Caos medici, Ssn si sgretola, 12 mila medici in meno e poche risorse
(AdnKronos Salute) "Il Sistema sanitario nazionale si sta lentamente sgretolando perché totalmente incapace di stare al passo con l'evoluzione del settore e delle vere esigenze della popolazione. Il quadro è drammatico: 12 mila posti di lavoro medico in meno, l'impossibilità economica di acquistare i macchinari all'avanguardia, la regionalizzazione della sanità, l'aumento della richiesta di esami dovuta all'invecchiamento della popolazione, le liste d'attesa infinite". E' l'allarme lanciato da Alessandro Garau, segretario generale del sindacato Coas medici dirigenti. "A causa della crisi - sostiene Garau - si è andati incontro ad una politica di 'tagli lineari' che, insieme al blocco delle assunzioni imposto per legge, ha impoverito la qualità del servizio offerto dalle strutture sanitarie e allo stesso tempo ha comportato la chiusura, senza criterio, di interi reparti impossibilitati a proseguire le loro attività per un turn over delle assunzioni totalmente inadeguato. La situazione - continua Garau - andrà peggiorando perché, con l'inserimento delle facoltà a numero chiuso aumenterà anche il numero di medici mancanti, indebolendo le strutture ora funzionanti e creando ancora più problemi per i reparti in crisi come ginecologia, ortopedia, chirurgia e radiologia, disertate sempre più dagli studenti per l'elevato rischio di ripercussioni legali". "Questa grave miopia gestionale - conclude Garau - non ha fatto altro che avvantaggiare il settore privato che, non dovendo rispondere del servizio di garanzia emergenza/urgenza come una struttura pubblica, può aprire e chiudere reparti interpretando le esigenze del momento, offrendo così un'alternativa immediata, ma significativamente più costosa, agli utenti insoddisfatti e a quelli che non possono aspettare mesi per un esame. A pagarne le conseguenze – come sempre – sono le famiglie, e gli italiani in generale, che vedono il Ssn disintegrarsi lentamente di fronte ai loro occhi".
La donna in forma fisica non rischia l’Alzheimer
C’è un medico a bordo? I consigli dei medici canadesi su come prestare soccorso in aereo
del paziente per poter prendere decisioni tempestive in merito ad un atterraggio d’emergenza. Nel Nord America operano delle compagnie di telemedicina quali la Stat MD (a Pittsburgh) o la MedAire (a Phoenix) che supportano le principali linee aeree americane e canadesi. Il loro ruolo è di assistere, consigliare e guidare l’opera dei soccorritori a bordo dell’aereo. Ma anche di consigliare ai piloti dove effettuare un atterraggio d’emergenza sulla base delle condizioni e della patologie presentata dal paziente. Quando fare un atterraggio d’emergenza. Una decisione difficile da prendere che si basa soprattutto sulle condizioni e sulla stabilità del paziente. Secondo uno studio americano, tra il 2008 e il 2010, il 7,8% delle emergenze mediche a bordo è esitato in un atterraggio d’emergenza. Tra le motivazioni più frequenti per richiedere un atterraggio d’emergenza: la sincope/presincope (25%), sintomi cardiaci (19%), convulsioni (9%), sintomi respiratori (9%), possibile ictus (4%). Il costo di un ‘dirottamento’ per un atterraggio d’emergenza può andare da 3.000 a 900.000 dollari e la parola finale spetta al comandante dell’aereo. Ma il medico che presta soccorso quali responsabilità si assume?Gli autori ricordano che, stando alla Canadian Medical Protective Association (CMPA), i medici che volontariamente prestano soccorso in caso di emergenza medica a bordo di un volo commerciale, sono in genere esentati da ogni responsabilità. La legge insomma protegge i ‘buoni samaritani’, che hanno comunque una responsabilità etica di prestare soccorso in caso di emergenza (Canadian Medical Association Code of Ethics).
Definite le date degli incontri del “Progetto Ematologia-Romagna 2018”
- Ravenna – 5 maggio 2018
- Rimini – 26 maggio 2018
- Cesena – 15 settembre 2018
- Faenza – 13 ottobre 2018