Proroga dei piani terapeutici AIFA in tema di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

(da  aifa.gov.it)   Stanti le esigenze derivanti dal mantenimento delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, ad integrazione dei precedenti comunicati dell’11 marzo 2020 e del 6 aprile 2020 si dispone che,  limitatamente ai casi in cui non fosse ancora possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio delle terapie soggette a piano terapeutico AIFA (web-based o cartaceo), la validità di tali piani può essere prorogata fino al 31 agosto.

Vaccinazione antinfluenzale, le fasce di età e gli operatori sanitari più a rischio. Ecco la circolare del ministero

(da Doctor33)   Vaccinazione antinfluenzale gratuita e raccomandata nelle fasce di età da 6 mesi a 6 anni e dai 60 anni di età, fortemente raccomandata (in vista di un obbligo) per alcuni operatori sanitari e socio-sanitari; campagne anticipate a inizio ottobre e offerta del vaccino ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, avvio di iniziative per promuovere la vaccinazione. Questi alcuni punti presenti nella Circolare ministeriale "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021", con cui ci si prepara per la prossima stagione invernale in cui "non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SarsCov2". Vista l'attuale situazione epidemiologica per la circolazione di SarsCov2, scrive il Ministero, "si raccomanda di anticipare le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall'inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione". La circolare ministeriale stabilisce, che le Regioni, "per assicurare che la copertura vaccinale sia la più alta possibile, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta attiveranno, nei confronti delle persone idonee alla vaccinazione, azioni di offerta attiva di provata efficacia". È richiesto anche lo "svolgimento di iniziative volte a promuovere fortemente la vaccinazione antinfluenzale di tutti gli operatori sanitari, in tutte le occasioni possibili. I benefici del vaccino tra tutti i gruppi raccomandati dovrebbero essere comunicati e la vaccinazione resa accessibile il più facilmente possibile". Per la stagione 2020-2021', "non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SarsCov2. Pertanto, si rende necessario ribadire l'importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza. Vaccinando contro l'influenza, inoltre - sottolinea il Ministero - si riducono le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso". Ampliate, quindi, le fasce di età: la vaccinazione antinfluenzale per la prossima stagione invernale è raccomandata a tutti i bambini da 6 mesi a 6 anni e agli anziani a partire dai 60 anni di età. Per queste categorie, oltre a quelle già previste, si prevede la gratuità del vaccino. La circolare precisa che "al fine di facilitare la diagnosi differenziale nelle fasce d'età di maggiore rischio di malattia grave, la vaccinazione antinfluenzale può essere offerta gratuitamente nella fascia d'età 60-64 anni", mentre attualmente la gratuità era prevista a partire dai 65 anni. Per quanto riguarda i bambini - per i quali attualmente la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata in particolari condizioni o se affetti da particolari patologie, la circolare rileva come "stante l'attuale situazione pandemica, non esistono le condizioni per condurre uno studio pilota teso a valutare fattibilità ed efficacia in pratica della vaccinazione influenzale fra i 6 mesi e i 6 anni". Per questo, il ministero rimanda alla bibliografia a oggi disponibile su protezione di comunità ed efficacia della vaccinazione influenzale in età pediatrica, "che mostra - si sottolinea - l'opportunità di raccomandare la vaccinazione in questa fascia di età, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani nell'attuale fase pandemica". Raccomandazione estesa agli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie che operano a contatto con i pazienti, e gli anziani istituzionalizzati in strutture residenziali o di lungo degenza: la vaccinazione antinfluenzale "è fortemente raccomandata nella prospettiva di una iniziativa legislativa che la renda obbligatoria".

COVID-19: tre esami utili per la prognosi

(da Univadis)  L’infezione da COVID-19 provoca febbre, tosse, affaticamento e complicazioni respiratorie variabili da lievi a gravi. I casi molto gravi possono portare a morte il paziente. A Wuhan, in Cina, il 13,8-19,1% dei pazienti si è ammalato gravemente di infezione da COVID-19 (1,2). In tutto il mondo i casi gravi hanno esercitato una forte pressione sui servizi sanitari portando a carenza di risorse nei reparti di terapia intensiva. Alcuni report sui casi critici hanno rivelato un tasso di mortalità che ha raggiunto il 61,5%, con un incremento progressivo per età e comorbilità (3)  In questo scenario drammatico sono stati identificati diversi biomarcatori che potrebbero aiutare nei modelli di stratificazione del rischio per la previsione di COVID-19 grave e fatale (4).

Leggi tutto

SARS-CoV-2 nei bambini: catena di trasmissione dell’infezione

(da DottNet)   I neonati e i bambini piccoli sono in genere ad alto rischio di ospedalizzazione a seguito di infezione delle vie respiratorie con alcuni patogeni come il virus respiratorio sinciziale e quello influenzale  Mentre è confermato che, pur essendo suscettibili all’infezione da SARS-Cov-2, presentano poche forme cliniche importanti: ciò comporta però la possibilità che potrebbero essere facilitatori ed amplificatori della trasmissione virale. I 36 bambini arruolati in questo studio e ricoverati erano il 5% di tutta la popolazione della stessa area geografica. il dato clinico più osservato era la polmonite (nel 53%); febbre, tosse secca, o entrambi erano i sintomi successivi più frequenti. I risultati possono suggerire che i bambini hanno meccanismi specifici che regolano l’interazione tra il sistema immunitario e quello respiratorio, il che può contribuire a rendere la malattia più lieve.

(Alyson A Kelvin, Scott Halperin - COVID-19 in children: the link in the transmission chain  The Lancet Infectious Diseases Published Online March 25, 2020   DOI: https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(20)30236-X/fulltext?dgcid=raven_jbs_etoc_email)  

Coronavirus:metà operatori sanitari con stress post trauma

(da DottNet)   Sintomi da stress post-traumatico, ansia, insonnia, depressione: sono questi alcuni tra i disturbi più diffusi tra coloro che in Italia sono stati in prima linea nella lotta al coronavirus, gli operatori sanitari, durante i giorni più duri dell'epidemia. È quanto emerso da uno studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open e condotto presso l'Università di Roma Tor Vergata, il primo studio italiano su vasta scala sull'impatto dell'epidemia covid sulla salute mentale degli operatori sanitari. Su 1379 intervistati, quasi la metà (49,38%) ha riferito sintomi da stress post-traumatico, quasi uno su 4 (24,73%) sintomi di depressione, quasi uno su 5 (19,8%) sintomi d'ansia, quasi uno su 10 (8,27%) insonnia, oltre uno su 5 (21,9%) alti livelli di stress. "Questi risultati - scrivono gli autori - sono in linea con quelli riferiti in Cina, confermando una significativa proporzione di problemi di salute mentale, in particolare tra le donne giovani e tra gli operatori sanitari in prima linea e che hanno avuto contatti con colleghi contagiati o deceduti".  "I nostri risultati - riferisce all'ANSA l'autore principale del lavoro Rodolfo Rossi - suggeriscono la necessità di un ulteriore monitoraggio e interventi specifici per gli operatori sanitari per prevenire problemi a lungo termine".  "Dopo questi primi risultati - conclude - abbiamo continuato il reclutamento degli operatori sanitari ed è prevista una seconda misurazione di follow-up".

Marinoni (OMCeO Bergamo): Il futuro è la telemedicina.

(da Fimmg.org)   «Sta cambiando il rapporto coi pazienti - conferma Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo - ed è cambiato anche il nostro approccio. Premessa: in Italia non funzionerà mai il modello di altri Paesi stranieri, dove il rapporto medico paziente è quasi esclusivamente basato sulla teleassistenza. Nemmeno lo vogliamo, noi medici. C'è però da dire che, prima dell'epidemia, c'era un'overdose di presenza fisica, un eccesso di consulenza de visu. Ecco: non sarà più così, cambierà l'abitudine di passare fisicamente dal medico per questioni facilmente risolvibili al telefono, si potenzierà la telemedicina e la teleassistenza.
Leggi tutto

Ecm, per operatori impegnati durante emergenza Covid-19 crediti 2020 acquisiti

(da Doctor33)   I 50 crediti da acquisire, per l'anno 2020, attraverso l'attività di formazione a distanza in medicina (Ecm), da medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti in qualità di dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali, si intendono già maturati da coloro che, in occasione dell'emergenza da Covid-19, abbiano continuato a svolgere la propria attività professionale. È quanto prevede l'emendamento "Campari" al Decreto 8 sulle "Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato", il cosiddetto Decreto Scuola. L'emendamento, che prende il nome dal senatore parmigiano Maurizio Campari (Lega) che l'ha presentato, riguarda i dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali, delle strutture sanitarie private accreditate o come liberi professionisti, ed è stato fatto proprio dalla 7° Commissione "Istruzione pubblica, beni culturali" del Senato il 28 maggio, diventando parte integrante del provvedimento su cui il Governo ha messo la fiducia e quindi non potrà più essere modificato senza far decadere il provvedimento stesso. Una disposizione accolta con favore da, presidente Fnomceo Filippo Anelli, che in una nota sottolinea come sia "giusto prevedere come già acquisiti i 50 crediti previsti, per l'anno 2020, dal programma di Educazione continua in medicina, qualora i professionisti della salute abbiano portato avanti la loro attività durante l'emergenza Covid-19. È un doveroso riconoscimento" continua "per il lavoro prezioso dei medici e di tutti gli operatori sanitari che, impegnati nella lotta contro il nuovo virus, hanno fatto dell'attività professionale la loro stessa fonte di aggiornamento".  La norma fa riferimento ai medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti che siano dipendenti delle aziende ospedaliere, delle Universita, delle aziende sanitarie locali, delle strutture sanitarie private accreditate o che siano liberi professionisti