Come chiedere il bonus da 600 euro

(da Odontoiatria33)   Da mercoledì primo aprile sarà possibile richiedere il bonus una tantum di 600 euro previsto dal decreto “Cura Italia”.Se la cifra è la stessa per tutti, 600 euro, diverse sono le regole definitine per poterli richiederli e come richiederli tra dentisti, igienisti dentali e laboratori odontotecnici.

Con la firma del decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze sono stati stabiliti i criteri di priorità e modalità di attribuzione del bonus da 600 euro che verranno erogati attraverso il “Fondo per il reddito di ultima istanza” previsto dal Decreto “Cura Italia” per i liberi professionisti iscritti ad un ordine o alle casse di previdenza private.

Cosa prevede il decreto:

  1. a) ai lavoratori che abbiamo percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo, assunto al lordo dei canoni di locazione assoggettati a tassazione ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e dell’articolo 4 del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, non superiore a 35.000 euro la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;
  2. b) ai lavoratori che abbiano percepito nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo, assunto al lordo dei canoni di locazione assoggettati a tassazione ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23, e dell’articolo 4 del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, compreso tra 35.000 euro e 50.000 euro e abbiano cessato o ridotto o sospeso, ai sensi dell’articolo 2, la loro attività autonoma o libero-professionale in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Medici e odontoiatri potranno quindi chiedere il bonus se:

Nel 2018 hanno dichiarato un reddito non superiore ai 35 mila euro e hanno chiuso o ridotto l’attività per via delle restrizioni derivanti da provvedimenti legati dal Covid-19.

Nel 2018 hanno dichiarato un reddito compreso tra i 35 ed i 50 mila euro ed abbiano:

  1. a) Cessato la loro attività per chiusura della aprtita Iva nel periodo compreso tra il 23 febbraio 2020 e il 31 marzo 2020;
  2. b) per riduzione o sospensione dell’attività lavorativa: una comprovata riduzione di almeno il 33 per cento del reddito del primo trimestre 2020, rispetto al reddito del primo trimestre 2019. A tal fine il reddito è individuato secondo il principio di cassa come differenza tra i ricavi e i compensi percepiti e le spese sostenute nell’esercizio dell’attività.

Possono presentare domanda solo chi è in regola con gli obblighi contributivi per l’anno 2019. Le domande devono essere presentate direttamente alla propria Cassa di previdenza.

Il bonus sarà erogato da ENPAM e poi rimborsato dallo Stato all’Ente di previdenza. Il modulo per richiedere il bonus è al link   https://www.enpam.it/comefareper/covid-19/#moduli

Siccome il Fondo ha un budget limitato, se non verrà rifinanziato con un successivo Decreto, il bonus spetterà ai primi che presentano domanda. Secondo il Sole 24 Ore sarebbero ad ora disponibili “333.333 assegni”.   N.B. La richiesta del bonus dei 600 euro non preclude la possibilità di richiedere l’assegno di mille euro previsto da ENPAM.

Servizio Consulenza Algologica telefonica gratuita

In questo momento di crisi sanitaria la nostra Società Scientifica federDolore-SICD vuole essere vicina a tutti i colleghi medici che sono impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza Covid 19. Per questo motivo a partire dal giorno 1 aprile attiveremo un servizio di consulenza algologica telefonica con numero verde che metteremo a disposizione di tutti i medici italiani di Medicina Generale. Il servizio gratuito sarà attivo dal lunedì al venerdì nella fascia oraria dalle 15,00 alle 18,00.

Il numero verde da poter chiamare sarà  800.026.027.

Dottor Giuliano De Carolis

Presidente Società Scientifica FEDERDOLORE-SICD Logo

La gestione delle urgenze odontoiatriche durante l’emergenza coronavirus: consigli e raccomandazioni da uno studio cinese

(da Odontoiatria33)    L’epidemia da coronavirus 2019 (COVID-19), partita da Wuhan, in Cina, lo scorso dicembre è diventata ormai una pandemia rappresentando un’enorme problematica di salute pubblica non solo per la Cina ma anche per i paesi di tutto il mondo.  A causa delle caratteristiche intrinseche della professione odontoiatrica, che prevede degli stretti rapporti di vicinanza tra operatore e cavità orale dei pazienti, il rischio di contagio in questo settore può essere purtroppo elevato.  Per gli studi dentistici – nei paesi/regioni che sono (potenzialmente) interessati da COVID-19 – sono urgentemente necessari protocolli di controllo delle infezioni rigorosi ed efficaci.  In uno studio pubblicato sul ‘Journal of Dental Research’ di marzo 2020, gli autori introducono le conoscenze essenziali su COVID-19 e forniscono protocolli di gestione per i dentisti dei trattamenti di emergenza odontoiatrica.  I trattamenti di emergenza non rinviabili in odontoiatria possono essere:

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Oltre i mille euro: chiedere un anticipo sulla pensione

(da  www.enpam.it)    Gli iscritti che svolgono esclusivamente attività libero professionale, in aggiunta all’indennità di mille euro, potranno chiedere all’Enpam un anticipo sulla pensione maturata sulla Gestione “Quota B”.    È questa la seconda misura varata in via eccezionale e approvata nel Cda “d’emergenza” che si è svolto oggi pomeriggio, resosi necessario per raccogliere il grido d’aiuto lanciato dai professionisti e dare loro risposte concrete.  Grazie a questa misura “ad hoc”, i camici bianchi potranno avere a disposizione liquidità utile a tamponare le perdite causate dal brusco stop lavorativo che ha colpito duramente la libera professione.  “È un intervento d’urgenza, dopo il primo intervento fatto per i colleghi delle zone rosse e in quarantena obbligata – spiega il vicepresidente vicario dell’Enpam Giampiero Malagnino -. Aspettiamo l’intervento del governo annuncio per aprile che non dovrà dimenticare i liberi professionisti. Allora Enpam valuterà la necessità di ulteriori interventi per i colleghi più in difficoltà  Penso ai giovani e ai colleghi delle regioni che per prime e più di tutte hanno sofferto”.

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Covid 19, per monitorare i malati a casa arrivano le unità speciali con i giovani Mmg.

(da Doctor33)   Si chiameranno “Usca” o unità speciali di continuità assistenziale. Sono “pattuglie” con medico, di medicina generale, e infermiere che vanno nelle case e monitorano i malati a domicilio per sgravare i medici di assistenza primaria in questa fase e prendere in carico la sorveglianza a carico dei servizi di igiene delle Asl. Stanno per diventare realtà.
Il decreto del 9 marzo scorso sul potenziamento del Ssn all’articolo 8 contro il coronavirus istituisce un’Usca ogni 50 mila abitanti che fa capo alla sede di continuità assistenziale e si dedica alla gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 non ricoverati in ospedale. Dell’unità speciale, formata dagli stessi operatori medici della sede e attiva 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, possono far parte, oltre ai sostituti di continuità assistenziale, i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale e in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati. Per le attività svolte è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora. Il medico di assistenza primaria o il pediatra di libera scelta comunicano all’unità nomi e indirizzi dei malati e i medici dotati di ricettario partono in “missione”.

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Da Enpam 1.000 euro al mese a tutti i liberi professionisti

(da www.enpam.it)    L’Enpam verserà – con propri fondi – un’indennità di mille euro a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19.   “E’ un segnale di presenza concreto dell’ente previdenziale nei confronti di tutti coloro non hanno un reddito garantito e che danno tanto al rapporto medico paziente, troppi anche la vita – ha detto il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti -. Tutti i colleghi possono contare sull’Enpam come primo aiuto, sapendo che promuoveremo ulteriori iniziative per garantire un supporto in questo periodo drammatico. Allo stesso tempo aspettiamo anche gli interventi, per i quali ci siamo battuti moltissimo, da parte del governo”.   La misura andrà a chi esercita unicamente come libero professionista ma anche a chi fa libera professione in parallelo ad attività in convenzione o come dipendente (es: chi fa intramoenia).  L’aiuto potrà essere richiesto da tutti gli iscritti non pensionati, senza limiti di reddito.

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