Il genere influisce sui gusti a tavola: uomini attratti da carni rosse e spuntini notturni
(da Nuitrienti e Supplementi – riproduzione parziale) Il genere detta le preferenze a tavola che, a loro volta, possono influenzare la salute sessuale maschile. Questo quanto ribadito di recente a Milano nel corso di un workshop su nutrizione e benessere maschile organizzato dalla Società italiana di andrologia (Sia).
“Sempre più numerose evidenze scientifiche mostrano che le preferenze alimentari sono fortemente influenzate dal genere”, spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia “Gli uomini sono più propensi a consumare cibi ricchi di grassi, carni rosse o lavorate, come insaccati industriali o artigianali, probabilmente perché il testosterone attiva un sistema che è quello della dopamina, un neurotrasmettitore cerebrale che genera una maggiore sensazione di forza e aggressività. Tuttavia, cedere a queste inclinazioni, dettate in parte dalla biologia e in parte dalla cultura, può avere un impatto sulla salute maschile, esponendo gli uomini a un maggior rischio di sviluppare una serie di condizioni che possono minare la sfera intima. La dieta è infatti strettamente legata alla salute sessuale maschile”.
Su questo fronte, uno studio condotto dall’Università telematica San Raffaele Roma e dall’Irccs San Raffaele Roma, recentemente pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Nutrition’, ha dimostrato che gli uomini sono attratti dalla carne rossa e lavorata, e tendono a mangiare di più in orari sfasati, velocemente e fuori casa. Tutte inclinazioni che possono avere un impatto sulla salute maschile più in generale e, in particolare, su quella sessuale: cattive abitudini alimentari, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare una serie di condizioni, come obesità e problemi cardiovascolari, possono infatti compromettere le relazioni intime.
Al contrario, secondo uno studio della New York University Grossman School of Medicine e della Harvard TH Chan School of Public Health, pubblicato sulla rivista ‘Cancer’, una dieta a base di vegetali riduce il rischio di disfunzione erettile, anche negli uomini più vulnerabili a causa di un tumore alla prostata. Lo studio, condotto su oltre 3.500 uomini con una diagnosi di tumore alla prostata, ha dimostrato che una dieta più ricca di frutta e verdura è legata a punteggi dall’8 all’11% più alti nelle misure di salute e funzione sessuale rispetto a quelli ottenuti dagli individui che seguono una dieta con maggior prevalenza di carni rosse e latticini. Allo stesso modo, i risultati dello studio hanno rivelato punteggi migliori fino al 13% relativi alla salute ormonale, che valuta sintomi come bassa energia e depressione.
Anche il momento della giornata in cui il cibo viene assunto può avere ripercussioni metaboliche negative. “Gli uomini tendono a essere late eaters, cioè mangiatori notturni, quando i livelli di cortisolo sono più bassi”, conferma Palmieri. “Ciò comporta orari sfasati con quello biologico e un rischio maggiore di sviluppare obesità. Proprio come per il più noto ciclo sonno-veglia, che viene gestito dall’orologio biologico situato nell’ipotalamo, anche gli altri ritmi, tra cui la fame, vengono stabiliti da un orologio interno scandito dai cambiamenti del metabolismo che intervengono nel corso della giornata. Ecco perché per mantenere un peso normale è importante sincronizzare il momento in cui assumiamo i pasti con il nostro timer interno, concentrando il consumo dei cibi nella prima parte della giornata quando i livelli di cortisolo sono più alti ed è maggiore la richiesta energetica quotidiana”, conclude il presidente Sia.
Influenza, il virus australiano è in Italia. Coperture vaccinali sotto soglia minima
(da Doctor33) “La copertura vaccinale in Italia, come in molti altri Paesi, è ancora sotto la soglia minima raccomandata. I risultati della scorsa campagna, 2023-2024, mostrano una disaffezione della popolazione generale, ma il dato più significativo che merita attenzione riguarda la copertura degli anziani, che sono tra le persone più fragili, diminuita del 3,4% rispetto alla stagione precedente”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo al 57esimo Congresso nazionale della Società italiana d’igiene (Siti), ribadisce l’importanza della vaccinazione, soprattutto per i soggetti più fragili.
Schillaci fa sapere che “per garantire una maggiore offerta attiva, in modo particolare alle persone a rischio, e facilitare la tempestiva adesione alla campagna avviata all’inizio di ottobre, abbiamo indicato alle regioni la necessità di favorire la massima sinergia tra i dipartimenti di prevenzione, i medici di medicina generale, i pediatri e i farmacisti. Come ogni anno, inoltre, a breve partirà la campagna di comunicazione del ministero della Salute”. Una campagna, conclude, “che vuole veicolare un messaggio semplice e molto diretto: il servizio sanitario nazionale offre la possibilità agli anziani e ai soggetti al rischio di vaccinarsi gratuitamente per proteggerli da complicanze legate all’influenza”, malattia “che, non dobbiamo mai smettere di ricordarlo, per alcune persone può avere un decorso molto complesso. Inoltre, in un momento in cui si parla tanto di sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, ricordiamo quanto l’impatto delle vaccinazioni in termini di riduzione degli accessi al pronto soccorso e di ricoveri ospedalieri ci può dare”.
Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e medicina preventiva dell’università Statale di Milano, fa sapere, intanto, che sono già stati isolati “diversi virus”. Fa sapere, ad esempio, che il virus H3N2, ribattezzato ‘australiano’, è già arrivato in Italia, ma “al momento i casi sono davvero sporadici”. Se l’azienda ospedaliero universitaria di “Novara ha isolato un virus H1N1”, già ben noto al nostro sistema immunitario, “anche in Lombardia ci sono stati isolamenti sporadici ed è stato rilevato l’H3N2”, riferisce il virologo. “In Australia hanno circolato entrambi, sia H1N1 che H3N2, però ha prevalso quest’ultimo. Si tratta di una nuova variante più immunoevasiva, che quindi potrà dare più casi”, ribadisce Pregliasco. L’esperto ricorda “l’importanza della vaccinazione” e conferma le sue previsioni sull’Australiana e sul mix di patogeni che circoleranno con lei: “Se la scorsa stagione abbiamo contato in Italia 14,5 milioni di casi di sindromi simil-influenzali, comprensivi cioè di influenza vera e propria, Covid, virus respiratorio sinciziale (Rsv) e altri virus ‘cugini’, quest’anno ci attendiamo gli stessi valori o un po’ di più”. Circa 15 milioni di connazionali potrebbero sperimentare gli effetti dell’onda in arrivo.
Dall’analisi dello smalto dei denti, informazione sullo stato di salute dell’uomo nel tempo
(da Quotidiano Sanità) I livelli di due proteine immunitarie incorporate nello smalto dei denti, l’immunoglobulina G e la proteina C-reattiva, potrebbero rivelare informazioni utili a capire meglio la salute delle popolazioni umane, dall’antichità all’era moderna. A sostenerlo, sul ‘Journal of Archaeological Science’, è un team guidato da Tammy Buonasera, dell’University of Alaska Fairbanks (USA).
“Queste proteine sono presenti nello smalto dei denti e sono qualcosa che possiamo usare per studiare la salute biologica e, potenzialmente, quella emotiva delle popolazioni umane del passato”, afferma l’autrice principale dello studio, Tammy Buonasera, assistente professore presso l’Università dell’Alaska Fairbanks. “L’analisi delle proteine immunitarie nello smalto non è mai stata fatta prima e questo apre le porte allo studio della malattia e della salute in passato in modo più mirato di quanto possiamo fare oggi.”
Il gruppo ha testato la presenza e la quantità delle due proteine nello smalto dei denti su tre gruppi di persone di etnie e condizioni diverse: gli anziani Ohlone (nativi stanziali delle coste della California) della fine del 1700, che avevano alti tassi di mortalità, stress e malattie infettive; i coloni europei della fine del 1800, che avevano una durata di vita più breve rispetto alle popolazioni odierne; cadetti militari.
Dall’analisi è emersa una stretta corrispondenza tra alti livelli di stress e malattia nella popolazione indigena (gli Ohlone) e alti livelli delle due proteine nei loro denti, fenomeno che non era evidenziabile negli altri due gruppi.
Questo nuovo modo di analizzare i denti potrebbe consentire agli scienziati di esaminare più nel dettaglio le esperienze umane storiche e preistoriche, sia perché i denti si formano durante diverse fasi dello sviluppo dell’essere umano, sia perché le malattie potrebbero lasciare traccia sullo scheletro e, in ultimo, perché lo smalto dei denti tende a degradarsi molto più lentamente rispetto ad altri tessuti del corpo.
Oltre ad acquisire nuove informazioni sulla vita dei nostri avi, dunque, il metodo pensato dai ricercatori dell’University of Alaska Fairbanks ha il potenziale di approfondire gli effetti su stress, malattie e stile di vita nelle varie popolazioni e nell’uomo moderno. “Lo smalto dei denti può fornirci una registrazione, dalla nascita alla prima età adulta, dello stato di salute di una persona”, conclude Tammy Buonasera.
Riduzione crediti ECM per eventi alluvionali Emilia-Romagna 2023
Si informa che sul sito del COGEAPS, accedendo nell’area riservata con lo SPID, https://application.cogeaps.it/login , è possibile caricare la Riduzione crediti ECM per eventi alluvionali Emilia-Romagna 2023 selezionando “esoneri, esenzioni ed altre riduzioni” poi clicccare su “aggiungi altre riduzioni” all’interno del quale è possibile fleggare riduzione per eventi alluvionali Emilia-Romagna, Marche e Toscana 2023 successivamente indicando se si è residente o se si prestava attività lavorativa.
Eventualmente contattare la Segreteria dell’Ordine per ulteriori chiarimenti.
Sciatica, l’agopuntura funziona?
(da Univadis) Arriva dalla Cina, e ciò non meraviglia, un nuovo studio a supporto dell’agopuntura come opzione terapeutica per i pazienti che soffrono di sciatica a causa di un’ernia del disco. Quello che forse non ci si aspetta è che sia uno studio clinico randomizzato controllato.
Libri ricevuti – Paolo Tordi: messaggi da un’altra dimensione – di Anna Maria Tordi
Continuiamo le recensioni dei libri scritti dai colleghi medici ed odontoiatri che cortesemente inviano i frutti del la loro attività letteraria al nostro Ordine, come richiediamo da anni. Questa volta tocca a un libro di Anna Maria Tordi, una collega che ha lavorato in Ausl Cesena fino al 2006. Il suo libro, edito per i tipi del Ponte Vecchio di Cesena, è dedicato al fratello Paolo, conosciutissimo pilota di moto morto in un incidente di gara nel 1976
Nel toccante, commovente testo, Anna Maria ci parla delle comunicazioni tra lei ed il fratello deceduto, iniziate nel 1994 e finite due anni dopo, messaggi ricevuti attraverso un’amica che fungeva da transfer, scrivendo quello che “sentiva arrivare” per Anna Maria. Quello che si legge è la espressione dell’amore di un figlio per i suoi genitori, di un fratello per la sorella minore, di una persona serena e in pace, nonostante la morte traumatica e dolorosa. Questa persona esprime il suo amore e il suo credo con riferimenti certi e indiscutibili. Sembra, insomma, proprio Paolo Tordi quello che per due anni ha comunicato con la sorella, che ha messo tutto nel suo libro, come prova di qualcosa a cui si può anche non credere, ma che rimane una meravigliosa testimonianza dell’amore tra fratelli. Pagine indubbiamente da leggere e meditare