Coronavirus, Ecdc raccomanda quarantena 14 giorni, si può ridurre a 10 con test

(da Adnkronos Salute) – “La quarantena di 14 giorni è raccomandata per le persone che hanno avuto contatti con casi confermati di Sars-CoV-2. Questo periodo può essere ridotto a 10 giorni dopo l’esposizione” al virus, “se viene eseguito un test Pcr il decimo giorno ed è negativo”. E’ quanto si legge nell’aggiornamento sul livello di rischio Covid in Europa diffuso il 24/09/20 dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc).

Scuole, certificati e tamponi: la guida per i medici

(da DottNet)   La circolare ‘Riapertura delle scuole. Attestati di guarigione da COVID-19 o da patologia diversa da COVID-19″  (vedi a questo LINK) per alunni o personale scolastico con sospetta infezione da SARS-CoV-2′, che porta la data di ieri ed è a firma del Direttore generale del ministero della Salute Gianni Rezza, riassume i criteri previsti per il rientro a scuola di alunni e personale docente e non docente in caso di Covid o di altra patologia.   Con febbre superiore al 37,5° o sintomi compatibili con il Covid scatta il tampone per alunni o operatori scolastici che avranno in ogni caso una corsia preferenziale per l’effettuazione del test.  La circolare, inviata ad una cinquantina di soggetti interessati fra ministeri enti e Federazioni, prevede 4 tipologie di intervento:

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Covid: il vaccino antinfluenzale non protegge ma rafforza

(da DottNet)   Il vaccino anti-influenzale non protegge direttamente dal Covid, ma rafforza l’organismo e il sistema immunitario, con effetti positivi anche di fronte a un eventuale contagio da Coronavirus. È quello che ha sostenuto il presidente dei medici tedeschi, Klaus Reinhardt, parlando ai giornali del ‘Funken Mediengruppe’, affermando fra l’altro di aspettarsi un impatto dell’influenza meno forte del solito, proprio grazie alle misure igieniche in vigore a causa della pandemia. “Ogni vaccino – afferma Reinhardt – è un programma di training per il sistema immunitario.   Il vaccino anti-influenzale non protegge direttamente dal Covid, ma può rafforzare il sistema immunitario e far sì che un eventuale contagio da Coronavirus abbia un decorso più mite”. Il presidente dei medici ritiene anche che l’infleunza quest’anno potrebbe avere un impatto meno pesante del solito: “Attraverso il mantenimento della l’uso delle mascherine e il lavaggio frequente delle mani le infezioni saranno comunque ridotte”.

Covid, studio su Science: ecco chi vaccinare prima

(da  Adnkronos Salute)  Quando saranno disponibili vaccini efficaci contro Covid-19, chi dovrà riceverli prima? L’Organizzazione mondiale della sanità, i leader globali e i produttori di vaccini stanno già affrontando la questione. Ma sebbene vi sia un impegno esplicito per una distribuzione “giusta ed equa”, come fare nella pratica? Diciannove esperti sanitari di tutto il mondo hanno proposto un nuovo piano in tre fasi per la distribuzione del vaccino – chiamato Fair Priority Model – che mira a ridurre le morti premature e altre conseguenze irreversibili per la salute (e non solo) legate a Covid-19.

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Circolare lavoratori “fragili”. Nessun automatismo tra età e condizione di fragilità

(da “Il Sole 24Ore) Nella circolare n. 13 del 4 Settembre 2020, emessa congiuntamente dai ministeri del Lavoro e della Salute, si legge che «la maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenza di comorbilità (ovvero alla coesistenza di più patologie) che possono integrare una condizione di maggiore rischio». In pratica non basta aver superato i 55 anni per sentirsi a rischio e chiedere di essere esentati da alcune attività.

Nella circolare si legge che i dati più consolidati sulla infezione da Covid-19 hanno messo in luce una serie di aspetti: il rischio di contagio da Sars-Cov non è significativamente differente nelle varie fasce di età lavorativa; il 96,1% dei soggetti deceduti presenta una o più comorbilità e precisamente il 13,9% presentava una patologia, il 20,4% due patologie, il 61,8% ne presentava tre o più.

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Appello scienziati, ‘stop a doppio tampone, ecco le 3 ragioni’

(da  Adnkronos Salute)   Stop al doppio tampone negativo. Dagli scienziati autori di ‘Pillole di Ottimismo’ un appello alle principali cariche istituzionali italiane, al ministro della Salute e al Comitato Tecnico Scientifico affinché venga abbandonata la procedura secondo la quale un paziente affetto da Covid-19 viene considerato ufficialmente malato e contagioso, finché per due volte consecutive l’analisi del tampone nasofaringeo non dia esito negativo. Nella missiva la squadra, diretta dal virologo Guido Silvestri e da Paolo Spada, chiede che l’Italia si adegui alle nuove direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e riduca a 10 giorni il periodo di malattia per Covid-19 (più 3 giorni senza sintomi, nel caso ve ne fossero), abbandonando l’uso del tampone di controllo. E questo per 3 ragioni ‘chiave’, che riguardano la vita delle persone, l’economia e la salute pubblica.

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Sintomi post-Covid: ecco come si manifestano

(da DottNet)   La maggior parte delle persone guarisce dal Covid completamente ma alcune possono continuare a manifestare sintomi per diversi mesi: è la cosiddetta sindrome del Post Covid o Long Covid, e tra chi ne soffre regna senso di solitudine e di abbandono. Mentre su Facebook fioriscono gruppi che ne raccolgono le testimonianze, ‘come pazienti fantasma’, dai medici di famiglia arriva l’appello: proprio coloro che portano ancora addosso i segni del coronavirus dovrebbero essere i primi a vaccinarsi contro l’influenza, perché il loro organismo è ancora sotto stress.  Già segnalato a luglio dallo studio del Policlinico Gemelli Irccs su Jama, il problema dei postumi del Covid sono stati oggetto anche di un sondaggio condotto tra gli aderenti alla British Medical Association, la principale associazione sindacale britannica.

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Coronavirus: il plasma sembra abbassare il rischio di morte

(da DottNet)   Il plasma da convalescenti, quello cioè di persone guarite dal Covid-19 ricco quindi di anticorpi, potrebbe ridurre la mortalità per Covid di circa il 50%. Ad accendere le speranze su questa terapia, che è comunque considerata tra le più promettenti, è una revisione di 12 studi sul tema, per un totale di oltre 800 pazienti, dei ricercatori della Mayo Clinic statunitense, per ora pubblicata solo su un sito di preprint. L’età media dei pazienti coinvolti negli studi, scrivono gli autori, varia tra 48 e 70 anni, con una maggiore proporzione di maschi nella maggior parte dei test. Tutti i pazienti avevano una forma grave della malattia.

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Covid-19 e scuole, le indicazioni ISS per la gestione di casi sospetti

(da Sanitainformazione.it)   Identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel rapporto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia.

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Mappati gli italiani: 1,4 milioni ha incontrato Covid

(da DottNet)    Sono 1.482.000 gli italiani che risultano IgG positivi, ovvero che hanno incontrato il nuovo coronavirus SarsCov2 sviluppando gli anticorpi ad esso: 6 volte di più rispetto al totale dei casi intercettati ufficialmente durante la pandemia. Forti sono però le differenze regionali, con la Lombardia che raggiunge il valore massimo di sieroprevalenza – cioè di cittadini con anticorpi – pari al 7,5% , che è 7 volte il valore rilevato nelle regioni a più bassa diffusione come quelle del Mezzogiorno dove, in generale, la sieroprevalenza è sotto l’1%.

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