ENPAM: Contributi e adempimenti sospesi per medici e dentisti delle zone alluvionate

L’Enpam ha sospeso e rinviato fino a cinque mesi il termine per adempimenti e pagamento dei contributi previdenziali per i medici e dentisti delle zone di Emilia Romagna, Marche e Toscana colpite dall’alluvione del maggio scorso.

Il provvedimento dell’Ente di previdenza, in accordo con le disposizioni del ‘Decreto legge Alluvione’ (61/2023), riguarda tutti gli iscritti che al 1° maggio 2023 avevano residenza, sede legale o sede operativa nel territorio dei Comuni interessati dall’alluvione e riguarda gli adempimenti e i versamenti dovuti, con scadenze fino al 31 agosto 2023.

Nello specifico, sono rinviati i pagamenti delle rate dei contributi di Quota A 2023, Quota B 2022 (redditi 2021) e le rate dei provvedimenti di regolarizzazione contributiva. In termini pratici, agli iscritti Enpam interessati, che hanno attivato il pagamento automatico dei contributi direttamente sui loro conti correnti, non verranno addebitate le rate sospese.

Le rate sospese saranno poi recuperate, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione con scadenza 30 novembre 2023, secondo le modalità di pagamento che ciascun iscritto aveva scelto in precedenza.

Inoltre i medici agli odontoiatri delle aree alluvionate potranno dichiarare all’Enpam i redditi libero professionali (modello D) entro il 20 novembre, anziché entro il 31 luglio come tutti gli altri.

Nei prossimi giorni, gli iscritti Enpam interessati dalla sospensione degli adempimenti e dal pagamento dei contributi riceveranno una comunicazione via email con tutti i particolari.

Malattia e infortuni, tutele per chi fa libera professione

(da enpam.it)  I liberi professionisti hanno diritto all’indennità di malattia e infortunio dall’Enpam.   La tutela copre anche i professionisti che lavorano in convenzione con il Ssn o sono dipendenti da un ospedale o da una clinica ma svolgono parallelamente la libera professione versando i contributi alla Quota B dell’Enpam. 

L’indennità è agganciata al reddito libero professionale, è calcolato su base giornaliera e copre dal 31° giorno dalla data dell’infortunio e della malattia. Questa tutela spetta per un periodo massimo di 24 mesi (anche non continuativi nell’arco degli ultimi 48 mesi). 

Possono chiedere l’assegno di malattia o infortunio gli iscritti che hanno tre anni solari (1° gennaio – 31 dicembre) di iscrizione e contribuzione alla Quota B, di cui uno nell’anno che precede la malattia o l’infortunio. Per i professionisti che versano la Quota B con l’aliquota intera del 19,5 per cento il sussidio è pari all’80 per cento del reddito dichiarato con il Modello D (al netto quindi dell’importo già assoggettato alla Quota A). 

Per chi versa ridotto il sussidio viene rideterminato tenendo conto della percentuale versata, per esempio se si versa il 2 per cento l’indennità equivale a circa un decimo di quella prevista per i professionisti che versano l’aliquota piena. La base di calcolo tiene conto della media dei redditi dichiarati con il Modello D negli ultimi tre anni precedenti alla malattia o all’infortunio. Per esempio per la malattia del 2023 si considera la media dei redditi prodotti nel 2021, 2020, 2019, con un importo giornaliero massimo indennizzabile di 185 euro (la cifra viene aggiornata ogni anno).

Maggiori informazioni al LINK    https://www.enpam.it/2023/malattia-e-infortuni-tutele-per-chi-fa-libera-professione/

Alluvione, per medici e dentisti beni risarciti fino a 19mila euro

da enpam.it)   L’Enpam potrà contribuire per i danni ai beni immobili (studio o prima casa) o mobili (come ad esempio automezzi, computer o attrezzature) appartenenti a medici e odontoiatri.   Il rimborso del danno subìto può arrivare fino a circa 19mila euro è esente da tasse e non è vincolato a soglie di reddito. Sono rimborsati i danni ai beni immobili (prima abitazione o studio professionale) di proprietà e in comproprietà (in modo proporzionale alla quota di possesso).   Per i sanitari che svolgono la libera professione sono previsti aiuti aggiuntivi.

L’Enpam elargisce loro un contributo di oltre 2.700 euro al mese (calcolati a giornate) per ogni giorno di interruzione forzata del lavoro, cioè nel caso in cui i danni provocati dalla calamità rendano impossibile al 100 per cento lo svolgimento della propria attività.   Le domande di aiuto economico, complete della documentazione richiesta, possono essere presentate tramite gli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri entro un anno dalla proclamazione dello stato di calamità per le aree colpite.    Hanno diritto agli aiuti anche i pensionati Enpam e gli eventuali familiari superstiti

Tutte le informazioni su

https://www.enpam.it/moduli/sussidio-per-calamita-naturali

https://www.enpam.it/moduli/sussidio-sostitutivo-del-reddito-per-calamita-naturale-liberi-professionisti-quota-b

https://www.enpam.it/moduli/sussidi-aggiuntivi-liberi-professionisti-quota-b

Oltre ai sussidi dell’Enpam, i medici e gli odontoiatri – inclusi gli specializzandi – potranno chiedere i sussidi una tantum da 500 a 3mila euro decisi dal Governo. La domanda è disponibile dal 15 giugno 2023, accedendo alla sezione ‘Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche’ del sito web www.inps.it.

Sussidi Bambino anche ai papà

(da Enpam.it)  In caso di nascita di figli, l’Enpam darà un sussidio non più solo alle mamme, ma anche ai padri. E se entrambi i genitori sono camici bianchi il bonus verrà moltiplicato per due.  L’importo base è di 2mila euro per ogni figlio di medico oppure di odontoiatra (che diventano 4mila per chi contribuisce da libero professionista da almeno tre anni). Il contributo di neo-natalità è destinato alle spese dei primi dodici mesi di vita, come quelle di baby sitting e di asilo nido.   “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto – ha commentato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –. Del resto, la crisi della natalità è una vera problematica per la previdenza del futuro, ed è nostro dovere dare un segnale. Con ogni probabilità non sarà un aiuto economico a cambiare scelte di vita, ma di certo un bonus permetterà ai professionisti di poter conciliare meglio lavoro e famiglia, e di vivere più tranquilli l’esperienza della genitorialità”.

La novità dell’estensione della tutela ai genitori di entrambi i generi è stata approvata dall’Enpam lo scorso ottobre e questo mese ha ricevuto il via libera dei ministeri vigilanti. Oggi il Consiglio di amministrazione ha approvato il bando per i sussidi per i nati nel 2022 e 2023. Le domande si potranno presentare a partire dal 26 giugno prossimo.  L’anno scorso, quando potevano presentare domanda solo le mamme medico, a beneficiare della misura sono stati 1.600 bambini.    Il sussidio di neo-natalità Enpam per i medici e gli odontoiatri è subordinato a limiti di reddito familiare ed è cumulabile con altre misure che sono garantite a tutti, come il bonus asilo nido che lo Stato distribuisce tramite l’Inps (minimo 1.500 euro fino ai tre anni d’età).

Ecm gratuito sulla salute digitale

Da venerdì 19 maggio 2023 tutti i medici e i dentisti, accedendo alla piattaforma Tech2Doc dell’Enpam, potranno seguire un corso Ecm gratuito sulla salute digitale.

Il corso garantirà ai partecipanti il rilascio di 5 crediti formativi e sarà il primo di una serie di 4 appuntamenti che potranno essere seguiti anche indipendentemente uno dall’altro. “La sanità digitale non è di là da venire, ma è già tra noi e di fronte alla sfida delle continue innovazioni tecnologiche dobbiamo ripensare la nostra professione – ha commentato il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti -. Bisogna quindi fare in modo che l’intelligenza artificiale e tutti i nuovi strumenti digitali non arrivino a minacciare il lavoro di medici e odontoiatri, ma diventino un amplificatore delle loro competenze”. Tutti e quattro i corsi proposti attraverso il portale Tech2Doc.it avranno al centro lo sviluppo della sanità digitale e potranno contare su Healthware Group in qualità di partner scientifico e su Metis quale provider Ecm. Gli appuntamenti su Tech2Doc, tutti gratuiti, saranno organizzati in quattro distinti corsi di formazione a distanza (Fad), in ognuno dei quali verrà approfondito un aspetto diverso .Il primo corso, già disponibile, presenterà un focus sui cambiamenti che stanno avvenendo nel percorso di cura. Il secondo modulo, che verrà rilasciato a giugno, riguarderà invece lo sviluppo e la validazione degli strumenti di digitalizzazione sanitaria.I l terzo Fad, che sarà disponibile sul sito Tech2Doc da luglio, sarà dedicata alla regolamentazione e ai modelli di accesso.Infine, per agosto, è fissato il rilascio dell’ultimo corso che presenterà un approfondimento sulle applicazioni specifiche della salute digitale.

Maltempo, Enpam: «Aiuti a medici e odontoiatri colpiti»

L’Enpam manifesta vicinanza nei confronti della popolazione colpita dal disastro in Emilia-Romagna e nelle Marche e annuncia contributi economici per ripristinare gli studi medici e odontoiatrici danneggiati dall’alluvione.

L’ente di previdenza e assistenza potrà contribuire per i danni ai beni immobili (studio o prima casa) o mobili (come ad esempio automezzi, computer o attrezzature) appartenenti a medici e odontoiatri. Per i sanitari che svolgono la libera professione sono previsti aiuti aggiuntivi.

“Staremo accanto ai colleghi sia per quanto riguarda i danni alle loro abitazioni sia per le spese necessarie a rendere di nuovo accessibili ai cittadini i loro studi privati o convenzionati”, dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, che esprime “a tutti i cittadini delle aree colpite la solidarietà dell’ente dei medici e dei dentisti”.

Le domande di aiuto economico, complete della documentazione richiesta, potranno essere presentate tramite gli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri appena verrà proclamato formalmente lo stato di calamità per le aree colpite. Avranno diritto ad aiuti anche i pensionati Enpam e gli eventuali familiari superstiti.

Nuovi mutui Enpam per molti più medici e dentisti

(da enpam.it)   Comprare o ristrutturare casa e studio professionale adesso è un’opportunità a disposizione di molti più medici e dentisti. L’Enpam ha infatti ampliato la platea di quanti potranno fare domanda per i mutui ad accesso agevolato erogati in favore dei propri iscritti, che altrimenti – come nel caso dei più giovani – non avrebbero i requisiti per accedere al finanziamento da parte di una banca.   Nei giorni scorsi, il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha stanziato un budget di 40 milioni di euro, per finanziare la misura di sostegno che nel nuovo bando 2023 includerà anche i medici e i dentisti al di sopra dei 40 anni.

PORTE APERTE ANCHE AGLI OVER 40     Come accennato, la novità del bando 2023, che verrà pubblicato a breve sul sito dell’Enpam, è la possibilità di partecipare anche per i medici e dentisti over 40 e non più solo per i gli iscritti con meno di 40 anni, come era stato negli anni precedenti.  In questo modo la Fondazione è venuta incontro alle esigenze di chi negli anni scorsi non rientrava nel limite di età. Il nuovo bando sarà quindi aperto ai molti medici e dentisti che hanno esigenza di stipulare un mutuo per comprare o ristrutturare la prima casa e ai liberi professionisti e medici convenzionati che hanno il progetto di acquistare o sistemare lo studio professionale.

FINO A 300MILA EURO    I prestiti messi a disposizione dall’Enpam sono fino a 300mila euro e comunque fino all’80 per cento del valore dell’immobile, che possono essere utilizzati per l’acquisto della prima casa o di uno studio professionale, oppure per la sostituzione di un mutuo ipotecario esistente contratto in precedenza. Per l’esecuzione di lavori di ristrutturazione o ampliamento dell’abitazione di proprietà o dell’immobile utilizzato per l’attività lavorativa si possono chiedere fino a 150mila euro.  Per quanto riguarda il tasso di interesse, nel bando 2023 la parte applicata dall’Enpam rimane invariata ed è di 1,95 punti percentuali, che vanno poi sommati al tasso di riferimento stabilito dalla Banca centrale europea, che ad ora è del 3,75 per cento. Quindi il tasso fisso annuo dei mutui erogati dall’Enpam al momento è del 5,7 per cento (ma farà fede il tasso ufficiale Bce in vigore al momento della stipula dell’atto notarile).   Qualora successivamente alla concessione del mutuo l’iscritto trovasse condizioni migliori, potrà sempre chiedere di trasferirlo a una banca con lo strumento della surroga.

CHI PUÒ PARTECIPARE    I 40 milioni di euro stanziati dall’Enpam sono divisi in varie tranche, destinate per fasce d’età e per tipologia di immobile.   La metà dello stanziamento, pari a 20 milioni di euro, è destinato a finanziare mutui per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa o per la sostituzione di un mutuo già stipulato, da parte dei giovani medici e dentisti, che quindi non abbiano superato i 40 anni di età.  L’accesso ad altri 10 milioni di euro non prevede limiti di età. La cifra è destinata a sostenere l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, oppure la sostituzione di un mutuo esistente.  Allo stesso modo, ai restanti 10 milioni di euro del budget possono accedere tutti gli iscritti all’Enpam per comprare o ristrutturare lo studio professionale, oppure per sostituire un mutuo esistente. La domanda di mutuo per l’acquisto dello studio professionale può essere presentata anche dai medici o dentisti riuniti in associazione o in società di professionisti.

I REQUISITI     I mutui erogati dall’Enpam, come accennato, sono pensati per sostenere gli iscritti che rimangono esclusi dal circuito bancario. Per fare domanda bisogna avere come requisito un reddito lordo annuo medio degli ultimi tre anni non inferiore a 34.149,70 euro.   Gli iscritti fino a 40 anni, titolari di partita Iva che aderiscono al regime fiscale agevolato, possono invece accedere ai mutui se hanno un reddito lordo medio annuo da lavoro personale degli ultimi due o tre anni non inferiore a 20mila euro. I medici specializzandi e i corsisti in medicina generale, sempre under 40, possono accedere al bando dimostrando mediante la dichiarazione dei redditi, la retribuzione relativa alla loro borsa o al contratto di formazione.  In ogni caso, tutti gli iscritti che vogliono fare domanda non devono avere in corso alcun finanziamento o mutuo erogato dalla Fondazione a proprio favore, compresa la rateizzazione dei contributi previdenziali pregressi non versati.  Devono inoltre avere almeno un anno di anzianità minima d’iscrizione ed effettiva contribuzione ed essere in regola con gli adempimenti in materia di iscrizione e contribuzione.

COME FARE DOMANDA     La richiesta di mutuo deve essere presentata esclusivamente attraverso la procedura informatica, tramite l’area riservata del sito della Fondazione, a partire da mezzogiorno del prossimo 31 maggio e fino a mezzogiorno dell’11 settembre 2023.

Quota A: ecco quanto costa davvero

(da Enpam.it)   Sono tanti i medici a pensare che l’importo della Quota A sia più alto del suo costo reale.  Facciamo un esempio molto pratico. Mettiamo il caso di un medico che ha superato i 40 anni, dipendente, residente a Roma, che ha un reddito lordo superiore a 50mila euro.   Deve versare all’Enpam 1.803,42 euro, risultanti da 1733,72 euro di Quota A e 69,70 euro di contributo maternità.   Tuttavia, con la prossima dichiarazione dei redditi oltre il 47 per cento di questa cifra gli tornerà indietro (e recupererà oltre 850 euro).    Questi numeri sono dati dalla restituzione (o dall’abbattimento) del 43 per cento di Irpef, del 3,33 per cento di addizionale regionale e dello 0,9 per cento di addizionale comunale.  Dunque, il costo effettivo della Quota A nel caso specifico è di circa 950 euro.    (Il calcolo preciso è: 1.803,42 – 851,75 = 951,67 euro)    Un ragionamento valido per la fascia di contribuzione più consistente visto che, come noto, dopo i 40 anni scatta la Quota A intera.  Per chi invece è più giovane, l’importo della Quota A scende fino ad arrivare ai 128,87 euro annui per gli studenti che fin dal V e VI anno di università fanno la scelta oculata di iscriversi all’Enpam.

TRANELLO

Proprio i medici dipendenti sono tra coloro che più sovente cadono nel tranello di considerare un costo effettivo della Quota A più alto di quello reale.   La consuetudine di percepire uno stipendio il cui importo è già stato decurtato delle tasse, induce il medico a pensare che i 1.803,42 euro di Quota A, magari pagati con il bollettino e quindi in un’unica soluzione, siano soldi netti.    Ciò che va considerato però, è che di quella cifra potrà recuperarne quasi la metà nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (salvo che non si dimentichi di presentarla).

SE FOSSE IN BUSTA PAGA

Se, invece, il versamento della Quota A avvenisse direttamente con una trattenuta sullo stipendio, la percezione del costo tornerebbe più facilmente ad allinearsi a quello effettivo.  In questo caso, la restituzione delle tasse avverrebbe immediatamente e dalla busta paga al medico verrebbero decurtati meno di 80 euro al mese per la contribuzione Enpam.   Questo perché ci sarebbero 12 rate da 150,28 euro lordi, con il rimborso immediato da parte del datore di lavoro di 70,97 euro di imposte.   L’impatto sarebbe certamente positivo anche per la percezione del valore della pensione.  Un conto, infatti, è aver ben chiaro di aver pagato al massimo 80 euro al mese ricevendone alla fine più del doppio, oltre ad aver beneficiato gratuitamente di tutele assistenziali e assicurazioni per tutta la vita professionale.   Un altro conto è aver la percezione (sbagliata) di aver versato somme ben superiori, per giunta senza una contropartita adeguata da parte dell’Enpam.  

Ps: per conoscere con più precisione l’importo della propria pensione futura di Quota A è sufficiente andare nell’area riservata e fare un’ipotesi di pensione.

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