Ecm gratuito sulla salute digitale

Da venerdì 19 maggio 2023 tutti i medici e i dentisti, accedendo alla piattaforma Tech2Doc dell’Enpam, potranno seguire un corso Ecm gratuito sulla salute digitale.

Il corso garantirà ai partecipanti il rilascio di 5 crediti formativi e sarà il primo di una serie di 4 appuntamenti che potranno essere seguiti anche indipendentemente uno dall’altro. “La sanità digitale non è di là da venire, ma è già tra noi e di fronte alla sfida delle continue innovazioni tecnologiche dobbiamo ripensare la nostra professione – ha commentato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti -. Bisogna quindi fare in modo che l’intelligenza artificiale e tutti i nuovi strumenti digitali non arrivino a minacciare il lavoro di medici e odontoiatri, ma diventino un amplificatore delle loro competenze”. Tutti e quattro i corsi proposti attraverso il portale Tech2Doc.it avranno al centro lo sviluppo della sanità digitale e potranno contare su Healthware Group in qualità di partner scientifico e su Metis quale provider Ecm. Gli appuntamenti su Tech2Doc, tutti gratuiti, saranno organizzati in quattro distinti corsi di formazione a distanza (Fad), in ognuno dei quali verrà approfondito un aspetto diverso .Il primo corso, già disponibile, presenterà un focus sui cambiamenti che stanno avvenendo nel percorso di cura. Il secondo modulo, che verrà rilasciato a giugno, riguarderà invece lo sviluppo e la validazione degli strumenti di digitalizzazione sanitaria.I l terzo Fad, che sarà disponibile sul sito Tech2Doc da luglio, sarà dedicata alla regolamentazione e ai modelli di accesso.Infine, per agosto, è fissato il rilascio dell’ultimo corso che presenterà un approfondimento sulle applicazioni specifiche della salute digitale.

ANNULLATO INCONTRO ECM OMCEO FC DI SABATO 20/05/2023 RADIOPROTEZIONE

Si informano gli iscritti che in considerazione delle criticità presenti sul territorio della provincia di Forlì-Cesena e delle conseguenti difficoltà di percorribilità delle vie di comunicazione a causa delle perduranti avverse condizioni metereologiche l’incontro avente per titolo

RADIOPROTEZIONE Decreto legislativo 101/2020: dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

alle recenti sentenze, le implicazioni sulla professione”

previsto per Sabato 20 maggio p.v. è stato ANNULLATO E RINVIATO A DATA DA DESTINARSI.

Maltempo, Enpam: «Aiuti a medici e odontoiatri colpiti»

L’Enpam manifesta vicinanza nei confronti della popolazione colpita dal disastro in Emilia-Romagna e nelle Marche e annuncia contributi economici per ripristinare gli studi medici e odontoiatrici danneggiati dall’alluvione.

L’ente di previdenza e assistenza potrà contribuire per i danni ai beni immobili (studio o prima casa) o mobili (come ad esempio automezzi, computer o attrezzature) appartenenti a medici e odontoiatri. Per i sanitari che svolgono la libera professione sono previsti aiuti aggiuntivi.

“Staremo accanto ai colleghi sia per quanto riguarda i danni alle loro abitazioni sia per le spese necessarie a rendere di nuovo accessibili ai cittadini i loro studi privati o convenzionati”, dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, che esprime “a tutti i cittadini delle aree colpite la solidarietà dell’ente dei medici e dei dentisti”.

Le domande di aiuto economico, complete della documentazione richiesta, potranno essere presentate tramite gli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri appena verrà proclamato formalmente lo stato di calamità per le aree colpite. Avranno diritto ad aiuti anche i pensionati Enpam e gli eventuali familiari superstiti.

Pericoli per il cuore con la dieta chetogenica

(da Nutrienti e Supplementi)   La dieta chetogenica mette a rischio la salute cardiovascolare. A segnalarlo, uno studio presentato a New Orleans nel corso del recente congresso annuale dell’American College of Cardiology, organizzato contestualmente al Congresso mondiale di cardiologia.

I ricercatori, guidati da Iulia Iatan, del St. Paul’s Hospital and University of British Columbia’s Centre for Heart Lung Innovation di Vancouver, hanno analizzato i dati contenuti nella Uk Biobank, un database con informazioni sulla salute di oltre mezzo milione cittadini britannici seguiti da almeno dieci anni. Di circa 71 mila era disponibili informazioni su dieta e colesterolemia. Tra questi, ne sono stati selezionati 305 la cui dieta incrociava una simil-chetogenica: non più del 25% di calorie da carboidrati e oltre il 45% da grassi., valori meno rigidi di una chetogenica stretta (10% di carboidrati, 60-80% di grassi e al 20-30% di proteine).

Questo gruppo è stato messo a confronto con 1.220 soggetti, analoghi per sesso ed età, che, invece, sono risultati seguire una più bilanciata, definita standard. Nell’insieme, il 73% dei partecipanti era costituito da donne di 54 anni di età in media. L’indice di massa corporea medio nel gruppo “chetogenica” era di 27,7 e 26,7 negli altri.

Rispetto a chi seguiva una dieta standard, quelli che seguivano la simil-chetogenica avevano livelli significativamente più alti sia di colesterolo Ldl che di apolipoproteina B (apoB), un predittore di rischio cardiovascolare ritenuto ancora più affidabile del c-Ldl. Dopo una media di 11,8 anni di follow-up e dopo aggiustamento per altri fattori di rischio cardiovascolare quali diabete, ipertensione, obesità e fumo, le persone che seguivano una dieta chetogenica presentavano un rischio più che doppio (9,8% vs 4,3%) di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore, da occlusione arteriosa con necessità di angioplastica, a infarto, ictus e arteriopatia periferica.

Il tutto sembra legato a un aumento dei livelli di colesterolemia, anche se i ricercatori hanno notato come vi sia una variabilità individuale nella capacità di accumulo di grassi nel sangue rispetto alla quantità introdotta con la dieta. In alcuni casi, addirittura, si è notato che i valori di c-Ldl diminuiscono, un aspetto che i ricercatori si ripromettono di indagare con ulteriori studi.

Queste le loro conclusioni: “I nostri risultati suggeriscono che le persone che stanno pensando di seguire una dieta chetogenica dovrebbero sapere che ciò potrebbe portare a un aumento dei loro livelli di colesterolo Ldl. Prima di iniziare, dovrebbero consultare un medico. Durante la dieta, si raccomanda di monitorare i livelli di colesterolo e di tener conto di eventuali altri fattori di rischio cardiovascolari concomitanti quali diabete, ipertensione, inattività fisica e fumo”.

Covid: «È boom disinfettanti ma fanno male alla salute»

(da Fimmg.org)    È boom di prodotti disinfettanti nelle scuole, a casa, nei luoghi di lavoro. È uno degli effetti del contrasto al Covid, che può procurarci altri danni alla salute. Gli scienziati del ‘Green Science Policy Institute’, in un articolo appena pubblicato sulla rivista ‘Environmental Science & Technology’ invitano infatti alla cautela nell’utilizzo di questi prodotti perché alcuni possono avere effetti collaterali sulla salute anche gravi come dermatiti, asma e infertilità. In una revisione critica, i ricercatori descrivono in particolare i composti di ammonio quaternario (QAC) molto diffusi in diversi prodotti.

“La nostra revisione scientifica suggerisce che la disinfezione con queste sostanze chimiche in molti casi è inutile o addirittura dannosa. Raccomandiamo una pulizia regolare con acqua e sapone e la disinfezione solo se necessario con prodotti più sicuri”, ha affermato Courtney Carignan, coautrice e assistente professore presso la Michigan State University. I ricercatori avvertono che diversi studi sull’uomo hanno trovato associazioni tra QAC e asma, dermatite e infiammazioni. Gli studi sugli animali da laboratorio sollevano anche preoccupazioni sui potenziali collegamenti con infertilità, difetti alla nascita e altro. Inoltre, ci sono state prove risalenti già agli anni Cinquanta che i QAC contribuiscono alla resistenza antimicrobica, rendendo alcune specie di batteri resistenti sia ai QAC stessi che agli antibiotici critici. I QAC sono sempre più utilizzati in soluzioni disinfettanti, salviette, disinfettanti per le mani, spray e nebulizzatori e vengono incorporati anche in prodotti per la cura personale, tessuti, vernici, strumenti medici e altro ancora. Dalla pandemia, i livelli di queste sostanze chimiche nell’ambiente e nei nostri corpi sono aumentati. Uno dei QAC più comuni è il cloruro di benzalconio, ma altri possono essere identificati sulle etichette degli ingredienti con nomi che terminano con “cloruro di ammonio” o simili.

I ricercatori avvertono che molti QAC non sono regolamentati, né sono stati sottoposti a test completi per i rischi per la salute. Per questi motivi, gli esperti raccomandano di limitare l’uso di prodotti disinfettati solo in casi strettamente necessari. Ad esempio, nella maggior parte dei casi, la disinfezione con QAC spesso non ha alcun vantaggio rispetto alla pulizia con semplice acqua e sapone, dicono i ricercatori. Inoltre, gli scienziati chiedono una divulgazione completa dei QAC in tutti i prodotti e il monitoraggio attento dei loro livelli nelle persone e nell’ambiente.

Reclutamento ASST di Mantova : bandi diverse tipologie

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