Triplicati in 20 anni i decessi cardiovascolari legati all’obesità

(da Univadis)   Tra il 1999 e il 2020 i decessi per cause cardiovascolari legati all’obesità sono triplicati negli Stati Uniti, secondo i risultati di una ricerca recentemente pubblicata sul Journal of the American Heart Association. “L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari, con un impatto differenziato tra le popolazioni” spiegano gli autori, coordinati da Mamas A. Mamas, professore di cardiologia alla Keele University (Regno Unito) e ultimo nome dell’articolo.  “La crescente prevalenza di obesità rappresenta una vera e propria crisi sanitaria” aggiungono, ricordando che negli Stati Uniti le stime di prevalenza dell’obesità tra il 2017 e il 2020 si attestavano al 41,9%, con un incremento del 10% rispetto al decennio precedente.   E la tendenza non è molto diversa negli altri paesi, compresa l’Italia. Secondo le stime riportate sul sito di Epicentro, il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2020-2021 il 43% degli italiani aveva problemi di eccesso di peso, con il 33% di persone in sovrappeso e il 10% obese. 

La parola ai numeri

Per avere una fotografia più dettagliata del legame tra obesità e decessi cardiovascolari, Mamas e colleghi hanno portato a termine uno studio epidemiologico descrittivo che ha messo in luce le tendenze del fenomeno e le differenze legate a diversi fattori quali origine razziale e luogo di residenza. In particolare, sono stati utilizzati i dati del Multiple cause of Death Database, dal quale sono stati identificatigli adulti deceduti per cause cardiovascolari che presentavano obesità come fattore che aveva contribuito al decesso.  Nell’analisi sono stati inclusi 281.135 decessi cardiovascolari legati a obesità che hanno mostrato un incremento di tre volte (da 2,2 a 6,6 per 100.000 soggetti nella popolazione) nei tassi di mortalità nell’arco di due decenni, dal 1999 al 2020.  “I tassi più elevati sono stati registrati nella popolazione di colore, mentre i nativi dell’Alaska e gli Indiani d’America hanno mostrato il più alto incremento temporale, con un aumento del 415%” osservano gli autori che hanno notato altre differenze legate alla razza.  Nella popolazione di colore, infatti, i tassi sono risultati più elevati nelle donne rispetto agli uomini, a differenza di quanto osservato negli altri sottogruppi come Asiatici, Indiani d’America, nativi dell’Alaska o delle Isole del Pacifico e bianchi.   Diverso anche l’impatto dell’obesità sui decessi cardiovascolari in base al luogo di residenza. Per le persone di colore i tassi più elevati sono stati osservati tra gli abitanti delle aree urbane, mentre per gli altri gruppi il peso dell’obesità si è fatto sentire maggiormente nelle aree rurali. 

Un fenomeno sfaccettato

“Le cause principali di decesso cardiovascolare legato all’obesità sono state malattia ischemica e malattia ipertensiva, quest’ultima la più comune nei pazienti d colore (31%)” scrivono gli autori, ricordando la complessità dei fattori che determinano l’obesità e di conseguenza il suo impatto sulle malattie e i decessi cardiovascolari.  Al di là di fattori di tipo clinico o genetico, secondo gli autori sono molti i fattori di tipo socio-economico che possono essere chiamati in causa per giustificare i risultati ottenuti.  La difficoltò di accesso alle cure, il razzismo, il reddito e l’istruzione giocano senza dubbio un ruolo nel determinare la presenza di obesità e il rischio cardiovascolare. “Ad oggi pochi studi hanno puntato a caratterizzare importanti fattori sociali come razzismo e disuguaglianze sanitarie nella relazione tra obesità e decessi cardiovascolari” affermano i ricercatori, che poi aggiungono “Serve una maggior attenzione ai bisogni sanitari dei cittadini”. Un’attenzione che si deve tradurre, come auspicano gli autori, in strategie di prevenzione ad hoc sia a livello di popolazioni che di singolo individuo.

(Raisi-Estabragh Z, Kobo O, Mieres JH, et al. Racial Disparities in Obesity-Related Cardiovascular Mortality in the United States: Temporal Trends From 1999 to 2020 [published online ahead of print, 2023 Sep 6]. J Am Heart Assoc. 2023;e028409. doi:10.1161/JAHA.122.028409 )

Tumori, il fruttosio potrebbe potenziare la risposta immunitaria

(da Doctor33)    Uno studio cinese, condotto da ricercatori dello Shanghai Chest Hospital e dell’università Jiao Tong di Shanghai, indica che una dieta ricca di fruttosio è in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro i tumori, riducendone la progressione e la letalità. Sui risultati della ricerca, pubblicati su ‘Cell Metabolism’ e commentati in un editoriale su ‘Nature Immunology’, fa chiarezza, in una nota, l’oncologo Paolo Ascierto: “Lo studio non indica che fare incetta di zuccheri aiuti automaticamente a contrastare il tumore”, spiega, sottolineando come siano “necessari ulteriori studi che ci aiutino a comprendere se e come possiamo sfruttare il fruttosio per rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario contro il cancro”.

Gli autori del lavoro – riassume una nota – hanno nutrito un gruppo di topi affetti da melanoma con una dieta ricca di fruttosio e un altro gruppo con una dieta normale. Si è così osservato che già dopo 2 settimane i roditori alimentati con una dieta ad alto contenuto di fruttosio hanno registrato una significativa riduzione della crescita tumorale e della letalità indotta dal cancro, rispetto a quelli del gruppo di controllo. Anche uno studio precedente condotto su topi con carcinoma polmonare ha dimostrato che nutrire gli animali con una dieta ad alto contenuto di fruttosio ha ridotto le dimensioni del tumore e aumentato la sopravvivenza.

“Che il fruttosio sia associato alla crescita di alcuni tumori, come quelli intestinali, e delle metastasi lo sapevamo da tempo – afferma Ascierto dell’Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma – Quello che fino ad oggi risultava ancora poco chiaro è il suo impatto sulla risposta immunitaria antitumorale. Il nuovo studio colma in parte questa lacuna e mostra che una dieta ricca di fruttosio è in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro, controllandone la crescita. Il fruttosio alimentare, dunque, promuove l’immunità antitumorale delle cellule”.

“Nel nuovo studio – dettaglia Ascierto – i ricercatori cinesi hanno osservato che il fruttosio alimentare aumenta la risposta immunitaria dei linfociti T denominati CD8+, che hanno la funzione di identificare e uccidere le cellule tumorali, controllando così la progressione della malattia. In particolare, il consumo di fruttosio ha innescato la produzione di leptina, l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che segnala al cervello la sensazione di sazietà, sia nel sangue che nel tessuto tumorale. L’aumento della leptina è associato all’incremento dell’attività dei linfociti T antitumorali, potenziandone così la risposta immunitaria contro il cancro”. Gli autori hanno anche rilevato che i livelli più elevati di leptina nel plasma sono correlati con l’aumentata attività delle cellule T antitumorali nei pazienti con cancro ai polmoni.

“Il sollievo dalla sofferenza”: il primo premio per medici e odontoiatri scrittori a firma Fnomceo

Far emergere, all’interno del rapporto medico-paziente, quei sentimenti ed emozioni che sono parte importante dell’umanizzazione delle cure e costituiscono, per il medico, lo strumento per comprendere la sofferenza.

È questo l’obiettivo della prima edizione del Premio letterario “Il sollievo dalla sofferenza” indetto dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la Fnomceo, in occasione della 4° “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato”, che si terrà il 20 febbraio prossimo.

Quando vidi in quel volto gli occhi di mia madre”: questoil tema scelto per il 2024. Due le sezioni: narrativa/saggistica e poesia.

La partecipazione è aperta a tutti i medici e gli odontoiatri iscritti agli Albi degli Ordini italiani, che dovranno inviare le loro opere, originali e inedite, entro le 12 dell’otto febbraio.

I primi cinque classificati per ogni sezione saranno invitati alla cerimonia che si svolgerà a Roma il 20 febbraio, durante la quale saranno proclamati e premiati i due vincitori. 

“Da Céline a Cechov – afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anellida Conan Doyle a Bulgakov, da Cronin a Keatsmolti sono stati i medici che sono stati anche scrittori o poeti. Del resto, medicina e letteratura sono intimamente legate, in quanto sono mezzi complementari di comprensione della natura umana. Tanto che oggi la medicina basata sulla narrazione è una vera e propria branca scientifica della medicina e costituisce uno degli strumenti più potenti di umanizzazione delle cure”.

“Da qui nasce l’idea – conclude – di un premio letterario nazionale rivolto a medici e odontoiatri, sul modello anche di alcune belle iniziative degli Ordini territoriali, come quello di Siracusa, dal quale abbiamo mutuato il tema di quest’anno, o delle associazioni di medici. L’obiettivo è quello di far emergere il vissuto, i sentimenti, il cuore del medico, trasfigurandoli e riconoscendoli in quelli del paziente, come strumento potente di empatia e di una cura che nasce dalla piena comprensione e prossimità all’altrui sofferenza”.

C’è un legame fra freddo e infezioni, con 5 gradi in meno le difese di dimezzano

(da DottNet – riproduzione parziale)    Un abbassamento di 5 gradi della temperatura dei tessuti interni del naso a causa del freddo è in grado di dimezzare l’efficacia della prima difesa del nostro organismo contro virus e batteri. È il dato che arriva da uno studio condotto da ricercatori Harvard Medical School e della Northeastern University pubblicato sul ‘Journal of Allergy and Clinical Immunology’.  “Le vie aeree si proteggono grazie al rilascio nel muco di miliardi di minuscole sacche piene di fluido, chiamate vescicole extracellulari che circondano e attaccano gli ‘intrusi’ prima che si addentrino nell’organismo. Tuttavia, è sufficiente una riduzione di 5 gradi della temperatura interna delle mucose nasali per mettere fuori gioco e dimezzare la prima linea delle difese immunitarie che vengono messe in atto nel naso”, afferma il past-presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) Francesco Landi, direttore del Dipartimento Scienze dell’Invecchiamento della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.  

“Le persone più esposte sono soprattutto quelle appartenenti alle fasce più anziane della popolazione, tra cui i livelli di copertura vaccinale sono rimasti lontani dai limiti minimi auspicabili, e coloro che non hanno seguito una convalescenza adeguata non dedicando il giusto tempo a recuperare le forze dopo il virus”, aggiunge il presidente Sigg Andrea Ungar ordinario di Geriatria all’Università di Firenze .  

RICERCA MEDICI PER ATTIVITA’ SANITARIA

Buongiorno, 

la società New Help ricerca personale medico da impiegare per attività H24 di primo soccorso (non pronto soccorso) in grande azienda ubicata nel territorio di Ravenna.  

Il contratto di lavoro è annuale, con retribuzione parametrata alle ore di lavoro svolte ed i turni di lavoro sono concordati e stabiliti su base annua. La Società mette a disposizione dei professionisti una polizza infortuni ed i corsi di formazione certificati. 

Se interessati vi preghiamo di mandare il Vostro CV all’indirizzo e-mail: segreteria@bernasconi.pro o di telefonare al numero 051-5870824 o 051-263131 

In attesa di un Vs. cortese riscontro siamo a porgere i più cordiali saluti.  

Dott. Tommaso Bernasconi 

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