INPS provinciale mette a disposizione un indirizzo e-mail per assistenza su nuova certificazione disabilità e propone incontro online per Mercoledì 6 febbraio 2025

Nella giornata di ieri il Direttore di Sede Dr Aldo Manella e la Responsabile CML Forlì-Cesena Dr.ssa Gloria Bissi hanno inviato alla nostra attenzione una comunicazione in cui INPS di Forlì-Cesena mette a disposizione dei medici certificatori l'indirizzo mail dedicato URP.Forli@inps.it al quale poter recapitare le richieste di chiarimenti e informazioni in merito al certificato medico introduttivo, indicando in oggetto “SPERIMENTAZIONE”, ciò per facilitare la tempestività del trattamento della comunicazione. Nella stessa comunicazione, che alleghiamo sotto, si propone un incontro in collegamento da remoto dalla sede INPS Provinciale di Forlì rivolto a tutti i medici interessati, per il giorno il 6 febbraio 2025, nella fascia oraria 12.30-14.00 per facilitare la partecipazione, al fine di fare il punto della situazione nel nostro territorio a circa un mese dall’avvio della fase sperimentale.  Per incontro cliccare su partecipa alla riunione. Comunicazione INPS Partecipa alla riunione

Analisi Eurostat, i medici italiani sono i più anziani d’Europa

(da Ansa.it)    Non solo demotivati e chiamati a fronteggiare fenomeni di violenza crescente in corsia, ma anche i più vecchi in Europa. Nell'Ue è infatti l'Italia il Paese con la quota record più alta di medici di 65 anni o più, pari al 26,7%. Il dato emerge da una analisi di Eurostat sul personale medico europeo nel 2022 e, per l'Italia, rappresenta un segnale preoccupante in un quadro complessivo in cui il Servizio sanitario nazionale risulta già fortemente gravato da varie criticità. Al problema delle lunghe liste di attesa e della 'fuga' di medici e infermieri spesso verso il privato per vedersi garantiti stipendi migliori, si aggiunge dunque anche l'allarme per l'imminente 'gobba pensionistica' che, hanno più volte avvertito i sindacati di categoria, minaccia di mettere ulteriormente in ginocchio il sistema acuendo la carenza di medici, già critica specie per alcune specializzazioni. La conseguenza del primato di 'medici più attempati' in Europa porterà infatti, da qui al 2030, come stimato dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), all'uscita dal Servizio sanitario nazionale per andare in pensione di 78.252 dei 227.921 medici attualmente operativi, con un apice della gobba pensionistica che è stato già raggiunto nel 2024 per i medici di Medicina Generale e verrà raggiunto nel 2025 per gli ospedalieri e gli specialisti ambulatoriali. L'età dei professionisti è un problema anche per altri due Paesi, che seguono l'Italia nella classifica Eurostat: dopo gli italiani, i medici più vecchi sono quelli dell'Ungheria (22,4%) e dell'Estonia (22,3%). La Germania ha invece la quota più alta di medici di età compresa tra 55 e 64 anni, pari al 36,1%, seguita da Bulgaria (33,9%) e Lettonia (27,4%). Al contrario, Malta ha la percentuale più alta di medici giovani, pari al 46,1%, seguita da Romania (34,6%) e Paesi Bassi (29,7%). A livello europeo la quota di medici in età di età pari o superiore ai 55 anni è pari al 40%, segnala poi Eurostat. L'agenzia statistica Ue stima poi che nel 2022 ci fossero 1,83 milioni di medici in attività e, tra questi, oltre 481.000 erano medici generalisti. A livello europeo i Paesi Bassi sono il Paese con il più alto rapporto di medici di base, con 183,4 ogni 100.000 persone, seguiti da Irlanda (174,1), Austria (146,1) e Cipro (137,7). Il rapporto in Italia è di 80,07 medici di base ogni 100mila abitanti.

Studio Gb, ogni sigaretta accorcia la vita di 20 minuti

(da DottNet)     Ogni sigaretta fumata rischia di accorciare in media di 20 minuti l'aspettativa di vita di chi l'accende. Almeno secondo una stima aggiornata di ricercatori medici dell'University College London (Ucl), prestigioso ateneo della capitale britannica, allegata a un appello pubblico rivolto ai fumatori, in vista dell'anno nuovo, per incoraggiarli a smettere di fumare come proposito per il 2025.  Nel loro studio, ripreso fra gli altri dal Guardian, i ricercatori calcolano che un singolo pacchetto consumato può sulla carta rubare 7 ore di vita. Ma sottolineano anche, in positivo, che - abbandonando il vizio dal primo gennaio - chiunque fumi 10 sigarette al giorno potrebbe ragionevolmente sperare di riguadagnare un giorno di vita in più entro l'8 dello stesso mese; una settimana entro il 5 febbraio; e un mese entro il 5 agosto. Il fumatore medio che non smette, ha ammonito Sarah Jackson, ricercatrice capo del gruppo di studio su alcol e tabacco alla Ucl, può invece perdere "circa un decennio di vita: 10 anni di momenti preziosi da condividere con le persone che amiamo". Il fumo è indicato da tempo dai medici come una delle cause principali di morte evitabile nel mondo; solo nel Regno Unito è associato ogni anno al decesso prematuro di 80.000 persone e di circa un quarto di tutte le diagnosi di cancro, anche se - ammettono gli specialisti - non mancano fumatori che vivono a lungo. La ricerca dell'Ucl è stata commissionata dal ministero della Sanità britannico, sullo sfondo dell'impegno degli ultimi governi per rafforzare le restrizioni anti-fumo sull'isola, in particolare fra i più giovani. Essa modifica in peggio una precedente stima, frutto di uno studio pubblicato nel 2000 sul British Medical Journal (Bmj), che indicava in 11 minuti di vita perduti il costo potenziale di ciascuna sigaretta fumata.

Il certificato di malattia è a carico dell’odontoiatra curante: alcune precisazioni della CAO Nazionale

(da Odontoiatria33)     Tutti gli iscritti all’Albo dei medici ed a quello degli odontoiatri possono redigere certificati di malattia (per assenze inferiori a 10 giorni).   A chiarirlo era stata la Circolare n.88 della FNOMCeO del 2020. A ritornare sull’obbligo degli odontoiatri di redigere il certificato di malattia ai propri pazienti, se vi sono i presupposti clinici per farlo, è la CAO Nazionale in una circolare inviata ai Presidenti provinciali a firma del presidente Raffaele Iandolo. Chiarendo che l’obbligo a redigere il certificato di malattia spetta al medico curante, “inteso come il medico che ha operato sul paziente creando i presupposti per l’astensione dal lavoro” la Circolare CAO sottolinea come siano, quindi, “inclusi anche gli odontoiatri liberi professionisti”. Sottolineando come non ci siano spazzi interpretativi, la CAO nazionale ricorda che “questa procedura è prevista oltre che dall’ art 55 septies del D.Lgs. 165/01 introdotto dall’art 69 delD.Lgs.150/09 anche dagli articoli 24 e 78” e sottolinea come il Ministero della Salute, interpellato, abbia ribadito che “la certificazione di malattia non può essere delegata ad altri colleghi che non avendo operato su quel paziente non hanno gli estremi per una corretta valutazione del caso”. Per poter certificare l’assenza del lavoratore (pubblico e privato) per malattia è però necessario essere accreditati nel Sistema Tessera Sanitaria. Ricordando che le credenziali per accedere al Sistema TS per inviare il certificato sono le stesse che si usano per l’invio dei dati per le fatture precompilate, la CAO Nazionale informa che le stesse credenziali possano essere richieste al proprio Ordine Provinciale.“Qualora mancassero i presupposti tecnici di trasmissione per via telematica –chiarisce a Circolare- è possibile rilasciare la certificazione cartacea in cui si precisa che l’utilizzo della forma cartacea è dovuto ad un malfunzionamento temporaneo del sistema informatico”. “Il certificato –continua la CAO Nazionale- deve comunque contenere tutti i dati obbligatori (art. 8 del DPCM 26 marzo 2008). A questo punto spetterà al lavoratore trasmettere all’INPS il documento entro 2 giorni”. La documentazione cartacea, viene precisato, “oltre a non essere un’alternativa applicabile se non per giustificati motivi, ha un suo format che va rispettato, è a rischio errore e comporta disagi al paziente, mentre la via telematica ha un percorso guidato a prova di errore”. Ricordato l’obbligo e che la mancata trasmissione telematica del certificato prevede una sanzione, la CAO Nazionale informa che questa sanzione varrebbe “solo per i medici convenzionati, ma non per i liberi professionisti”. Sanzione indicata in una Circolare l'INPS che prevede l'illecito disciplinare e il licenziamento per il medico dipendente e la decadenza della convenzione con il SSN per i convenzionati. Ma indipendentemente da chi è soggetto alle sanzioni, ma questo lo sottolineiamo noi, una certificazione non corretta potrebbe comportare per il paziente lavoratore il non riconoscimento della tutela economica di malattia da parte dell'INPS, ovvero potrebbe perdere lo stipendio per i giorni di malattia non certificati. Infine un’ulteriore precisazione della CAO Nazionale: “Gli odontoiatri liberi professionisti possono rilasciare il certificato di malattia telematico nel caso di una prognosi non superiore a 10 giorni. Tuttavia, solo con riferimento ai lavoratori del settore privato, per il riconoscimento della prestazione economica di malattia erogata dall’INPS, resta valida la certificazione prodotta da medici non appartenenti al SSN o con esso convenzionati anche nei casi di assenza per malattia superiori a dieci giorni e nei casi”.

Il ‘Milleproroghe’ proroga la fattura elettronica per i medici fino al 31/03/2025 (ma dopo diventa obbligatoria)

(da Fisco 7, riproduzione modificata)  Il termine dell’esonero dall’obbligo della fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie verso consumatori finali è stato oggetto di proroga fino al 31 marzo 2025. La misura è una delle principali disposizioni fiscali contenute nel cosiddetto decreto Milleproroghe 2025. Cosa cambierà a partire dal prossimo 1 aprile 2025? Il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri contiene, tra le altre proroghe, anche lo slittamento al 31 marzo 2025 del termine dell’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie verso consumatori finali.  Vale la pena ricordare che questa misura era stata inizialmente introdotta esclusivamente per il periodo d’imposta 2019, ossia l’anno in cui è entrato in vigore l’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica per i soggetti privati.  Successivamente, però, attraverso una serie di interventi normativi che si sono susseguiti nel tempo, la sua applicazione è stata prorogata di anno in anno, estendendosi progressivamente fino a includere anche i periodi d’imposta successivi, arrivando a coprire l'intero anno 2024. In buona sostanza, anche l'ultima misura è una deroga che, all’avvio dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica, fu richiesta dal Garante privacy che ha ritenuto non conforme al GDPR il transito sul Sistema di interscambio dei dati dei pazienti.  La motivazione della proroga è correlata ad una limitazione tecnico-amministrativa nei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate, che al momento attuale non garantiscono il pieno rispetto della normativa relativamente alla privacy dei cittadini. Chi sono i soggetti destinatari della norma? La norma si applica ai soggetti tenuti all’invio dei dati, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, del decreto legislativo n. 175 del 2014.    In particolare, la norma elenca i seguenti soggetti tenuti all’adempimento: le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i policlinici universitari, le farmacie, pubbliche e private, i presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari e gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Quali prestazioni ricadono nella proroga alla fatturazione elettronica per i medici? Le prestazioni che ricadono nella proroga sono quelle sanitarie indirizzate direttamente ai pazienti (persone fisiche). I medici potranno rilasciare ai clienti/pazienti la fattura cartacea, oppure la fattura in formato elettronico in un qualunque formato (pdf ad esempio) purché il documento non transiti dal Sistema di Interscambio.   Resta l’obbligo, già in vigore per tutti i sanitari, di emettere la normale fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio, se il committente non è una persona fisica oppure le prestazioni da fatturare siano rapporti di collaborazione tra medici o tra medici e altri soggetti per altre attività non sanitarie (come ad esempio partecipazione a convegni, seminari o altre prestazioni professionali). Salvo ulteriori proroghe (tra l'altro espressamente richieste dalla FNOMCEO la settimana scorsa) e alla luce di quanto previsto dalla attuale normativa, a partire dal 1° aprile 2025, tutte le fatture relative alle prestazioni sanitarie dovranno essere emesse in modalità elettronica, con la conseguenza che gli operatori interessati dovranno dotarsi di appositi software (o servizi) rilasciati dai produttori di software gestionali per la compilazione e la trasmissione della fattura.

Forlì. Vendita studio dentistico/odontotecnico

Per pensionamento si cede studio dentistico in attività da più di trent’anni. Lo Studio è completamente attrezzato per immediato uso con anche laboratorio odontotecnico. Ubicato in zona centrale di Forlì con attività commerciali e ben servita dai mezzi, si garantisce affiancamento e se necessità anche personale con esperienza ventennale. Muri di proprietà. Pacchetto clienti fidelizzati. Contattare 335311024