Rischio clinico e responsabilità professionale. Ecco i nuovi requisiti minimi delle polizze assicurative. Pronta la nuova bozza del regolamento attesa in Conferenza Stato Regioni

Tra le novità rispetto alla precedente bozza lo stralcio dell’obbligo formativo per poter godere della copertura assicurativa. La misura resta comunque in vigore come recepita nel Decreto Pnrr ma con riferimento temporale al triennio formativo 2023-2025. Per le strutture che svolgono anche attività chirurgica, ortopedica, anestesiologica e parto, il massimale sale ad almeno 5milioni per sinistro. I massimali di garanzia potranno essere rideterminati annualmente. Leggi L’articolo completo al LINK

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Vaccini Covid, Ema: richiami multipli non sostenibili. Serve strategia a lungo termine

(da Doctor33)  “Esaminando i dati sull’impatto della variante Omicron, sta diventando sempre più chiaro che è necessaria una dose di richiamo per estendere la protezione del vaccino”. Ma guardando ai “possibili approcci vaccinali contro Omicron e altre varianti”, gli enti regolatori hanno convenuto che “la somministrazione di multiple dosi booster a brevi intervalli di tempo non è un approccio sostenibile a lungo termine”.
Sono queste le conclusioni di un workshop sulla risposta globale alla variante Omicron, che ha coinvolto le agenzie del farmaco di tutto il mondo, compresa l’europea Ema, organizzato sotto l’egida dell’International Coalition of Medicines Regulatory Authorities (ICMRA). Per i 37 membri dell’incontro, assieme ad altri rappresentanti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), diviene quindi necessario avere una strategia a lungo termine sui tipi di vaccini necessari per gestire la COVID-19 in futuro. “Questa è una discussione globale in corso” sottolineano gli esperti in una nota, “che si trova al crocevia tra scienza, politica pubblica e salute pubblica e richiederà il coordinamento tra i responsabili delle decisioni in materia di salute pubblica a tutti i livelli.”
Per i partecipanti all’incontro, nel progettare gli studi clinici, sarà importante dimostrare una più forte e duratura protezione data dai vaccini rispetto alla dimostrazione che questi proteggano contro le nuove varianti. La capacità di proteggere da più mutazioni del virus rimane comunque un incoraggiamento importante nella formulazione dei nuovi vaccini. Tuttavia, ribadiscono, gli studi dovrebbero essere progettati per dimostrare che la risposta immunitaria, misurata come anticorpi neutralizzanti, generata dal vaccino aggiornato sia superiore a quella ottenuta con i vaccini attuali. La capacità dei vaccini aggiornati di neutralizzare in modo incrociato altre varianti preoccupanti sarebbe una caratteristica aggiuntiva rispetto alla durata temporale della protezione fornita dal vaccino aggiornato.

Sangue coagulato e donatori vaccinati. Avis dice basta alle fake news sul Covid

Sui social network continuano a circolare informazioni destabilizzanti: dal sangue dei vaccinati che coagulerebbe, passando per la scarsa qualità degli emocomponenti di chi ha ricevuto la terza dose o, peggio ancora, le insinuazioni secondo cui l’Associazione Volontari Italiani del Sangue richiederebbe solo il sangue di chi non è in possesso del Green Pass. . Il presidente Briola: “Il nemico è il Covid, non gli strumenti per combatterlo”.  Leggi L’articolo completo al LINK

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Il vaccino riduce il rischio di effetti del long Covid

(da DottNet)   La vaccinazione può avere un effetto protettivo contro le conseguenze del long Covid. A dirlo è uno studio israeliano dell’Università di Bar-Ilan ora in corso di pubblicazione. La ricerca è stata realizzata tra marzo 2020 e giugno 2021.  I ricercatori avevano come obiettivo quello di analizzare gli effetti del mancato recupero dalla malattia settimane o mesi dopo l’episodio acuto. Tra i sintomi che sono stati riportati con maggiore frequenza proprio nel post-malattia, ci sono stati l’affaticamento (22%), il mal di testa (20%), la debolezza (13%) e il dolore muscolare persistente (10%). E grazie a questa ricerca hanno potuto notare che le persone completamente vaccinate (con due o più dosi) avevano meno probabilità di riportare uno di questi sintomi. La riduzione è stata del 64% per l’affaticamento, del 54% per il mal di testa, del 57% per la debolezza e del 68% per il dolore muscolare persistente.

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