Vanni Agnoletti e Fausto Catena tra gli autori delle Linee guida internazionali del dolore post operatorio in chirurgia generale d’urgenza non traumatica

(da Ufficio Stampa Ausl Romagna)  Sono state pubblicate le linee guida sulla gestione del dolore post – operatorio in chirurgia generale d’urgenza non traumatica sul World Journal of Emergency Surgery.   Gli autori sono un gruppo di esperti a livello internazionale tra cui figurano i nomi del Professor Vanni Agnoletti, Direttore Anestesia e Rianimazione – Cesenae Direttore ad interim Anestesia e Rianimazione – Ravenna e il Dott Fausto Catena,  Direttore della Chirurgia Generale e d’Urgenza di Cesena.   “Rappresentano le prime linee guida al mondo che affrontano tale argomento di straordinaria importanza – spiegano Agnoletti e Catena – Tutti i pazienti che vengono sottoposti ad un intervento chirurgico per una patologia addominale urgente possono avvantaggiarsi dei risultati di questo lavoro scientifico. In esso, attraverso una analisi sistematica della letteratura scientifica, vengono date raccomandazioni su come valutare il dolore post- operatorio e su come trattarlo alla luce delle migliori evidenze scientifiche presenti. Tutto questo attraverso la collaborazione di quattro importanti società scientifiche: World Society of Emergency Surgery, American Association for Surgery of Trauma,Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva e Global Alliance for Infections in Surgery.”   “Seguendo queste linee guida – proseguono – tutti i pazienti del mondo potranno ricevere il miglior trattamento possibile per quel che riguarda la gestione e il contenimento del dolore post- operatorio dopo intervento di chirurgia generale d’urgenza non traumatica. In urgenza, infatti, anche tale problematica clinica è più difficile da affrontare, trattandosi di patologie ‘tempo dipendenti’ che spesso mettono a rischio la vita del soggetto. Il pregio di questo lavoro è di affrontare anche tale aspetto e standardizzare il suo approccio in modo che esso non venga trascurato di fronte all’assoluta necessità di trattare una patologia chirurgica che mette a rischio la vita.”

(Postoperative pain management in non-traumatic emergency general surgery: WSES-GAIS-SIAARTI-AAST guidelines.    Coccolini F, Corradi F, Sartelli M, Coimbra R, Kryvoruchko IA, Leppaniemi A, Doklestic K, Bignami E, Biancofiore G, Bala M, Marco C, Damaskos D, Biffl WL, Fugazzola P, Santonastaso D, Agnoletti V, Sbarbaro C, Nacoti M, Hardcastle TC, Mariani D, De Simone B, Tolonen M, Ball C, Podda M, Di Carlo I, Di Saverio S, Navsaria P, Bonavina L, Abu-Zidan F, Soreide K, Fraga GP, Carvalho VH, Batista SF, Hecker A, Cucchetti A, Ercolani G, Tartaglia D, Galante JM, Wani I, Kurihara H, Tan E, Litvin A, Melotti RM, Sganga G, Zoro T, Isirdi A, De’Angelis N, Weber DG, Hodonou AM, tenBroek R, Parini D, Khan J, Sbrana G, Coniglio C, Giarratano A, Gratarola A, Zaghi C, Romeo O, Kelly M, Forfori F, Chiarugi M, Moore EE, Catena F, Malbrain MLNG.)

Sanità: Ricciardi, crisi Ssn strutturale, urge accedere a Mes

(da AGI)  L’anziana di 96 anni al freddo su una carrozzina all’ospedale San Giovanni di Roma sarà sempre più una regola nei Pronto Soccorso italiani perché “la crisi che affronta oggi il Servizio Sanitario Nazionale è di tipo strutturale e può essere affrontata solamente con le risorse: è necessario accedere al Mes sanitario che ci può dare 37 miliardi di euro. I soldi in finanziaria, circa 2 miliardi, sono insufficienti e basteranno forse a coprire le spese per le bollette e il caro energia degli ospedali mentre il resto dei fondi non basterà a ripianare nemmeno l’aumento dei costi dovuti all’inflazione”. Parola di Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma e già consigliere dell’ex ministro Speranza, che, parlando con l’AGI, esprime grande preoccupazione per l’attuale gestione delle risorse in tema di sanità. “Accedere ai fondi straordinari è la scelta giusta, va avviata una campagna di acquisto straordinaria di medici, infermieri e operatori sanitari che vanno anche messi nelle condizioni adeguate per lavorare al meglio: compenso giusto e, grazie alla rotazione, orario di lavoro equiparato al resto d’Europa”, afferma Ricciardi.  Molto passa anche dalla qualità dei direttori generali degli ospedali che devono essere all’altezza del compito. “La crisi va affrontata globalmente anche perché il rischio è di creare cittadini di serie A, ovvero coloro che pagando potranno avere accesso al privato, e persone di serie B a cui non sarà garantita l’assistenza necessaria”. Una crisi sistemica che appare ancora più evidente guardando ai Pronto Soccorso. “Travolti dalla crisi più nera perché il personale è abbandonato a se stesso e si trova a fronteggiare due incendi: i cittadini che si riversano al Pronto Soccorso perché unico accesso al servizio, vista la crisi dei medici di medicina generale e l’abbandono totale da parte della politica che li ha lasciati soli e in prima linea, contro tutti: c’è un bisogno crescente e i politici li hanno abbandonati”, dice Ricciardi.    A queste condizioni il “quadro drammatico” – citando le parole del ministro della Salute Orazio Schillaci – rappresentato dai parenti dei pazienti che hanno raccontato all’AGI di disagi immensi nei Pronto Soccorso della Capitale sarà solo la punta dell’iceberg. “Con queste condizioni tutto questo peggiorerà e saremo travolti: la Gran Bretagna, un Servizio Sanitario da sempre all’avanguardia, è oggi allo sfascio: lista di attesa lunghissima anche per i medici di medicina generale con un aumento della mortalità importante”, conclude

Aumentare la pensione e tagliare le tasse con i riscatti

(da enpam.it)  Riscatto, previdenza complementare e sanità integrativa e sono i tre assist da cogliere al volo per pagare meno tasse. Prima che suoni la sirena di fine anno, i professionisti hanno la possibilità di cogliere la palla al balzo e ridurre il proprio imponibile fiscale 2022. Di seguito un approfondimento sui riscatti e sull’allineamento.

ACCONTI AUMENTA-PENSIONE

Investire per aumentare la propria pensione è la strada maestra per ridurre il bacino reddituale dal quale il fisco andrà a pescare. Per farlo è possibile ricorrere allo strumento del riscatto, dato che le somme versate per questa finalità sono integralmente deducibili dal reddito imponibile.  Il riscatto è uno strumento che consente di far valere ai fini della pensione gli anni di studio universitari o il servizio civile o militare, o altri periodi previsti dal regolamento della previdenza (ad esempio, se ne ricorrono le condizioni, formazione, specializzazione, periodi precontributivi). In ogni caso, indipendentemente dall’anzianità guadagnata – che potrebbe permettere di andare in pensione prima del tempo – i contributi pagati in più comportano un aumento della pensione futura. Ciò è tanto più vero per il riscatto da allineamento dei contributi, che ha esclusivamente la finalità di aumentare l’importo pensionistico.

QUALI PERIODI SONO RISCATTABILI

Si possono riscattare:

● il corso legale del diploma di Laurea (non gli anni fuori corso):

6 anni per i medici chirurghi;
5 anni per gli odontoiatri laureati con il “Vecchio Ordinamento” (Decreto Ministeriale 3 novembre 1999, numero 509);
6 anni per gli odontoiatri laureati in base al Decreto Ministeriale del 22 ottobre 2004, numero 270 (a partire dall’anno accademico 2009/2010);

● il corso di specializzazione frequentato entro il 31 dicembre 2006 (per la specializzazione attinente all’attività professionale svolta);

● il corso di formazione in medicina generale frequentato entro il 4 novembre 2010;

● il servizio militare o civile;

● il periodo precontributivo compreso tra l’iscrizione all’Albo professionale e il 1° gennaio 1990, per i medici chirurghi, oppure il 1° gennaio 1995, per i laureati in Odontoiatria;

● periodi precontributivi (in cui non risultano contributi versati dalle Asl, è un’eventualità molto rara);

● periodi di sospensione dell’attività convenzionata;

● periodi liquidati (periodi contributivi relativi a precedenti rapporti professionali svolti in regime di convenzione per i quali l’Enpam ha restituito i contributi).

ANCORA IN TEMPO

Se non ho un riscatto in corso, faccio ancora in tempo ad avere i benefici fiscali prima della fine dell’anno? La risposta è sì. All’Enpam infatti basta presentare una domanda di riscatto (si fa online nella propria area riservata) e si può subito versare un acconto anche se non si ha ancora ricevuto la proposta da parte degli uffici Enpam.   Bisogna tenere presente che il riscatto può essere totale o parziale: anche se non si verserà il massimo possibile, tutto ciò che viene pagato verrà valorizzato nell’assegno futuro di pensione.

COME FARE DOMANDA DI RISCATTO

La domanda di riscatto si fanno esclusivamente online entrando nella propria area riservata del sito www.enpam.it oppure rivolgendosi all’Ordine dei medici e degli odontoiatri di appartenenza.  La richiesta non è vincolante e una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni. Trascorso tale termine, la proposta viene considerata decaduta.  Può chiedere il riscatto l’iscritto che:

● non ha compiuto l’età per la pensione al momento in cui presenta la domanda;

● ha maturato un’anzianità contributiva al fondo non inferiore a 10 anni (5 anni per il riscatto di allineamento);

● è in regola con il pagamento di altri riscatti in corso;

● non ha fatto domanda di pensione d’inabilità assoluta permanente;

● non ha rinunciato da meno di 2 anni allo stesso riscatto.

VERSAMENTI AGGIUNTIVI

Ma anche gli iscritti che stanno pagando un riscatto, a fine anno, possono fare versamenti in più rispetto alle rate previste dal piano di pagamento scelto per beneficiare dei vantaggi della deducibilità fiscale. I versamenti aggiuntivi ovviamente possono essere fatti solo nei limiti del debito residuo.  I versamenti aggiuntivi e gli acconti vanno fatti con bonifico a favore di Fondazione Enpam, IBAN: IT 06 K 05696 03200 000017500X50. La causale da indicare nel versamento deve contenere cognome e nome dell’iscritto, codice Enpam, tipologia di riscatto e fondo. I contributi volontari da riscatto, come quelli ordinari, sono interamente deducibili e quindi permettono di sottrarre materia imponibile al fisco e “mettere in salvo dalle tasse un’altra piccola parte del proprio reddito.

Centrare le scadenze

31 Dicembre = Termine entro cui fare versamenti deducibili o detraibili l’anno successivo

30 Dicembre = Quest’anno l’ultimo giorno dell’anno è sabato,quindi i bonifici devono essere eseguiti il giorno precedente

15 Dicembre = Data entro cui è preferibile fare i pagamenti per agevolare la contabilizzazione

ALLINEARE I CONTRIBUTI

L’allineamento dei contribuiti è un riscatto che consente di portare i contributi già pagati al livello di una contribuzione più alta versata nei periodi in cui si è lavorato di più e quindi il reddito è stato maggiore. In questo modo si può ottenere un incremento sostanziale dell’importo della pensione (e non dell’anzianità contributiva).  La domanda non è vincolante e, al pari di altre forme di contribuzione, una volta ricevuta la proposta da parte degli uffici, l’eventuale accettazione va spedita entro 120 giorni. Anche in questo caso, trascorso tale termine la proposta viene considerata decaduta. A questo punto va da sé, ma è comunque opportuno ribadire che i contributi volontari da riscatto, come quelli ordinari, sono interamente deducibili dalle tasse.

L’OPPORTUNITÀ DELL’ALLINEAMENTO

I criteri secondo i quali avviene l’allineamento variano in base al fondo in cui si fa domanda, se quello della Libera professione o della Medicina convenzionata e accreditata.  Nella gestione della Libera professione – Quota B si allineano i contributi inferiori al contributo più alto degli ultimi tre anni.  Invece per quanto riguarda le gestioni della Medicina generale e della Specialistica ambulatoriale si allineano i contributi inferiori alla media annua dei contributi versati negli ultimi 36 mesi coperti da contribuzione effettiva.

SOLO PER CHI PAGA L’IRPEF

Ovvio, ma è comunque bene precisarlo, la possibilità in termini di deducibilità e detraibilità valgono per quei medici o dentisti che pagano l’Irpef. Per chi invece è soggetto all’imposta sostitutiva perché ha una partita iva con il regime forfettario, la legge non prevede detrazioni e restringe il campo delle spese che possono essere portate in deduzione.

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