Il Natale, e le ferie estive sono pericolosi per il cuore

(da Univadis)  Uno studio retrospettivo ha analizzato tutti i casi di IM registrati nel registro nazionale svedese tra il 1998 e il 2013 (n = 280.000) e ha mostrato un RR di IM significativamente superiore a Natale (+15%) e durante le vacanze estive (+12%), mentre non vi era alcun aumento del rischio durante altre festività nazionali o durante le trasmissioni di eventi sportivi (calcio, giochi olimpici, ecc.). Il rischio era massimo il giorno della Vigilia di Natale (+37%) e maggiore i lunedì mattina (rispetto ad altri punti della settimana) e nei soggetti ad alto rischio (età >75 anni, diabete, anamnesi di IM).

(Christmas, national holidays, sport events, and time factors as triggers of acute myocardial infarction: SWEDEHEART observational study 1998-2013  https://www.bmj.com/content/363/bmj.k4811 )

Medici, niente fattura elettronica anche per il 2021

(da DottNet)    La Legge di bilancio 2021 estende per tutto il 2021 il divieto di emissione della fattura in formato elettronico da parte di medici e operatori sanitari in genere che così potranno fatturare solo nel 2021 in formato cartaceo oppre in formato elettronico ma con trasmissione attraverso canali diversi dallo S.d.I. E’ quanto riporta l’art. 1, comma 1105, della Legge di bilancio 2021 che precisa anche: “il divieto di emissione del documento fiscale in formato elettronico è adottato nelle more dell’individuazione di specifiche modalità di fatturazione elettronica per i soggetti che effettuano prestazioni sanitarie nei confronti di persone fisiche”.

Dunque i medici sono esonerati anche per il periodo d’imposta 2021, a testimonianza della palese difficoltà a far convivere le c.d. e-fatture con la tutela della privacy in ambito sanitario. Di conseguenza cade anche l’obbligo di dotarsi del registratore telematico per adempiere alla memorizzazione elettronica ed alla trasmissione telematica dei corrispettivi, come disposto dall’art. 140 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. Decreto Rilancio).

In relazione alla propria attività, i MMG, anche per il periodo d’imposta 2021, potranno quindi continuare a certificare la spesa sostenuta dall’assistito secondo le modalità ordinarie – fattura cartacea e trasmissione dei dati al sistema TS – al fine di preservare, e tutelare, la privacy dei propri assistiti e consentirne la deducibilità/detraibilità nella Dichiarazione dei redditi precompilata. Naturalmente, in tal caso, al paziente resta preclusa la partecipazione alla c.d. lotteria degli scontrini, di cui all’art. 1, commi da 540 a 544, della legge n. 232 del 2016, ancorché lo stesso si fosse dotato del proprio codice lotteria, senza responsabilità ascrivibile al MMG. Il Garante della privacy ha evidenziato criticità circa il trattamento dei dati sensibili eventualmente riportati in fattura elettronica. Si pensi al codice fiscale del paziente o alla descrizione della prestazione ricevuta

Registratore di cassa

L’assenza di obblighi da parte dei medici di fattura elettronica non cancella però gli impedimenti all’acquisto facoltativo di un registratore elettronico, al fine di consentire ai propri pazienti la partecipazione alla lotteria degli scontrini. In tal caso, viene fatto obbligo al MMG di inserire, nello scontrino elettronico, in luogo del codice fiscale, il codice lotteria del paziente.  L’inserimento del codice lotteria nello scontrino elettronico rappresenta, al momento, la sola ipotesi in cui è possibile certificare il corrispettivo in via telematica, atteso che, solo in tal modo, il MMG può garantire l’osservanza dell’anonimato per il tipo di prestazione medica nel rispetto della vigente normativa sulla privacy (Provvedimento 11 Novembre 2020).  L’emissione dello scontrino elettronico con il codice lotteria, però, non esonera il MMG dalla trasmissione telematica dei dati al sistema TS, necessari per la predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata, riporta la Fimmg sul suo sito

Conseguentemente, fatta salva l’ipotesi di opposizione del paziente alla trasmissione dei suoi dati al sistema TS, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2021, permane l’obbligo, in capo al MMG, di rilasciare la fattura cartacea e comunicarne i dati al sistema TS, con le nuove scadenze previste e con gli elementi necessari per la dichiarazione dei redditi precompilata, compresi quelli indicati all’art. 2, comma 2, del Decreto 19 Ottobre 2020, e precisamente:

– il tipo di documento fiscale emesso, ai fini della distinzione delle fatture dalle altre tipologie di documento (scontrino elettronico), necessario per le finalità di cui agli artt. 10-bis e 17 del D.L. 23 ottobre 2018, n. 119;

– l’aliquota IVA applicata e la natura della singola operazione;

– le indicazioni circa l’eventuale esercizio dell’opposizione, da parte del cittadino, alla messa a disposizione dei dati all’Agenzia delle entrate ai fini della predisposizione della Dichiarazione dei redditi precompilata.

Cesena: affittasi studio dentistico

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Fnomceo, vaccino subito anche a dentisti e medici privati

(da DottNet)   Medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ma anche medici delle residenze per anziani, quindi gli over 80enni e i fragili. Sono queste le categorie che per prime verranno vaccinate contro il Covid. Resta, pero’, un esercito di esclusi dalla ‘priority list’ fatto di odontoiatri, farmacisti e medici specialisti privati che non saranno vaccinati insieme ai loro colleghi. Una lista di categorie prioritarie che potrebbe pero’ essere modificata, almeno questo e’ quello che chiedono l’Ordine dei Medici e quello dei farmacisti. E a queste voci si unisce anche il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri.  Sono quasi 90.000, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, gli operatori sanitari contagiati da inizio pandemia.

Con la loro immunizzazione sta partendo in questi giorni la campagna vaccinale in tutta Italia ma, nella road map, afferma il viceministro, “credo che dovrà essere fatta qualche modifica, come già anticipato autonomamente da qualche regione: io ad esempio inserirei anche i farmacisti, che hanno avuto dei morti durante la prima ondata, e gli odontoiatri, che operano a contatto diretto con tutti i pazienti”.  Quella di inserire tra i primi vaccinati gli odontoiatri, ma anche i medici che lavorano nelle strutture private “che non hanno potuto aderire finora alla vaccinazione” è una preoccupazione anche per Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, che, rispetto ai timori emersi nella categoria afferma: “quasi il 70% dei nostri medici ha aderito all’invito a vaccinarsi. A livello scientifico, i dubbi di alcuni non sono sulle reazioni avverse, finora in linea con quelle degli altri vaccini, quando sui tempi rapidi di sviluppo e la durata della sua immunità”.

“La stragrande maggioranza dei medici si vuole vaccinare contro il Covid e abbiamo, anzi, una forte pressione da parte di medici della sanità privata e odontoiatri che vorrebbero vaccinarsi, oltre a voler contribuire alla somministrazione delle dosi”. A spiegarlo è il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei medici e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che interviene così sull’ipotesi di rivedere le categorie che potranno accedere in via prioritaria alla vaccinazione. “Con una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza – aggiunge – pochi giorni fa, abbiamo sostenuto le ragioni di tutti gli iscritti ad accedere al vaccino, perché tutti fanno parte di un’unica filiera sanitaria e sono, per questo, maggiormente esposti al contagio e a loro volta a contagiare. Quindi andrebbero inseriti nelle categorie con accesso prioritario”.

Una richiesta che va di pari passo con quella rivolta già a novembre dall’Ordine dei Farmacisti Italiani (Fofi). “I farmacisti sono sempre stati in primissima linea durante la pandemia. Hanno continuato a garantire il loro servizio sul territorio anche durante il lockdown – spiega Andrea Mandelli, presidente del Fofi – e, come i medici e gli infermieri, hanno pagato un pesante tributo anche in termini di vite. Un sacrificio ben compreso anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che ci ha assicurato che anche noi farmacisti dovremmo essere ricompresi tra gli altri operatori sanitari. E già alcune regioni stanno provvedendo a chiedere gli elenchi dei nominativi dei farmacisti”.

Medici no vax, indaga la Procura. E Fnomceo apre un procedimento

(da DottNet)   Arrivato il vaccino, ora il fulcro di polemiche e preoccupazioni ed eventuali decisioni politiche è rappresentato da chi lo rifiuta tra gli operatori sanitari, Un centinaio di persone, secondo la Fnomceo, su alcuni dei quali l’Ordine di Roma ha aperto un procedimento disciplinare. E se i giuristi dicono che per chi lavora a contatto col pubblico è pensabile un obbligo vaccinale, perchè il limite della libertà individuale sta nel non arrecare danno agli altri, il mondo politico si divide. Favorevoli a questa ipotesi esponenti di punta come Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, che sottolinea pero’ come cominciare a parlare di obbligo sarebbe un danno, auspicando che il rifiuto si superi spiegando. Contraria, invece, la ministra Fabiana Dadone che preferirebbe per i dipendenti della pubblica amministrazione una forte raccomandazione. Come ha spiegato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, pero’, “sono un centinaio circa i medici contrari alle vaccinazioni. E per noi, chi sta con i no vax è incompatibile con la professione, perché mette in discussione le evidenze scientifiche. Ci sono poi medici che non vogliono essere vaccinati, e possono avere diverse motivazioni, a volte coincidono con i no vax, ma non tutti sono incanalabili in questo filone”. Un esempio sono i 13 medici, tra no vax e negazionisti, su cui l’Ordine dei medici di Roma ha aperto un procedimento disciplinare, per le loro convinzioni sui social media e in tv. “Si tratta di 10 colleghi che hanno espresso posizioni contro il vaccino antinfluenzale e 3 invece negazionisti sul Covid – precisa Antonio Magi, presidente dell’Ordine – La procedura disciplinare è partita dopo che abbiamo ricevuto da cittadini e colleghi degli esposti, corredati da documentazione”.

Al momento l’adesione dei medici al vaccino è stata alta. Ma è pensabile un obbligo vaccinale per i medici? Come spiega Amedeo Santosuosso professore di diritto, scienza e nuove tecnologie presso l’Universita’ degli studi di Pavia, il principio di base “è che ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto di non arrecare danno agli altri. I medici che non vogliono essere vaccinati contro il Covid, possono rimanere liberi di non vaccinarsi ma non possono esporre gli altri a rischio, lavorando a contatto con persone deboli”. Da qui può scattare l’obbligatorietà. Diversamente “il loro datore di lavoro può non essere obbligato a farli lavorare”. “Rendere obbligatorio il vaccino, o proporlo solo su base volontaria, o imporlo al solo personale sanitario, “è una scelta politica, che compie la maggioranza di governo, e che la Costituzione autorizza, in presenza però di alcune cautele” spiega dal canto suo un altro giurista e costituzionalista, Michele Ainis. “Vale per medici e infermieri quello che vale per tutti: l’articolo 32 della Costituzione autorizza i trattamenti sanitari obbligatori, e un vaccino lo è, con due cautele: la vaccinazione deve essere prevista dalla legge e non deve infrangere il rispetto della persona umana”.    Che debba essere la politica, in base ai numeri, a decidere se prevedere per legge un obbligo al vaccino anti Covid per gli operatori sanitari e’ anche la posizione del presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.

“Ma, dice, prima ancora di un obbligo legislativo, c’è un obbligo deontologico in base a quale un medico deve vaccinarsi se ha a che fare con dei pazienti fragili, per tutelarli”. Un’ipotesi, quella dell’obbligo, su cui sta ragionando anche la politica. “In questo momento cominciare a parlare di obbligo farebbe un danno” ma “credo che fare il vaccino debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico”, ha detto Sandra Zampa. Se “ci rendessimo conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare credo andrebbe considerato l’obbligo. Non si può stare in una Rsa, dove dovresti lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere la loro salute a rischio”. Dello stesso avviso i leader di Italia Viva, Matteo Renzi, “introduciamola subito almeno per gli operatori sanitari e socio sanitari”, e di Forza Italia, Silvio Berlusconi, “il vaccino, ha detto il Cavaliere, “è l’unico strumento possibile per debellare una tragedia come quella del Covid. Di parere opposto la ministra Dadone, che dice di non essere “una grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale. Credo sia più giusta una forte raccomandazione, fronte su cui il governo si è impegnato”. I governatori leghisti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, pensano invece all’idea di un ‘passaporto sanitario’ per viaggiare in aereo o alloggiare in hotel. E in Spagna un registro e la non obbligatorietà dei vaccini sono stati gia’ previsti. Il vaccino contro il coronavirus non sarà obbligatorio ma chi deciderà di non farlo sarà inserito in un “registro” che sarà poi condiviso con gli altri Paesi dell’Ue.

Telemedicina. Le regole per visite, consulti, prenotazioni e ricette del Mmg

(da Doctor33)    Dopo le linee guida sull’erogazione dei servizi di telemedicina che equiparano le tariffe di visite e monitoraggi in remoto a quelle delle prestazioni in presenza, il Ministero della Salute pone all’attenzione delle regioni “Indicazioni nazionali” su cinque specifiche prestazioni: la televisita con medico e paziente collegati a distanza, il teleconsulto medico tra medici collegati, la teleconsulenza tra medico e sanitario o tra sanitari, la teleassistenza delle professioni sanitarie verso il paziente e la telerefertazione degli esami in remoto. Il documento non tratta invece di teleriabilitazione, telecertificazione e telemonitoraggio, rinviati ad altro “paper”, e mantiene la tariffa in remoto pari a quella in presenza. Inoltre, sconsiglia le prestazioni a distanza su pazienti acuti, cronici riacutizzati o fragili nonché su pazienti non ben trattabili a domicilio. È sempre il medico che esegue l’esame a valutare se effettuarlo in presenza o a distanza. E a prenotarlo.
Le prestazioni – Già tariffata dal documento delle regioni di settembre, la televisita non può sostituire la visita in presenza, ma deve riferirsi a pazienti che hanno già una diagnosi e a quattro casi specifici: follow up di patologie croniche (ad esempio con piano assistenziale individuale-Pai); situazioni note in cui serva eventuale cambio di farmaco o di dosaggio; valutazione anamnestica per stadiare una patologia nota o sospetta; controllo di esiti di esami fatti. Si applica a visite ambulatoriali previa presentazione di ricetta medica ed eventuale esenzione, e consultoriali entro percorsi d’accesso definiti. A differenza della televisita, teleconsulto, teleconsulenza medico-sanitaria e teleassistenza non sono tariffati nel nomenclatore né hanno disciplina definita sul ticket. Con il teleconsulto il paziente può fruire di second opinion di specialisti, mentre la teleconsulenza (con paziente presente o meno) e la teleassistenza (con paziente sempre presente) possono richiedere la condivisione di dati clinici e referti tramite apps e preludono al corretto svolgimento di attività assistenziali a valle. La telerefertazione può seguire la telegestione di un esame a distanza e consiste nella relazione del medico o sanitario in un referto online (telereferto) dove si formalizza la telediagnosi del medico autenticata con firma digitale.
Compiti del medico – La responsabilità del sanitario è identica a quella originata dalle prestazioni in presenza. Nel referto vanno apposti i nomi dei professionisti presenti all’esame. Il referto digitale va reso condivisibile, consultabile e trattabile ad altri sanitari. Il clinico dovrà poter comunicare con il paziente via sms, email criptate, videochiamata. Sono situazioni già sperimentate, dalle regioni come dai privati; in particolare nelle cronicità il documento cita esperienze quali: trasmissione elettrocardiogrammi a hub cardiologico per refertazione o second opinion; invio di parametri vitali da ambulanza a pronto soccorso; trasmissione di immagini da pronto soccorso a stroke unit; teleconsulti da casa e videochiamate tra operatori; televisite specialistiche da unità operative di differenti presìdi ospedalieri. Nel prescrivere la prestazione, il medico non dettaglia la modalità di erogazione, ma può aver necessità di specificare che essa sarà erogata a distanza nel campo delle note o del quesito diagnostico. A prenotare l’esame è sempre lo specialista che ha in carico il paziente una volta decisa la modalità di erogazione, in presenza o in remoto. L’adesione del paziente va preceduta da informativa che indica in cosa consista la prestazione, quale ne sia l’obiettivo, come s’intenda trattare i suoi dati, chi vi abbia accesso, chi siano titolare e responsabile del trattamento (strutture e professionisti con nomi e cognomi) e come rivolgervisi.
Scenari – L’esito di una prestazione a distanza può indicare la stabilità della situazione, ovvero portare al ricovero del paziente, a richieste di approfondimento, a rinnovi di piano terapeutico, o a una riprogrammazione dell’esame in presenza per via di esito insoddisfacente. Le strutture sanitarie devono garantire che la strumentazione usata sia adeguata ed interoperabile, leggibile in altre strutture e regioni, e che il referto sia archiviato correttamente. Non è telemedicina il triage telefonico o a distanza che indirizza il paziente al percorso diagnostico o alla cura più idonei. La parola adesso passa alle regioni per l’approvazione. 

Libertas volley Forlì: ricera medico

La Società Sportiva “LIBERTAS VOLLEY FORLI‘ “, partecipa con la propria squadra al Campionato Nazionale di B2 Femminile.

Per le partite ” in casa” la Federazione obbliga la presenza in campo di un medico iscritto all’albo con abilitazione all’uso del defibrillatore.

Le partite si svolgono normalmente di sabato pomeriggio alle ore 17,30 presso il Ginnasio Sportivo – V.le della Libertà n. 46 – Forlì.

Siamo pertanto gentilmente a chiedervi se potete comunicarci il nominativo di qualche medico disposto a svolgere tale incarico.

Vi comunichiamo altresì che la prima partita di campionato, in casa, della nostra squadra di B2 sarà svolta, presso il Ginnasio Sportivo di Viale della Libertà, 46  sabato 23 gennaio alle ore 17.30.

In attesa di un vostro riscontro alla presente porgiamo distinti saluti.

LIBERTAS VOLLEY FORLI’

Coordinatore Roli Sandro tel. 338.6896042

1 97 98 99 100 101 212