Donne in sovrappeso a maggior rischio di Long Covid

(da MSD Salute e PLoS Global Public Health)  Le donne che sono in sovrappeso hanno un maggior rischio di sviluppare il Long COVID, sindrome che può determinare stanchezza, sensazione di mancanza di respiro, palpitazioni, annebbiamenti, quindi problemi di concentrazione e memoria, che possono avere, in ultimo, un impatto negativo sulla qualità di vita. A mostrarlo è uno studio condotto nel Regno Unito e pubblicato su ‘PLoS Global Public Health’.  Il team ha preso in considerazione persone che erano risultate positive all’infezione da virus SARS-CoV-2. SU un totale di 1.487 persone che hanno completato un questionario online, 774 (52%), ha dichiarato di aver avuto almeno un sintomo del Long COVID. I sintomi più comunemente riferiti sono stati ansia (32%) dolore generalizzato (28%), stanchezza (25%), insonnia (22%), e alterazione cognitiva (22%).  Andando ad analizzare, nello specifico, quali fattori possono essere legati a sviluppare il long COVID, il team ha considerato l’indice di massa corporea, il sesso, l’uso di determinati farmaci e altre comorbosità. Dai risultati è emerso che le donne con un elevato indice di massa corporea sono a maggior rischio, così come ci sarebbe un trend tra le persone più anziane.

(https://journals.plos.org/globalpublichealth/article?id=10.1371/journal.pgph.0001188)

Covid, per uscire dall’isolamento non servirà più il tampone negativo. Sarà abolito il Green Pass

(da IlSole24Ore)  Il decreto “Rave party” approvato la scorsa settimamana al Senato e passato all’esame della Camera contiene anche alcune norme di carattere sanitario importanti nella gestione della pandemia, a partire da quelle annunciate dal ministro della Salute Orazio Schillaci, sull’isolamento dei contagiati da Covid. L’isolamento delle persone infettate si concluderà senza bisogno di fare un tampone. Chi ha il Covid deve restare a casa per 5 giorni, ma al termine potrà uscire senza più l’obbligo di fare un test. La modifica ha bisogno però di un chiarimento. Cosa succede se una persona ha ancora sintomi dopo 5 giorni? La questione dovrà essere risolta da una circolare del ministero della Salute.    Non finisce qui. Il decreto prevede l’abolizione del green pass negli ultimi luoghi in cui era rimasto l’obbligo. Familiari e visitatori di pazienti in ospedali e residenze sanitarie assistite (RSA) non avranno più l’obbligo di esibire il certificato verde. Cambiano le norme anche per la quarantena. Chi ha avuto contatti stretti con positivi oggi può uscire seguendo un regime di autosorveglianza per 10 giorni, indossando la mascherina. Un emendamento ha abbassato la durata a 5 giorni, sempre con mascherina al chiuso o in caso di assembramenti. E ha abolito la misura attuale che prevede «l’obbligo di effettuare un tampone» alla «prima comparsa dei sintomi».  Come noto, grazie a un emendamento della Lega, quando entrerà in vigore la legge di conversione saranno sospesi fino al 30 giugno 2023 i procedimenti per le sanzioni da 100 euro per insegnanti, forze dell’ordine e in generale over 50 che al 15 giugno scorso non erano in regola con le vaccinazioni. Infine l’Unità per il completamento della campagna vaccinale, guidata dal generale Tommaso Petroni (istituita dopo la fine dell’incarico di commissario al generale Figliuolo), che doveva passare tutte le competenze al ministero alla Salute dal primo gennaio 2023, è stata prorogata fino al 30 giugno dell’anno prossimo.

Al via le somministrazioni del vaccino contro Covid-19 per la fascia di età 6 mesi – 4 anni (compresi)

(da Ufficio Stampa Ausl Romagna) Dopo l’autorizzazione di Ema e AIFAe ilvia libera del ministero della Salute, una formulazione specifica del vaccino Comirnaty (BioNTech/Pfizer) contro Covid-19 è disponibile per la fascia di età 6 mesi – 4 anni (compresi). La vaccinazione, come specificato nella circolare del Ministero della Salute, è raccomandata ai bambini che presentino condizioni di fragilità tali da esporli allo sviluppo di forme più severe di infezione da SARS-Cov2 quali immunodeficienze, patologie oncologiche, alcune patologie ematologiche, cardiologiche e respiratorie, malattie renali croniche, quadri gravi di obesità, diabete di tipo 1, patologie neurologiche e muscolari, trisomia 21 e altre malattie cromosomiche e sindromiche, prematurità nei primi 2 anni di vita, disabilità grave. Per la raccomandazione alla vaccinazione i genitori potranno confrontarsi con il proprio Pediatra di Famiglia, con i medici del centro specialistico di riferimento e della Pediatria di Comunità che provvederanno anche a contattare le famiglie per una sensibilizzazione.

Il vaccino potrà essere reso disponibile anche per la vaccinazione dei bambini che non presentino condizioni di rischio, su richiesta del genitore.

Dal 20.12 al via per tutti i bambini le prenotazioni presso le Pediatria di Comunità, secondo le modalità di seguito riportate:

Ravenna: presso CMP – primo piano, su prenotazione

sportello da lunedì a giovedì: 8.30-11; mail pedcom.ra@auslromagna.it; telefono 0544 286909 da lunedì a giovedì 8.30 12.30

Lugo: Viale Masi 20, su prenotazione

sportello da lunedì a giovedì: 8.30-11.00; mail pedcom.lu@auslromagna.it; telefono 0545 213930 da lunedì a giovedì 12-14

Faenza: Via della Costituzione 28/51, su prenotazione

Sportello da lunedì a giovedì: 8.30-11; mail pedcom.fa@auslromagna.it; telefono 0546 602121 da lunedì a giovedì 12-14

Forlì: via Colombo 11, ingresso C primo piano, su prenotazione

sportello n. 13 dal lunedì al venerdì 8.00-12.30; mail vaccpedcovid.fo@auslromagna.it; telefono 0543 733145 dal lunedì al venerdì 8.30-12.30

Cesena: Piazza Anna Magnani 146, 1° piano, scala B, su prenotazione

segreteria  0547/394204 da lunedì a venerdì 8.00-8,30 e 12,00-13,00 ped.comunita.ce@auslromagna.it

Savignano sul Rubicone: Via F.lli Bandiera 15, su prenotazione

segreteria 0541/801830 da lunedì a venerdì 8,00-9,00 e 12,30-13,30 ped.comunita.ce@auslromagna.it

Rimini: via Coriano 38 (presso Colosseo), Rimini – piano terra, su prenotazione

sportello oppure telefonare allo 0541-707512/16 dal lunedì al venerdì ore 12.00 -14.00, martedì ore 8.30-14.00; mail   vacc.pediatriche.rn@auslromagna.it

Riccione: via Formia 14 (Palazzina Direzione Medica), su prenotazione

sportello oppure telefonare allo 0541 – 608681 lunedì-mercoledì e giovedì dalle ore 12 alle 13.30; mail vacc.pediatriche.rn@auslromagna.it

Le vaccinazioni saranno effettuate all’interno dei servizi Pediatrie di Comunità dei diversi ambiti

Corte Costituzionale: legittimo l’obbligo del vaccino per medici, operatori sanitari e over 50

(da DottNet)   La Corte Costituzionale “salva” l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari. La Corte ha in particolare ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico. È quanto rende noto l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze. L’udienza in cui era stata trattata la causa aveva vissuto momenti di tensione. Anche se le motivazioni del verdetto arriveranno nelle prossime settimane, è facile supporre che i giudici abbiamo ritenuto prevalente l’interesse alla tutela della salute pubblica su quello dell’autodeterminazione e della libertà dell’ singolo cittadino.    Una montagna di sanzioni che sfiorano i due milioni. Sono scattate ieri per chi era tenuto a vaccinarsi contro il Covid e non l’ha fatto: scadono infatti i 180 giorni fissati per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale. Si tratta di professori, operatori sanitari, forze dell’ordine e over 50 che dovranno pagare multe pari a 100 euro a testa. L’avversione al vaccino è stata più forte in alcune regioni: la maglia nera in termini di multe ai no vax over 50 va al Friuli Venezia Giulia, seguito dalla Calabria e dall’Abruzzo. Mentre tra i territori più virtuosi ci sono Puglia, Lazio, Toscana e Molise, con percentuali delle persone che si sono vaccinate almeno con due dosi che superano il 90% nella fascia di età tra i 50 e i 59 anni. Mentre i no vax tornano a far sentire la loro voce con una protesta proprio davanti alla Consulta in nome della libertà di autodeterminazione: si ritrovano in una cinquantina da tutta Italia, con cartelli e tricolori stretti al collo.

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