Pensioni medici, novità per il riscatto agevolato. Ecco le indicazioni per i medici

(da Doctor33)   Da quest’anno c’è una nuova arma in più per i quarantenni contribuenti Inps: riscattare il periodo di laurea. Basta pagare 5240 euro per ogni anno di università e si conquista non solo maggiore anzianità, ma qualche soldino nel monte contributi. Lo prevede l’ultima versione del decreto legge 4/19 che il parlamento deve convertire in legge a fine marzo. Tuttavia, i medici -interessati a contribuire in ambito Inps solo se dipendenti del servizio sanitario o del privato – a conti fatti potrebbero trarre maggior giovamento dal riscatto della laurea in Enpam, che gli costa meno, o gli dà di più, e in certi casi offre entrambi i vantaggi.

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Infortuni e malattia, diritti per tutti i liberi professionisti

(da enpam.it)   La tutela degli infortuni e della malattia dei liberi professionisti passa dall’Assistenza alla Previdenza. In termini pratici questo significa che da oggi, in caso di inabilità temporanea, l’indennizzo verrà garantito a tutti e non più solo a chi ha un reddito al di sotto di limiti stringenti.   Chi sarà costretto ad assentarsi dallo studio potrà contare su un’indennità pari all’80 per cento del reddito dichiarato ai fini della Quota B.   Potrà far  domanda anche chi ha un fatturato alto: l’unico limite sarà sull’importo massimo dell’aiuto che si riceverà dall’Enpam (circa 5mila euro al mese, o più precisamente 167,11 euro al giorno).  Mentre quindi l’importo del sussidio massimo è più che raddoppiato rispetto a prima (era di 80 euro al giorno), i tempi di carenza si sono dimezzati: si potrà ottenere la tutela a partire dal 31° giorno di malattia o infortunio anziché dal 61° come in passato.   La riforma dell’inabilità temporanea rientra tra gli obiettivi del Consiglio di amministrazione Enpam che, per il mandato 2015-2020 si è prefisso di tutelare i professionisti mettendo a punto un welfare di categoria per facilitare la vita lavorativa. Ma il cambio di passo su questo tipo di tutele è anche figlio dei tempi che cambiano.  “Fino a 10/15 anni fa il nostro reddito ci consentiva di occuparci della pensione, o di affrontare i disagi o problemi che ci possono investire, solo nel momento in cui si decideva di smettere di lavorare o quando si palesavano le criticità. Oggi il nostro reddito non ci consente più questo atteggiamento”, osserva il vicepresidente vicario dell’Enpam Giampiero Malagnino.  “Se per esempio in passato essere costretti ad assentarsi dallo studio per due mesi era un problema tutto sommato superabile grazie ai risparmi che avevamo messo da parte, oggi un’assenza di questo tipo mette in difficoltà i bilanci dei nostri studi e spesso i bilanci della nostra famiglia”, dice Malagnino.

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La previdenza complementare in aiuto alla Quota 100

(da www.enpam.it)  La Quota 100 permetterà ai lavoratori dipendenti di uscire in anticipo dal mondo del lavoro, ma a prezzo di un assegno pensionistico significativamente più basso. Per questa ragione si renderà necessario, soprattutto per molti giovani, un incremento esterno della rendita. La riduzione delle pensioni Inps sarà frutto di due fattori che agiscono contemporaneamente. A pesare sarà principalmente un diminuito numero di anni di contribuzione, con la riduzione del cosiddetto “montante” su cui si calcola la pensione.  Il secondo effetto sarà invece dato dai coefficienti di calcolo che agiscono su quel montante, che si riducono proporzionalmente all’età del pensionamento. 

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Quanto pagano gli altri professionisti

(da www.enpam.it)   Anche quest’anno l’esistenza dell’obbligo contributivo Enpam ha permesso ai medici e agli odontoiatri di pagare contributi più bassi rispetto a quelli che sarebbero stati chiesti dallo Stato.  In Italia vige infatti il principio per cui tutti i redditi da lavoro devono essere assoggettati a contribuzione previdenziale.  Se non avessero una Cassa professionale, i medici e i dentisti non sarebbero esonerati dal pagare ma dovrebbero versare obbligatoriamente i contributi alla gestione separata Inps, che ai liberi professionisti riserva un’aliquota del 25,72 per cento (ben più alta di quella dell’Enpam). Per quanto riguarda le altre categorie che hanno una propria Cassa previdenziale la situazione è variegata. In ambito sanitario si va dal 16 per cento dei veterinari al 20 per cento degli infermieri, passando per il 19 per cento dei biologi. Gli psicologi hanno un minimo del 12 per cento che, a scelta dell’interessato, può salire al 22 per cento. Guardando ad altri settori troviamo i commercialisti con il 16 per cento e 18,5 per cento per avvocati e gli ingegneri e architetti.

 

Più di 100mila medici pagano contributi occulti

(da www.enpam.it)  Occhio non vede, tasca non duole. Gli oltre 100mila medici dipendenti italiani pagano all’Inps contributi previdenziali ben più alti di quanto le buste paga lasciano intravedere.  La trattenuta pensionistica nel cedolino dello stipendio può apparire con i nomi più diversi: Contributi Inps, Contributi Ivs, ex Inpdap o addirittura C.P.S., dall’acronimo della Cassa pensioni ai sanitari soppressa nel 1994.  Nella busta paga che vi mostriamo (immagini a https://www.enpam.it/news/piu-di-100mila-medici-pagano-contributi-occulti), il prelievo apparentemente è del 9,85 per cento della retribuzione lorda, come se un dirigente medico versasse per la propria pensione poco più di 500 euro al mese. Magari.  Nella realtà, nell’esempio illustrato, a fronte di 3.035 euro netti, la contribuzione versata alla gestione dipendenti pubblici Inps è stata di circa 1.800 euro. Scoprirlo non è semplice poiché l’unico documento dove la cifra reale è riportata è la certificazione unica (Cu), alla voce “Contributi pensionistici dovuti”.  Come per tutti i lavoratori subordinati, fra contributi trattenuti in busta paga e quelli versati direttamente dal datore di lavoro, l’aliquota previdenziale per i medici dipendenti si aggira intorno al 33 per cento del lordo.  Esattamente il doppio di quanto l’Enpam applica ai liberi professionisti (quest’anno l’aliquota massima era il 16,5 per cento; quella ridotta era dell’8,25 per cento o del 2 per cento per l’intramoenia e per i corsisti di medicina generale).  L’apparenza dunque inganna. Anche se c’è chi continua a sostenere che l’Enpam pretenda contributi elevati sull’attività libero professionale a fronte di una pensione futura bassa, la realtà è che in proporzione al totale dei contributi pagati, l’ente dei medici e degli odontoiatri liquida pensioni più elevate.

L’Enpam è ultima in classifica

(da www.enpam.it)  A volte essere poco concentrati è sinonimo di sicurezza. La Covip, l’authority che vigila sul sistema pensionistico italiano, ha certificato che l’Enpam ha l’indice di concentrazione del portafoglio più basso tra tutte le Casse dei professionisti.  Detto in altri termini, la strategia di investimenti attuata dal Consiglio di amministrazione della Fondazione ha diversificato gli investimenti patrimoniali meglio di tutti, a salvaguardia delle pensioni di medici e dentisti.  Il dato è stato illustrato la scorsa settimana dal presidente della Covip, Mario Padula, presentando il “Quadro di sintesi” sui patrimoni delle Casse al 31 dicembre 2017.   L’indice di concentrazione rileva quanto gli investimenti di un portafoglio siano correlati tra loro. Più la percentuale è elevata, più alto è il rischio che il cattivo andamento di uno trascini con sé tutti gli altri.

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ENPAM vs Report. ‘’Ecco quanto rendono davvero i nostri investimenti’’ la replica alla trasmissione

(da Odontoiatria33)   Lunedì sera Report, la trasmissione d’inchiesta di Rai Tre ha trasmesso un servizio dal titolo “Le mani sulle pensioni dei medici” ,  partendo dalle rivelazioni del dott. Franco Picchi, odontoiatra toscano, su alcuni investimenti immobiliari che l’ENPAM avrebbe svolto su immobili del Gruppo Parnasi (al quale Report stava dedicando una inchiesta), evidenziando le perdite.  

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Pensione anticipata per la dentista. I chiarimenti di ENPAM anche in tema di studio associato

(da Odontoiatria33)   Una dentista di 64 anni può andare in pensione anticipata nel 2019 e se è socia in uno studio associato come si deve comportare? La domanda è stata posta al sito dell’ENPAM da una iscritta alla Quota B che nel 1992 ha aperto con il marito uno studio associato e ha riscattato interamente gli anni di laurea nel 2017.   Questa la risposta del presidente ENPAM Alberto Oliveti pubblicata sul sito dell’Ente previdenziale di medici e dentisti: 

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Da ENPAM contributo per i figli degli iscritti

L’ENPAM mette a disposizione dei figli dei suoi iscritti un contributo annuale di 5 mila euro per frequentare un collegio universitario di merito. La novità di quest’anno, che si aggiunge alle borse di studio già esistenti per gli orfani, riguarda –si legge in una nota- la possibilità di essere ospitati in una delle strutture residenziali riconosciute dal Miur, destinate a studenti delle università italiane statali e non statali. Per poter accedere è necessario superare una selezione e avere un curriculum di studi eccellente. Il bando riguarda 50 collegi universitari di merito distribuiti in 15 città universitarie italiane.  Oltre ad affiancare il percorso universitario del singolo studente con un tutorato altamente qualificato, ogni convitto sviluppa un programma extracurricolare specifico per favorire l’acquisizione di più competenze e valorizzare quindi particolari meriti e abilità. Le borse messe a bando dalla Fondazione ENPAM nel 2018 hanno uno stanziamento complessivo di 100mila euro e prevedranno un contributo fino a 5mila euro all’anno per studente per tutta la durata del corso universitario, se verranno soddisfatti i requisiti richiesti. Si darà priorità a chi si iscrive ai corsi di laurea in medicina e in odontoiatria, senza escludere eventuali altri corsi nel caso restino sussidi disponibili.  L’obiettivo della Fondazione è infatti quello di incentivare il ricambio generazionale e di favorire i giovani che decidono di intraprendere la professione del medico o del dentista.  “Studiare costa sacrifici in termini di impegno e di costi per la famiglia – ha commentato il presidente Alberto Oliveti– . Con quest’iniziativa vogliamo investire nel nostro futuro, favorendo il ricambio generazionale con particolare riguardo per i medici e i dentisti di domani. Tuttavia, in un’ottica di Adepp, pensiamo anche alle altre professioni”.   Potranno fare domanda gli iscritti attivi e pensionati, in regola con i versamenti contributivi, con un reddito non superiore a 8 volte il minimo Inps. Gli studenti non dovranno avere più di 26 anni.  L’apertura del bando dell’Enpam è concomitante all’avvio delle selezioni per i collegi. Si potrà infatti fare domanda a partire dalle ore 12 del 17 settembre fino alle ore 24 del 26 ottobre.  La domanda dovrà essere presentata insieme a tutti i documenti richiesti dal Bando direttamente dall’area riservata del sito dell’ENPAM. Ulteriori informazioni sono consultabili a https://www.enpam.it/comefareper/chiedere-un-aiuto-economico/borse-di-studio/collegidimerito

Cumulo pensioni, Enpam ha firmato convenzione con Inps

(da AdnKronos Salute)  Le Casse dei professionisti – Enpam inclusa – hanno firmato oggi le convenzioni sul cumulo e le hanno inviate simultaneamente via Pec all’Inps, rimuovendo così l’ultimo ostacolo formale al pagamento degli assegni a chi ha già fatto domanda. “Con questo atto le Casse intendono togliere ogni alibi all’Istituto pubblico, che da mesi sta ritardando l’adempimento di una legge. Se l’Istituto continuerà a non pa, gare, d’ora in poi gli interessati potranno azionare eventuali rimedi giudiziari nei confronti dell’Inps”, precisa l’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) in una nota.  Il documento firmato prevede che le Casse si facciano carico delle quote di pensione di propria competenza e degli stessi oneri già previsti per le pensioni in totalizzazione. Le condizioni, cioè, sono identiche a quelle previste dalla convenzione già esistente con l’Inps e pacificamente in vigore dal 2007. Quest’anno l’Inps aveva invece avanzato la pretesa di addebitare un importo fino a un massimo di 65,04 euro per ogni pratica di cumulo. Non solo: l’istituto chiedeva di mettere a pagamento anche le pratiche di totalizzazione, che sono state sempre gratuite.

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