Il dolore cronico nelle donne è legato ai geni

(da Reuters Health e MSD Salute)  Uno studio di associazione genome-wide indica che le donne potrebbero essere esposte a un rischio maggiore di dolore cronico legato ai geni.  “Abbiamo riscontrato alcune differenze a livello genetico, dell’espressione tissutale e della correlazione genetica tra il dolore cronico negli uomini e nelle donne”, afferma Keira Johnston dell’Università di Glasgow in Scozia, prima autrice dello studio pubblicato da PLoS Genetics. “Anche se i risultati hanno mostrato che, nel complesso, il contributo genetico al dolore cronico è ampiamente coincidente, abbiamo rilevato alcuni geni significativamente associati in maniera differenziale al dolore cronico femminile versus quello maschile”. “Tra questi geni, molti erano anche potenzialmente regolati da androgeni/estrogeni”, continua Johnston. “Inoltre, abbiamo osservato i risultati di una correlazione genetica influenzata dal sesso, soprattutto con disturbo post-traumatico da stress e schizofrenia, e il dolore cronico. Questi tratti erano geneticamente correlati nelle donne, ma non negli uomini”.

Johnston e colleghi hanno condotto uno studio GWAS stratificato per sesso su un fenotipo di dolore cronico derivato, il Multisite Chronic Pain (MCP, Dolore cronico multisito). Allo studio hanno partecipato 178.000 uomini e 209.000 donne presenti nella UK Biobank.  I ricercatori hanno anche esaminato correlazioni sesso-specifiche con vari disturbi psichiatrici e altre condizioni e si sono chiesti se i geni associati a MCP mostrassero un arricchimento dei pattern di espressione nei tessuti. Negli uomini, 123 polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) in cinque loci separati risultavano significativamente associati a MCP. Nelle donne, sono stati scoperti 286 SNP significativi in 10 loci indipendenti.  Una metanalisi dei risultati di GWAS stratificati per sesso ha riscontrato ulteriori 87 SNP associati. Un’analisi a livello genetico ha rivelato associazioni di MCP sesso-specifiche, con 31 geni significativamente associati nelle donne, 37 geni associati negli uomini e un singolo gene, DCC, associato in entrambi i sessi. Vi erano evidenze di una pleiotropia sesso-specifica, con il rischio di MCP associato in maniera differenziale al dolore cronico diffuso in uomini e donne. Gli MCP maschili e femminili erano altamente correlati dal punto di vista genetico.   In particolare, è stato rilevato che tutti e 37 i geni associati all’MCP negli uomini e tutti tranne uno dei 31 geni associati all’MCP nelle donne erano espressi nel ganglio della radice dorsale (DRG) ed era presente un certo grado di arricchimento per l’espressione nei tessuti sesso-specifici.

“Complessivamente, i risultati indicano che le differenze di genere nel dolore cronico sono presenti a livello degli SNP, dei geni e dell’abbondanza delle trascrizioni e sottolineano una possibile pleiotropia sesso-specifica per l’MCP. I risultati supportano l’ipotesi di una forte componente del sistema nervoso centrale coinvolta nel dolore cronico in entrambi i sessi, evidenziando ulteriormente un possibile ruolo di DRG e nocicezione”, dichiarano Johnston e colleghi.  “I nostri risultati stratificati per sesso richiedono ulteriori ricerche, ma sottolineano l’importanza di indagare le differenze di genere in tratti complessi. Un importante prossimo passo sarebbe capire se i risultati vengono replicati in altre ampie coorti composte dalla popolazione generale ed esaminare la variazione dei cromosomi sessuali in relazione al dolore cronico”, concludono i ricercatori.

sabato 30 ottobre. ENPAM un anno di pandemie: cosa è stato fatto

Caro Collega,

siamo giunti all’annuale incontro di aggiornamento sul sistema previdenziale sanitario organizzato in collaborazione con la Fondazione Enpam, che avrà luogo

SABATO 30 OTTOBRE p.v. dalle ore 9.00 alle ore 13.00

presso la Sala Conferenze dell’Ordine in V.le Italia 153 scala C a Forlì con il titolo

Enpam, un anno di pandemia: cosa è stato fatto

Relatori:

Dott. Alberto OlivetiPresidente Fondazione Enpam (via Webinar)

Dott. Claudio CapraSegretario Fondo Sanità

L’iscrizione al Convegno per l’ottenimento dei crediti ECM sarà obbligatoria seguendo le istruzioni sul nostro sito alla pagina eventi

Saranno presenti anche i funzionari ENPAM con le postazioni per tutte le informazioni indispensabili ai Colleghi più prossimi alla domanda di pensione.

Per un appuntamento, solo per le postazioni, contattare da oggi la segreteria al nr. 054327157, fino ad esaurimento posti.

       Il Presidente

Dott. Michele Gaudio

Alla medicina di territorio serve un piano da 8,2 miliardi

(da IlSole24Ore)  Nomisma e Rekeep: interventi necessari per soddisfare il fabbisogno di assistenza tramite una rete di strutture per la salute vicina ai cittadini (Ndr: e si noti bene che non si parla affatto della dipendenza dei Medici di Medicina Generale, che potrebbe costare molto di più)  Leggi L’articolo completo al LINK

https://www.ilsole24ore.com/art/alla-medicina-territorio-serve-piano-82-miliardi-AEBlCEi

Crediti Ecm: termine ultimo 31 dicembre, nessuna proroga

(da DottNet)    Entro il 31 dicembre 2021 tutti i professionisti sanitari dovranno mettersi in regola con i Crediti ECM. In caso contrario potranno incorrere in serie sanzioni disciplinari da parte degli Ordini di competenza, tra cui la sospensione dall’attività professionale. Dopo il 31 dicembre di quest’anno non sarà più possibile recuperare i crediti non conseguiti nei trienni (2014-206 e 2017-2019). A partire dal 2022 partiranno i primi controlli ed eventuali provvedimenti ordinistici. Ogni triennio, compreso il 2020-2022, servono almeno 150 crediti ECM. Nel 2020, come si ricorderà, era stato sospeso l’obbligo formativo per il Covid. Da questi vanno sottratti, quindi, i 50 crediti bonus per i soggetti che abbiano continuato a svolgere la propria attività durante l’emergenza pandemica. E non è tutto, qualora nel triennio precedente, 2017-2019, siano stati acquisiti tutti i crediti previsti, vi è un ulteriore sconto di 30 crediti. Al netto degli sconti e bonus previsti, l’obbligo formativo per il triennio 2020-2022 è, dunque, di 70 crediti.

Il termine ultimo del 31 dicembre è stato confermato dal sottosegretario Sileri in un’intervista a Quotidiano Sanità. “Al momento non sono in discussioni ulteriori proroghe o eventuali deroghe. I colleghi, quindi, avranno circa 3 mesi per assolvere al loro obbligo formativo”. Dal 2022 partiranno controlli e sanzioni, che spettano agli Ordini. La norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione, oltre ad una serie di ulteriori conseguenze che possono arrivare anche alla radiazione, afferma Sileri. “È inoltre in corso di valutazione il coinvolgimento nell’ambito sanzionatorio anche delle assicurazioni professionali. Confido, tuttavia, che non vi sarà la necessità di arrivare fino alle sanzioni. Pur comprendendo perfettamente l’incredibile sforzo di medici e operatori sanitari, sono convinto che ognuno di loro consideri l’aggiornamento professionale come un’opportunità per stare al passo con i progressi della medicina e non come un’imposizione. L’obiettivo infatti è sempre uno solo: garantire a tutti i pazienti le migliori cure e la migliore assistenza”, precisa il sottosegretario a QS.

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