In arrivo un contraccettivo senza ormoni derivato dai crostacei

(da DottNet)   Arriverà presto un nuovo contraccettivo femminile che non usa gli ormoni ma una sostanza naturale che viene dai crostacei. E' infatti sul chitosano, una sostanza prodotta dai gusci esterni dei granchi, dei gamberi e delle aragoste, che si potrà concentrare una nuova tecnica anticoncezionale. La scoperta della viene dai ricercatori del Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma. "Otteniamo un contraccettivo che non si basa sugli ormoni e che non ha effetti collaterali", dice Thomas Crouzer, ricercatore dell'Istituto svedese.  Gli studiosi hanno individuato in questo prodotto (oggi noto per le pastiglie usate per contenere il peso) un modo per evitare allo sperma di penetrare e fecondare gli ovuli. L'idea infatti è quella di sviluppare un prodotto composto da una capsula vaginale che si dissolve rapidamente e che va a modificare lo strato di muco superficiale, creando una sorta di barriera. I ricercatori hanno anche lavorato per migliorare le altre proprietà delle mucose, come la lubrificazione e l'idratazione, dimostrando alcuni progressi anche grazie a loro studi precedenti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Biomacromolecules dell'American Chemical Society.

Biotestamento, dal Ministero della Salute le indicazioni per i medici

(da DottNet)  Arrivano le indicazioni 'operative' del ministero della Salute per effettuare il Testamento biologico: sono stati infatti pubblicati sul sito del dicastero (http://www.salute.gov.it/portale/dat/homeDat.jsp) tutti i chiarimenti, una sorta di vademecum, indirizzati ai cittadini che vogliano compilare le proprie Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat). Chiarimenti per i quali la legge sul Biotestamento, approvata lo scorso dicembre, prevedeva una scadenza entro l'1 aprile per la pubblicazione. La legge sul Biotestamento regolamenta le scelte sul fine vita, stabilendo che in previsione di un'eventuale futura incapacità di autodeterminarsi ci sia la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari, inclusi l'alimentazione e l'idratazione artificiali. Inoltre, nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati, e in presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente.  Possono fare le DAT tutte le persone maggiorenni capaci di intendere e di volere. La redazione delle DAT, afferma il ministero, può avvenire in diverse forme: atto pubblico, scrittura privata autenticata e scrittura privata consegnata personalmente presso l'ufficio dello stato civile del proprio Comune di residenza, che provvede all'annotazione in un apposito registro, ove istituito. Potranno inoltre essere consegnate personalmente presso le strutture sanitarie, nel caso in cui le Regioni che adottano modalità telematiche di gestione della cartella clinica o il fascicolo sanitario elettronico abbiano regolamentato la raccolta di copia delle DAT.  La Legge di bilancio 2018 ha inoltre stanziato 2 milioni di euro per la realizzazione di una Banca dati nazionale delle DAT, che sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento. La Legge 219 prevede anche la possibilità di indicare nella DAT un fiduciario e stabilisce che le Dichiarazioni possono essere disattese, in tutto o in parte, dal medico in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente o se sussistano terapie non prevedibili all'atto della sottoscrizione capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.

La Vitamina D3 può guarire o prevenire i danni cardiovascolari?

(da fimmg.org)   Un nuovo studio dell’Ohio University suggerisce che una maggiore esposizione alla luce solare potrebbe aiutare a ripristinare i danni al sistema cardiovascolare causati da diverse malattie, tra cui ipertensione, diabete e aterosclerosi. Secondo i ricercatori, "Negli ultimi anni, in ambito clinico, si osserva che molti pazienti con infarto avranno una carenza di D3. Ciò non significa che il deficit abbia causato l'infarto, ma ne abbia aumentato il rischio". Sono stati utilizzati nanosensori per capire perché la vitamina D3 può essere utile, specialmente per la funzione e il ripristino del sistema cardiovascolare. I nanosensori sono circa 1.000 volte più piccoli del diametro di un capello umano e sono utili per monitorare gli impatti della Vitamina D3 sulle singole cellule endoteliali.

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Abbuffate alcoliche nuovo disturbo del comportamento

(da AGI)  In Italia sono circa 800 mila gli adolescenti che praticano il "binge drinking", ovvero l'abbuffata di alcol consumata al di fuori dai pasti (aperitivi e happy hour) e in un breve arco di tempo. Mentre sono circa 500 mila gli adulti che soffrono di ortoressia, l'ossessione per il cibo sano, naturale, necessariamente dietetico e dosato a tutti i costi, con una netta prevalenza negli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%). Dall'arte parte c'e' una fetta della popolazione adulta sopra i trent'anni che soffre di bigoressia, ossessionata dai muscoli e dalla forma fisica, in voga soprattutto tra gli uomini. Tre diversi disturbi per tre diversi soggetti, sono questi i fenomeni allarmanti e preoccupanti su cui ADI, Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica si sofferma in occasione della "VII Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla" dedicata alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare (DA). "Le sindromi piu' frequenti di DA sono ormai molto lontane dai casi classici e piu' conosciuti di Anoressia Mentale, Bulimia Nervosa o disturbo da Alimentazione incontrollata - commenta Massimo Vincenzi, consigliere della Fondazione ADI e coordinatore del gruppo sui DA dell'ADI - Negli ultimi dieci anni sono comparsi nella popolazione adulta, soprattutto maschile, e giovanissima disturbi alimentari nuovi e con forme purtroppo estremamente severe e difficili da trattare. Patologie che se non riconosciute in tempo e non curate in modo appropriato possono diventare croniche, con conseguenti costi altissimi per l'individuo, per la famiglia e per la societa'".