Certificazioni INAIL, chiarito il diritto dei medici al compenso.

(da Fimmg.org)   "Si sblocca finalmente la problematica relativa agli oneri connessi all'emissione delle certificazioni per infortunio sul lavoro e al blocco dei pagamenti dei certificati che dura ormai dal 2016 con disagi per i medici e per i loro assicurati" Così Silvestro Scotti - Segretario Generale Nazionale della FIMMG. "E’ stato raggiunto un risultato importante dopo vari incontri con la Direzione Generale dell’INAIL e la Presidenza Enpam, e un decisivo confronto tra il Ministero della Salute, nella persona del Capo di Gabinetto Giuseppe Chinè, e il Ministero del Lavoro, necessario a superare la precedente interpretazione del Ministero del Lavoro che riteneva un obbligo a titolo gratuito l’emissione delle certificazioni INAIL. Grazie al lavoro congiunto di tutti i soggetti coinvolti, con la nota che la Direzione Centrale dell’INAIL ha inviato nella giornata di ieri alle proprie sedi territoriali, in cui si comunica l’avvio delle procedure per il pagamento dei compensi relativi alle certificazioni mediche a partire dal 2016 e con successiva nota si procederà per quelli relativi al 2017,  vanno considerate definitivamente superate queste criticità". In allegato le note Inail

INAIL

Un italiano su quattro ignora le malattie gengivali

(da DottNet)   Spesso confusa con il mal di testa o con un problema della mandibola, la parodontite è un'infiammazione delle gengive che colpisce 20 milioni di persone nel nostro Paese, ma un italiano su quattro non sa cosa sia. E il 30% non si rivolge al dentista in caso di disturbi gengivali, provando a risolverli con rimedi fai da te.  "La parodontite è un problema molto diffuso, anche fra i giovani: il 43% degli under 35 ha già avuto almeno una volta nella vita un sintomo di infiammazione gengivale - spiega Mario Aimetti, presidente SIdP - Purtroppo questa patologia, se trascurata, può portare a conseguenze serie: sono circa 3 milioni gli italianicon un parodontite molto grave e per questo a rischio di perdere uno o più denti". Nonostante sia così diffusa, sono ancora tanti a non conoscerla. Secondo l'indagine Key-Stone commissionata dalla SDiP, la consapevolezza del problema sta migliorando ma c'è ancora molto da fare: da un lato si è dimezzata passando dall'11 al 6% la percentuale di chi aspetta che i disturbi gengivali, come il sanguinamento, passino senza fare niente. Ma dall'altro un 25% di italiani non ha mai sentito parlare di parodontite; mentre fra chi la conosce solo il 30% sa davvero quali siano le conseguenze. "Tanti ancora si affidano a rimedi 'casalinghi', dal cambio di dentifricio alle vitamine, che spesso però non risolvono la situazione rischiando che le condizioni della bocca peggiorino", sottolinea Aimetti.

Acque in bottiglia: plastica a rischio ingestione per il 90%

(da DottNet)  Quando versiamo l'acqua, probabilmente stiamo mettendo nel bicchiere anche un po' di plastica: microframmenti impercettibili, che ingeriamo senza conoscere le conseguenze sull'organismo. A sollevare dubbi sulla sicurezza del bere è un'indagine commissionata dal progetto giornalistico Orb Media, che ha fatto analizzare il contenuto di alcune bottiglie trovando microplastiche nella maggior parte dei campioni. Un risultato su cui è intervenuta anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che, evitando allarmismi, ha annunciato future ricerche in merito agli effetti sulla salute, di cui ancora si sa poco.  L'analisi è stata condotta dall'università statale di New York a Fredonia su 259 bottiglie di 11 marche comprate in 9 nazioni dagli Stati Uniti alla Cina passando per l'India, ma senza toccare l'Europa.
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Caos medici, Ssn si sgretola, 12 mila medici in meno e poche risorse

(AdnKronos Salute)  "Il Sistema sanitario nazionale si sta lentamente sgretolando perché totalmente incapace di stare al passo con l'evoluzione del settore e delle vere esigenze della popolazione. Il quadro è drammatico: 12 mila posti di lavoro medico in meno, l'impossibilità economica di acquistare i macchinari all'avanguardia, la regionalizzazione della sanità, l'aumento della richiesta di esami dovuta all'invecchiamento della popolazione, le liste d'attesa infinite". E' l'allarme lanciato da Alessandro Garau, segretario generale del sindacato Coas medici dirigenti.  "A causa della crisi - sostiene Garau - si è andati incontro ad una politica di 'tagli lineari' che, insieme al blocco delle assunzioni imposto per legge, ha impoverito la qualità del servizio offerto dalle strutture sanitarie e allo stesso tempo ha comportato la chiusura, senza criterio, di interi reparti impossibilitati a proseguire le loro attività per un turn over delle assunzioni totalmente inadeguato. La situazione - continua Garau - andrà peggiorando perché, con l'inserimento delle facoltà a numero chiuso aumenterà anche il numero di medici mancanti, indebolendo le strutture ora funzionanti e creando ancora più problemi per i reparti in crisi come ginecologia, ortopedia, chirurgia e radiologia, disertate sempre più dagli studenti per l'elevato rischio di ripercussioni legali".  "Questa grave miopia gestionale - conclude Garau - non ha fatto altro che avvantaggiare il settore privato che, non dovendo rispondere del servizio di garanzia emergenza/urgenza come una struttura pubblica, può aprire e chiudere reparti interpretando le esigenze del momento, offrendo così un'alternativa immediata, ma significativamente più costosa, agli utenti insoddisfatti e a quelli che non possono aspettare mesi per un esame. A pagarne le conseguenze – come sempre – sono le famiglie, e gli italiani in generale, che vedono il Ssn disintegrarsi lentamente di fronte ai loro occhi".