Il certificato di malattia è a carico dell’odontoiatra curante: alcune precisazioni della CAO Nazionale

(da Odontoiatria33)     Tutti gli iscritti all’Albo dei medici ed a quello degli odontoiatri possono redigere certificati di malattia (per assenze inferiori a 10 giorni).   A chiarirlo era stata la Circolare n.88 della FNOMCeO del 2020. A ritornare sull’obbligo degli odontoiatri di redigere il certificato di malattia ai propri pazienti, se vi sono i presupposti clinici per farlo, è la CAO Nazionale in una circolare inviata ai Presidenti provinciali a firma del presidente Raffaele Iandolo.

Chiarendo che l’obbligo a redigere il certificato di malattia spetta al medico curante, “inteso come il medico che ha operato sul paziente creando i presupposti per l’astensione dal lavoro” la Circolare CAO sottolinea come siano, quindi, “inclusi anche gli odontoiatri liberi professionisti”.

Sottolineando come non ci siano spazzi interpretativi, la CAO nazionale ricorda che “questa procedura è prevista oltre che dall’ art 55 septies del D.Lgs. 165/01 introdotto dall’art 69 delD.Lgs.150/09 anche dagli articoli 24 e 78” e sottolinea come il Ministero della Salute, interpellato, abbia ribadito che “la certificazione di malattia non può essere delegata ad altri colleghi che non avendo operato su quel paziente non hanno gli estremi per una corretta valutazione del caso”.

Per poter certificare l’assenza del lavoratore (pubblico e privato) per malattia è però necessario essere accreditati nel Sistema Tessera Sanitaria.

Ricordando che le credenziali per accedere al Sistema TS per inviare il certificato sono le stesse che si usano per l’invio dei dati per le fatture precompilate, la CAO Nazionale informa che le stesse credenziali possano essere richieste al proprio Ordine Provinciale.“Qualora mancassero i presupposti tecnici di trasmissione per via telematica –chiarisce a Circolare- è possibile rilasciare la certificazione cartacea in cui si precisa che l’utilizzo della forma cartacea è dovuto ad un malfunzionamento temporaneo del sistema informatico”. “Il certificato –continua la CAO Nazionale- deve comunque contenere tutti i dati obbligatori (art. 8 del DPCM 26 marzo 2008). A questo punto spetterà al lavoratore trasmettere all’INPS il documento entro 2 giorni”.

La documentazione cartacea, viene precisato, “oltre a non essere un’alternativa applicabile se non per giustificati motivi, ha un suo format che va rispettato, è a rischio errore e comporta disagi al paziente, mentre la via telematica ha un percorso guidato a prova di errore”. Ricordato l’obbligo e che la mancata trasmissione telematica del certificato prevede una sanzione, la CAO Nazionale informa che questa sanzione varrebbe “solo per i medici convenzionati, ma non per i liberi professionisti”. Sanzione indicata in una Circolare l’INPS che prevede l’illecito disciplinare e il licenziamento per il medico dipendente e la decadenza della convenzione con il SSN per i convenzionati.

Ma indipendentemente da chi è soggetto alle sanzioni, ma questo lo sottolineiamo noi, una certificazione non corretta potrebbe comportare per il paziente lavoratore il non riconoscimento della tutela economica di malattia da parte dell’INPS, ovvero potrebbe perdere lo stipendio per i giorni di malattia non certificati.

Infine un’ulteriore precisazione della CAO Nazionale: “Gli odontoiatri liberi professionisti possono rilasciare il certificato di malattia telematico nel caso di una prognosi non superiore a 10 giorni. Tuttavia, solo con riferimento ai lavoratori del settore privato, per il riconoscimento della prestazione economica di malattia erogata dall’INPS, resta valida la certificazione prodotta da medici non appartenenti al SSN o con esso convenzionati anche nei casi di assenza per malattia superiori a dieci giorni e nei casi”.

Il ‘Milleproroghe’ proroga la fattura elettronica per i medici fino al 31/03/2025 (ma dopo diventa obbligatoria)

(da Fisco 7, riproduzione modificata)  Il termine dell’esonero dall’obbligo della fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie verso consumatori finali è stato oggetto di proroga fino al 31 marzo 2025. La misura è una delle principali disposizioni fiscali contenute nel cosiddetto decreto Milleproroghe 2025.

Cosa cambierà a partire dal prossimo 1 aprile 2025?

Il decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri contiene, tra le altre proroghe, anche lo slittamento al 31 marzo 2025 del termine dell’esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica delle prestazioni sanitarie verso consumatori finali.  Vale la pena ricordare che questa misura era stata inizialmente introdotta esclusivamente per il periodo d’imposta 2019, ossia l’anno in cui è entrato in vigore l’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica per i soggetti privati.  Successivamente, però, attraverso una serie di interventi normativi che si sono susseguiti nel tempo, la sua applicazione è stata prorogata di anno in anno, estendendosi progressivamente fino a includere anche i periodi d’imposta successivi, arrivando a coprire l’intero anno 2024.

In buona sostanza, anche l’ultima misura è una deroga che, all’avvio dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica, fu richiesta dal Garante privacy che ha ritenuto non conforme al GDPR il transito sul Sistema di interscambio dei dati dei pazienti.  La motivazione della proroga è correlata ad una limitazione tecnico-amministrativa nei sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate, che al momento attuale non garantiscono il pieno rispetto della normativa relativamente alla privacy dei cittadini.

Chi sono i soggetti destinatari della norma?

La norma si applica ai soggetti tenuti all’invio dei dati, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, ai sensi dell’articolo 3, commi 3 e 4, del decreto legislativo n. 175 del 2014.    In particolare, la norma elenca i seguenti soggetti tenuti all’adempimento: le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i policlinici universitari, le farmacie, pubbliche e private, i presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari e gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

Quali prestazioni ricadono nella proroga alla fatturazione elettronica per i medici?

Le prestazioni che ricadono nella proroga sono quelle sanitarie indirizzate direttamente ai pazienti (persone fisiche). I medici potranno rilasciare ai clienti/pazienti la fattura cartacea, oppure la fattura in formato elettronico in un qualunque formato (pdf ad esempio) purché il documento non transiti dal Sistema di Interscambio.   Resta l’obbligo, già in vigore per tutti i sanitari, di emettere la normale fattura elettronica tramite il Sistema di Interscambio, se il committente non è una persona fisica oppure le prestazioni da fatturare siano rapporti di collaborazione tra medici o tra medici e altri soggetti per altre attività non sanitarie (come ad esempio partecipazione a convegni, seminari o altre prestazioni professionali).

Salvo ulteriori proroghe (tra l’altro espressamente richieste dalla FNOMCEO la settimana scorsa) e alla luce di quanto previsto dalla attuale normativa, a partire dal 1° aprile 2025, tutte le fatture relative alle prestazioni sanitarie dovranno essere emesse in modalità elettronica, con la conseguenza che gli operatori interessati dovranno dotarsi di appositi software (o servizi) rilasciati dai produttori di software gestionali per la compilazione e la trasmissione della fattura.

Psichiatri, subito una commissione interministeriale sulla sicurezza

(da DottNet)   Il Coordinamento nazionale dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura, sezione speciale della Società Italiana di Psichiatria (Sip), chiede al ministro della Salute, Orazio Schillaci, l’istituzione di una Commissione Interministeriale che coinvolga il ministero degli Interni e di Grazia e Giustizia che affronti immediatamente il tema della sicurezza degli operatori sanitari.   I numeri, afferma la Sip, “sono impietosi: i dati pubblicati dal ministero della Salute relativi all’anno 2023, raccolti dall’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Sociosanitarie, registra 16mila aggressioni in un anno che hanno coinvolto 18.

Leggi tutto

SaluteMia, anche a 2025 avviato è possibile aderire a tutte le coperture socio-sanitarie

Anche a 2025 avviato è possibile iscriversi per la prima volta o rinnovare l’adesione a SaluteMia.

Aderire alla mutua sanitaria integrativa dei medici e degli odontoiatri permette di assicurare per se stessi e per i propri familiari una copertura socio-sanitaria. SaluteMia ti permette, infatti, di programmare da subito la tua “rete di protezione” su misura, per garantirti un presente e un futuro sereni, al riparo dagli imprevisti.

L’associazione di mutuo soccorso offre misure di prevenzione, assistenza, prestazioni sanitarie e socio-assistenziali in tutte le fasi di tutela della salute degli iscritti. Ad esempio, già il Piano base di SaluteMia garantisce anche un’ampia tutela contro la non autosufficienza e, come novità per il biennio 2024-2025, tutti gli iscritti sono protetti da una copertura infortuni gratuita.

 

Tutela per se stessi e per i propri cari

Aderire alla società di mutuo soccorso “fatta dai medici per i medici” permette di integrare l’offerta del Servizio sanitario nazionale e avere una sicurezza in più sui tempi e sulle prestazioni. SaluteMia, infatti, permette, attraverso 6 Piani sanitari, pensati per le diverse esigenze dei professionisti in camice, di costruire una tutela su misura per se stessi e per i familiari del proprio nucleo (coniugi o conviventi, figli, genitori), ma anche per i familiari non conviventi e per le loro rispettive famiglie. Per garantire a tutti una serie di tutele aggiuntive in caso di visite specialisticheesami diagnosticiricoveriprestazioni ospedaliere o extraospedaliere e molto altro.

Inoltre, SaluteMia assiste i propri iscritti anche nei momenti lieti e significativi della vita, come per la gravidanza e la genitorialità, quando c’è un nuovo arrivo in famiglia. Come accennato, la mutua “fatta dai medici per i medici” offre a tutti gli iscritti, senza costi aggiuntivi, anche una copertura infortuni, valida per eventi sia in ambito lavorativo che extraprofessionale, in Italia o all’estero.

 

Copertura ad ampio raggio

SaluteMia non è una semplice assicurazione, ma una mutua integrativa di categoria, senza scopi commerciali o di lucro, che offre una copertura ad ampio raggio, in Italia e all’estero. Per aderire non sono previste barriere di età o salute e i soci possono restare iscritti anche in caso di eventi gravi.

I Piani sanitari garantiscono copertura dalle spese mediche per un ampio ventaglio di prestazioni e, oltre alle molte tutele di base, agli iscritti vengono offerte una serie di garanzie mutualistiche aggiuntive gratuite: come misure e indennità a sostegno della genitorialità, la copertura “critical illness”, che dà un supporto economico di almeno 4.000 euro in caso di patologie gravi, voucher per visite di prevenzione in ambito cardiologico, odontoiatrico e geriatrico, la possibilità di adesione diretta per gli universitari, con piani dedicati e scontati, oltre a borse di studio per i più meritevoli.

Aderire a SaluteMia permette inoltre di abbassare le tasse, dal momento che il contributo associativo versato è detraibile fino a 1.300 euro l’anno.

 

Massima protezione contro la non autosufficienza

SaluteMia offre già nel Piano base una copertura fino a 17.000 euro l’anno per l’assistenza di una persona non autosufficiente. In aggiunta sono garantiti anche servizi di informazione e orientamento medico telefonico, consulenza medico-specialistica e di alta specializzazione, guardia medica permanente, consegna esiti e invio medicinali a domicilio, diagnosi comparativa tramite Centrale operativa, area riservata via web per prenotazioni e consultazioni, applicazione su smartphone e tablet.

SaluteMia garantisce, sempre già nel Piano base, una tutela specifica dalla non autosufficienza a seguito di infortunio professionale, con una copertura fino a 5.000 euro al mese.

 

Per iscrizioni e rinnovi

Chi non ha ancora rinnovato l’iscrizione ai Piani sanitari 2025 può farlo, entro il 31 gennaio, con pochi clic direttamente dall’area riservata del sito www.salutemia.net. Il pagamento può essere fatto tramite bonifico o bollettino Mav. Per chi rinnova, la copertura decorrerà dal 1° gennaio 2025.

I nuovi iscritti possono, invece, aderire ai Piani sanitari direttamente dal sito web di SaluteMia. Per i nuovi iscritti, le tutele decorrono dal giorno effettivo di adesione: quindi stipulando subito uno o più Piani sanitari si beneficia delle relative coperture per un periodo più lungo del 2025.

Per le informazioni

 

Sul sito di SaluteMia è possibile consultare nel dettaglio tutte le offerte e le novità, oltre a trovare le Guide e le regole di accesso ai sussidi.

Per qualsiasi chiarimento, informazione e per le adesioni, il personale di SaluteMia è disponibile presso gli uffici di Roma, in via della Mercede 33 e telefonicamente al numero 06.21.011.350.

Per avere informazioni è anche possibile scrivere alla email info@salutemia.net oppure, per aderire, è disponibile la email adesioni@salutemia.net.

 

 

Odontoiatria, 400 euro mensili agli specializzandi

(da enpam.it)   Gli specializzandi in odontoiatria hanno per la prima volta una borsa dedicata. È stata introdotta dal comma 339 della legge di bilancio approvata a fine anno, che ha istituito una borsa di studio da 4.773 euro lordi annui (e cioè poco meno di 400 euro al mese) a decorrere dall’anno accademico 2024-2025.  La misura interessa diverse categorie che svolgono la formazione nell’area sanitaria non medica, tra cui gli odontoiatri, che riceveranno la borsa di studio mensilmente, per l’intera durata legale del corso, direttamente dalle università presso cui operano le scuole di specializzazione.

Lo stanziamento per le borse di studio è stabilito invece dal comma successivo, che stabilisce un incremento del finanziamento sanitario corrente di 30 milioni di euro per il 2025 e di una cifra analoga per il 2026.  Per stabilire in via definitiva l’entità della borsa e a quale cassa andranno i relativi contributi bisognerà attendere l’emanazione del decreto attuativo che definirà i termini della misura.

Percorso prescrizione ricetta Bianca Dematerializzata su Sistema TS

(testo a cura del Dott. G.G. Pascucci )  Si entra nel Sistema TS dalla porta di ingresso  https://sistemats1.sanita.finanze.it/portale/medici-e-odontoiatri-operatori ma bisogna già possedere le credenziali (da richiedere via email all’Omeo di  appartenenza)  poi si clicca su AREA RISERVATA in alto a destra e si seleziona OPERATORI  dopo di che si seleziona ENTRA CON SPID e dopo che si è ricevuta la autorizzazione/riconoscimento SPID, compare  “SERVIZI ONLINE”  dove cliccheremo su “Ricetta Bianca Elettronica”  e comparirà una videata intestata COMPILA RICETTA BIANCA ELETTRONICA con in alto a destra il Codice Fiscale del Medico, a quel punto va riempita la sezione COMPILA DATI MEDICO  con i dati del medico e del suo ambulatorio e si clicca su CONFERMA  successivamente compare la videata della prescrizione vera e propria da cui, una volta selezionato il farmaco e imputata la diagnosi (che è obbligatoria)  e  partirà la prescrizione verso la farmacia e il FSE del paziente

1 2 3 299