Ecm. Se non si è in regola con almeno il 70% del credito formativo triennale niente assicurazione per rischio professionale.

La Commissione Bilancio e Tesoro della Camera ha approvato  un emendamento al decreto legge per l’attuazione del Pnrr che prevede che l’efficacia delle polizze assicurative per il rischio professionale è condizionata all’assolvimento in misura non inferiore al 70 per cento dell’obbligo formativo individuale dell’ultimo triennio utile in materia di formazione continua in medicina.   Leggi L’articolo completo al LINKhttp://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=100882&fr=n

Come distinguere il Covid dall’influenza: corso Fnomceo per medici

(da DottNet)   Come distinguere il Covid dall’influenza, o da un’infezione batterica delle alte vie respiratorie? Con l’autunno tornano i malanni di stagione, che possono presentare gli stessi sintomi del Covid: distinguerli diventa quindi cruciale sia per limitare la diffusione del Sars-CoV-2, sia per prescrivere in maniera appropriata gli antibiotici. È dedicato proprio alla “Gestione delle infezioni delle vie respiratorie superiori in Medicina Generale in epoca COVID-19” il nuovo corso di formazione a distanza della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, realizzato con il contributo del progetto Ampio Spettro – collaborazione scientifica tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Cagliari – e on line dal 16 ottobre, sulla piattaforma FadInMed. Gratuito come tutti i corsi offerti dalla Fnomceo, è accreditato per i medici, erogando 21,6 crediti ECM.

I sintomi dei pazienti – “Il fatto che COVID-19 si possa manifestare con sintomi e segni molto simili a quelli di un’infezione benigna stagionale o di un’infezione batterica delle alte vie respiratorie ha determinato un aumento notevole delle complessità gestionali, dilatando quindi in maniera rilevante l’area di incertezza clinica che i medici devono affrontare – spiega Guido Giustetto, componente del Comitato Centrale Fnomceo e corresponsabile scientifico del corso, insieme a Peter Kurotschka, Coordinatore progetto “Ampio Spettro”, e a Giuseppe Parisi Presidente della SIPeM, la Società italiana di Pedagogia medica -. L’individuo deve essere curato non solo tenendo conto della prognosi individuale ma anche, e forse soprattutto, tenendo conto della necessità di limitare la diffusione epidemica di SARS-CoV-2. Tutto ciò ha importanti ripercussioni anche sull’organizzazione delle cure primarie e sulla gestione del tempo da dedicare alle varie aree di patologia”.

Crediti Ecm: termine ultimo 31 dicembre, nessuna proroga

(da DottNet)    Entro il 31 dicembre 2021 tutti i professionisti sanitari dovranno mettersi in regola con i Crediti ECM. In caso contrario potranno incorrere in serie sanzioni disciplinari da parte degli Ordini di competenza, tra cui la sospensione dall’attività professionale. Dopo il 31 dicembre di quest’anno non sarà più possibile recuperare i crediti non conseguiti nei trienni (2014-206 e 2017-2019). A partire dal 2022 partiranno i primi controlli ed eventuali provvedimenti ordinistici. Ogni triennio, compreso il 2020-2022, servono almeno 150 crediti ECM. Nel 2020, come si ricorderà, era stato sospeso l’obbligo formativo per il Covid. Da questi vanno sottratti, quindi, i 50 crediti bonus per i soggetti che abbiano continuato a svolgere la propria attività durante l’emergenza pandemica. E non è tutto, qualora nel triennio precedente, 2017-2019, siano stati acquisiti tutti i crediti previsti, vi è un ulteriore sconto di 30 crediti. Al netto degli sconti e bonus previsti, l’obbligo formativo per il triennio 2020-2022 è, dunque, di 70 crediti.

Il termine ultimo del 31 dicembre è stato confermato dal sottosegretario Sileri in un’intervista a Quotidiano Sanità. “Al momento non sono in discussioni ulteriori proroghe o eventuali deroghe. I colleghi, quindi, avranno circa 3 mesi per assolvere al loro obbligo formativo”. Dal 2022 partiranno controlli e sanzioni, che spettano agli Ordini. La norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione, oltre ad una serie di ulteriori conseguenze che possono arrivare anche alla radiazione, afferma Sileri. “È inoltre in corso di valutazione il coinvolgimento nell’ambito sanzionatorio anche delle assicurazioni professionali. Confido, tuttavia, che non vi sarà la necessità di arrivare fino alle sanzioni. Pur comprendendo perfettamente l’incredibile sforzo di medici e operatori sanitari, sono convinto che ognuno di loro consideri l’aggiornamento professionale come un’opportunità per stare al passo con i progressi della medicina e non come un’imposizione. L’obiettivo infatti è sempre uno solo: garantire a tutti i pazienti le migliori cure e la migliore assistenza”, precisa il sottosegretario a QS.

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