Grillo a Regioni: stop concorso medicina generale e riaprire bandi
L’aumento di peso dopo l’abbandono del fumo non attenua i benefici complessivi
(da Quotivadis) In 3 coorti di soggetti, si osserva un temporaneo aumento del rischio di diabete di tipo 2 (DM2) tra coloro che aumentano di peso dopo avere smesso di fumare. Il rischio di mortalità per cause vascolari e per ogni causa per coloro che hanno smesso di fumare diminuisce anche se hanno registrato un aumento di peso; la riduzione del rischio ha un picco 10-15 anni dopo l’abbandono del fumo e poi si mantiene costante. Descrizione dello studio - Sono stati utilizzati i dati di 3 studi di coorte (Nurses’ Health Study, Nurses’ Health Study II, Health Professionals Follow-up Study). Sono stati identificati i soggetti che hanno dichiarato di avere smesso di fumare e ne è stata valutata la variazione di peso corporeo dopo quell’evento. È stato calcolato il rischio di diabete di tipo 2 (DM2), mortalità per causa cardiovascolare e mortalità per ogni causa. Fonte di finanziamento: National Institutes of Health. Risultati principali - Il rischio di DM2 è più alto per coloro che hanno smesso di fumare da meno di 6 anni rispetto ai fumatori, ha un picco 5-7 anni dopo l’abbandono del fumo e poi decresce gradualmente. Il temporaneo aumento di rischio di DM2 è direttamente proporzionale all’aumento di peso: HR 1,08 per chi non è aumentato di peso; HR 1,15 per chi è aumentato di 0,1-5,0 Kg; HR 1,36 per chi è aumentato di 5,2-10,0 Kg; HR 1,59 per chi è aumentato di più di 10 Kg. Rispetto ai fumatori, il rischio di morte per causa cardiovascolare è più basso per chi ha smesso di fumare di recente (<6 anni), anche se è aumentato di peso: HR 0,69 per chi non è aumentato di peso; HR 0,47 per chi è aumentato di 0,1-5,0 Kg; HR 0,25 per chi è aumentato di 5,2-10,0 Kg; HR 0,33 per chi è aumentato di più di 10 Kg. Rispetto ai fumatori, il rischio di morte per causa cardiovascolare è più basso anche per coloro che hanno smesso di fumare da più di 6 anni (HR 0,50); la riduzione del rischio ha un picco 10-15 anni dopo l’abbandono del fumo e poi si mantiene costante. Associazioni simili sono state osservate per la mortalità per ogni causa. La popolazione arruolata dai 3 studi è abbastanza omogenea (professionisti di etnia caucasica senza gravi problemi di salute) e questo potrebbe limitare la generalizzabilità dei risultati. Perché è importante - Non sono chiare le conseguenze dell’aumento di peso che si osserva frequentemente nei soggetti che smettono di fumare. Questo aumento di peso comporta un temporaneo aumento del rischio di DM2, che tende a diminuire nel tempo, tuttavia non contrasta la riduzione persistente del rischio di mortalità per cause cardiovascolari e per ogni causa. Il medico dovrebbe trasferire questa informazione ai fumatori intenzionati a smettere, ma preoccupati dal possibile aumento di peso. (Hu Y, Zong G, et al. Smoking cessation, weight change, type 2 diabetes, and mortality. New England Journal of Medicine 2018;379:623-32. doi:10.1056/NEJMoa1803626)
In caso di disfunzione erettile serve consultare anche un cardiologo
(da M.D. Digital) La presenza di disfunzione erettile (DE) indica un maggior rischio cardiovascolare, indipendentemente da altri fattori di rischio quali ipercolesterolemia, fumo, ipertensione arteriosa: sono le conclusioni di uno studio apparso su Circulation. Lo studio, durato 4 anni, ha monitorato la salute cardiaca di circa 1.900 uomini arruolati dal Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis, di età compresa tra 60 e 78 anni, con e senza impotenza vascolare, mettendo in evidenza che gli uomini con disfunzione erettile vascolare-correlata, non emotiva, hanno il doppio delle probabilità di subire infarto, ictus o morte cardiaca improvvisa. L'ampiezza dell'effetto è stata sorprendente per gli autori e i risultati suggeriscono che, nei pazienti che soffrono di DE, i medici dovrebbero gestire in modo aggressivo la presenza di eventuali altri rischi cardiovascolari come l'ipertensione o l'ipercolesterolemia. Il legame tra DE e malattie cardiache sembra essere "una strada a doppio senso", hanno commentato gli autori, dato che gli uomini che hanno avuto un attacco di cuore sembrano essere esposti a un rischio maggiore di DE. Le dimensioni di questa associazione non sono certo trascurabili visto che i ricercatori hanno osservato che circa 1 uomo su 5, di età superiore ai 20 anni, ha problemi a sostenere l'erezione. L'impotenza di origine vascolare, a differenza dell'impotenza correlata all'ansia o ad altre preoccupazioni psicologiche, può essere un sintomo di disfunzione cardiovascolare subclinica. La DE è spesso associata a uno stato di cattiva salute cardiovascolare, ma si pensava che fosse una conseguenza della presenza di obesità, ipertensione o diabete, mentre questo studio ha sottolineato che la DE da sola è un fattore di rischio significativo. Inoltre, la sua presenza segnala un aumento indipendente del rischio di depressione e di uso di farmaci e questo sembra negare le teorie secondo cui la depressione o il suo trattamento potrebbero spiegare qualsiasi legame tra impotenza e malattie cardiache. Durante il follow-up si sono verificati in totale 115 attacchi cardiaci, ictus, arresti cardiaci e morti improvvise e la percentuale maggiore di eventi si è verificata negli uomini che soffrivano di DE: 6.3% versus 2.6% dei soggetti sessualmente sani. Dopo aggiustamento dei risultati per potenziali fattori di rischio confondenti, il livello di rischio è rimasto sostanzialmente invariato: gli uomini con disfunzione erettile hanno un rischio quasi raddoppiato di subire eventi cardiovascolari. (Uddin SMI, et al. Erectile Dysfunction as an Independent Predictor of Future Cardiovascular Events: The Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis. Circulation 2018; Https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.118.033990)
Tumori: erbicida pericoloso in prodotti per colazione bimbi
Prova di esame per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2018/2021 della Regione Emilia-Romagna
UNIPOL ARENA
Via Gino Cervi n. 2, Casalecchio di Reno (BO)
I candidati sono convocati per le ore 08:00, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità. Ogni candidato al momento della registrazione deve consegnare al personale addetto tutti gli oggetti personali (borsa, appunti, manoscritti, libri o pubblicazioni di qualunque specie nonché apparecchi informatici e telefonini cellulari o altri mezzi di trasmissione a distanza di qualsiasi tipo e natura) e trattenere con sé solo il documento di identità. Terminata la propria registrazione, il candidato deve seguire le indicazioni del personale di vigilanza, sedersi nella postazione che gli verrà indicata e riporre sul banco il proprio documento di identità per i successivi controlli. Il Responsabile del Servizio Luca Barbieri