potrebbe essere conseguenza della fatigue, del sonno non riposante e delle difficoltà di concentrazione che accompagnano la fibromialgia e che fanno parte dei criteri diagnostici sin dal 2010. L’aumentata mortalità per infezioni potrebbe invece dipendere dal sempre più chiaro coinvolgimento del sistema immunitario e dell’infiammazione nella fisiopatologia della fibromialgia. Secondo gli autori dello studio la ridotta mortalità per cancro sarebbe da ascrivere all’intenso utilizzo dei servizi sanitari, inclusa la diagnostica per immagini, che potrebbe tradursi in diagnosi precoce nei pazienti con fibromialgia.  “Diversi studi hanno mostrato che lo staff medico è riluttante ad accettare la fibromialgia come una condizione medica e che i medici si trovano ad affrontare difficoltà emotive e psicologiche nell’interagire con questi pazienti e far fronte ai loro disturbi – hanno commentato gli autori dello studio – La fibromialgia è spesso detta una “condizione immaginaria”, con un dibattito ancora in corso sulla legittimità e utilità clinica di questa diagnosi. La nostra review fornisce una prova aggiuntiva del fatto che i pazienti con fibromialgia vanno presi seriamente, con un focus particolare sul monitoraggio delle intenzioni suicide, sulla prevenzione degli incidenti e su prevenzione e

(Treister-Goltzman Y, Pelag R. Fibromyalgia and mortality: a systematic review and meta-analysis. RMD Open 2023;9:e003005. doi:10.1136/rmdopen-2023-003005)

AULSS N. 4 VENETO ORIENTALE – Pubblicazione n. 1 bando di concorso pubblico per il tramite di AZERO

  Gentilissimi,

si informa che, nel sito internet di AZIENDA ZERO www.azero.veneto.it, è pubblicato il seguente bando, di cui si allega copia, che prevede la copertura di posti anche presso l’AULSS 4 Veneto Orientale:

  • concorso pubblico, per titoli ed esami, per complessivi n. 41 posti, di cui 3 presso l’Azienda ULSS 4 Veneto Orientale, di Dirigente Medico nella disciplina di MEDICINA INTERNA;
Il bando ha scadenza giovedì 28 settembre 2023.

Gli interessati possono presentare domanda collegandosi al sito internet https://aziendazero.concorsismart.it

Facebook ci ha fatto male: la risposta in un maxi studio indipendente

(da DottNet)   L’avvento di Facebook ci ha fatto male? La risposta arriva da un maxi studio scientifico indipendente dell’Oxford Internet Institute, che ha indagato sull’impatto della diffusione mondiale del ‘capostipite’ dei social network.   E no, non si può dire che sia stato così, senza correre il rischio di essere smentiti. E’ questa infatti in sintesi la conclusione dello studio che ha indagato senza tuttavia trovare prove che correlassero la sua ascesa a livello globale a danni psicologici diffusi. Guidata dai professori Andrew Przybylski e Matti Vuorre, la ricerca ha utilizzato i dati sul benessere di quasi un milione di persone in 72 Paesi su un arco temporale di 12 anni, e i dati sull’utilizzo individuale effettivo di milioni di utenti Facebook in tutto il mondo. Nel lavoro pubblicato dalla Royal Society gli autori ribadiscono non solo di non aver trovato evidenze del fatto che la diffusione di Facebook abbia un legame negativo con il benessere, anzi “in effetti l’analisi indica che Facebook è probabilmente correlato al benessere in modo positivo”, spiega Przybylski.

“Sebbene le segnalazioni di esiti psicologici negativi associati ai social media siano comuni negli scritti accademici e popolari, le prove dei danni sono, a conti fatti, più speculative che conclusive”, si legge nel documento. Przybylski assicura: “Abbiamo esaminato attentamente i migliori dati disponibili”. Il team di Oxford sfata dunque quello che sembra un falso mito. Ma allo stesso tempo puntualizza il significato di quanto emerso dallo studio. “Non vuol dire – precisa Przybylski – che questa sia la prova che Facebook è positivo per il benessere degli utenti”. Piuttosto il senso è che “i migliori dati globali non supportano l’idea che l’espansione dei social media abbia un’associazione globale negativa con il benessere all’interno delle varie nazioni e gruppi demografici”.

“Gran parte della ricerca sull’uso dei social media e il benessere è stata ostacolata da un’attenzione esclusiva ai dati del Nord del mondo – osserva il coautore Vuorre – Nel nostro nuovo studio copriamo per la prima volta la geografia più ampia possibile, analizzando i dati sull’utilizzo di Facebook sovrapposti a solidi dati sul benessere, e offrendo per la prima volta una prospettiva veramente globale dell’impatto”. Facebook è stato coinvolto nella ricerca, ma solo per fornire dati, e non ha commissionato né finanziato lo studio, viene precisato dal team.

Il progetto di ricerca di Oxford è iniziato prima della pandemia di Covid. I ricercatori hanno combinato i dati del Gallup World Poll Survey sul benessere, che coprono quasi un milione di persone dal 2008 al 2019, con i dati di Facebook relativi al livello di coinvolgimento globale. Oggi il social network riporta quasi tre miliardi di utenti in tutto il mondo, ma questa ricerca esamina i primi giorni della penetrazione internazionale della piattaforma. Per comprendere meglio la gamma plausibile di associazioni con il benessere a livello nazionale, approfondiscono i due scienziati, “abbiamo collegato i dati che tracciano l’adozione globale di Facebook con tre indicatori di benessere: soddisfazione della propria vita, esperienze psicologiche negative e positive“. “Abbiamo esaminato gli utenti Facebook attivi pro capite di 72 Paesi, maschi e femmine in due fasce di età (13-34 anni e over 35)”, illustrano Przybylski e Vuorre. Conclusione: non sono state rilevate evidenze di associazioni negative, in molti casi c’erano invece correlazioni positive tra Facebook e gli indicatori di benessere. L’associazione era leggermente più positiva per i maschi, ma questi trend non erano significativi. Inoltre, il link era generalmente più positivo per i giovani nei vari Paesi. Questi effetti erano piccoli, ma significativi. “Le nostre scoperte – conclude Vuorre – dovrebbero contribuire a orientare il dibattito sui social media verso fondamenti di ricerca più empirici”.

ASST MANTOVA:bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato e pieno di n.1 posto di Dirigente Medico disciplina di Ortopedia e Traumatologia

Si comunica che il bando di concorso pubblico in oggetto è pubblicato sul sito internet aziendale con scadenza 02/10/2023 ed è consultabile al seguente link: 

https://www.asst-mantova.it/contenuto-web/-/asset_publisher/aPLQFInD1pDc/content/concorso-pubblico-per-titoli-ed-esami-per-la-copertura-a-tempo-indeterminato-e-a-tempo-pieno-di-n-1-posto-di-dirigente-medico-disciplina-di-ortopedia-

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