Certificati medici sportivi: sanzionati cento camici bianchi

(da DottNet)   La legge c’è ed è anche molto rigida. Così come lo sono i controlli da parte dei Nas. Nel mirino i certificati sportivi compilati non dai medici di base o da medici sportivi  (come vuole la legge) ma da ginecologi, otorini, dentisti, oculisti, ortopedici e psichiatri. Documenti stilati, forse, in amicizia per risparmiare le poche decine di euro che servono per le attestazioni di idoneità non agonistica e che sono obbligatorie per i tesserati degli enti di promozione sportiva.  I controlli dei Nas, durati quasi un anno, hanno portato a sanzionare amministrativamente cento medici tra Firenze (60) e Prato (40), come riporta il quotidiano La Nazione.  Multe salate: duemila euro a dottore che saranno riscossi dai Comuni. A breve partiranno le segnalazioni ai rispettivi Ordini. Gli accertamenti dei militari sono stati svolti in associazioni dilettantistiche partendo dagli elenchi degli iscritti all’Uisp. Le discipline interessate sono state le più svariate: calcio, nuoto, danza, arti marziali, pattinaggio, pallavolo, basket. E le irregolarità riscontrate sono state tante. I controlli a campione sono partiti nell’ambito di una campagna ministeriale a tutela della salute degli atleti a cui si è aggiunto un esposto anonimo arrivato alla procura di Prato dopo la morte sul campo di un calciatore amatoriale che partecipava a un torneo di dilettanti senza avere il certificato. La procura ha incaricato i Nas di eseguire verifiche. E così sono saltate fuori le grane.    In una palestra di arti marziali, ad esempio, 500 bambini sono stati rimandati a casa con le tessere sospese perché privi dell’idoneità. In un’altra palestra a Firenze, gli atleti sono stati spediti a uno a uno negli spogliatoi nel momento in cui i carabinieri hanno chiesto loro di mostrare il certificato. Le associazioni sono state sanzionate per 600 euro. Sono scattate, inoltre, cinque denunce penali (due a Firenze e tre a Prato) per falso. I diretti interessati avevano modificato i certificati cancellando col bianchetto il testo della ricetta. Nel mezzo è finito un centro di medicina sportiva di Prato dove i Nas hanno sequestrato 200 cartelle cliniche per l’agonismo. Nel 96% dei casi, sembra, che le attestazioni siano state rilasciate senza l’indispensabile esame delle urine. Il titolare è stato denunciato. Il dato più eloquente è che i medici  hanno continuato a sfornare certificati fasulli nonostante l’Ordine di Firenze li avesse messi in guardia tramite una comunicazione su internet: “Attenzione ai certificati, ci sono i Nas in giro”.

Il trapianto fecale non sembra efficace nella sindrome dell’intestino irritabile

(da Univadis)   Messaggi chiave    Le evidenze ricavate da 4 studi randomizzati controllati suggeriscono che il trapianto fecale (fecal microbiota transplantation, FMT) non migliora i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile (irritable bowel syndrome, IBS).  Sono necessari altri studi per spiegare le discrepanze di efficacia osservate nei vari studi che potrebbero dipendere dalla via di somministrazione, dalla frequenza dell’FMT e dal tipo di placebo.

Descrizione dello studio    Una revisione sistematica della letteratura ha permesso di identificare 4 studi randomizzati controllati in cui è stata confrontata l’efficacia dell’FMT contro placebo (soli eccipienti o FMT autologo) in pazienti con IBS. L’esito primario della metanalisi era il miglioramento complessivo nei sintomi dell’IBS a 12 settimane.  Fonte di finanziamento: National Institutes of Health.

Risultati principali    Gli studi analizzati, pubblicati nel 2017 (n=1) e nel 2018 (n=3) avevano interessato complessivamente 254 pazienti.  Non è stata osservata nessuna differenza nel miglioramento dei sintomi tra FMT e placebo (RR 0,93; IC 95% 0,48-1,79).  L’eterogeneità tra gli studi era significativa (I2 79%).  L’analisi dei sottogruppi ha mostrato un possibile beneficio dell’FMT in singola dose somministrata mediante colonscopia e sondino naso-digiunale rispetto all’FMT autologo (number needed to treat [NNT] 5; RR 1,59; IC 95% 1,06-2,39; I2 5,0%) e un potenziale danno dell’FMT in capsule multi-dose rispetto alla capsula con i soli eccipienti (number needed to harm [NNH] 3; RR 0,54; IC 95%0,34-0,85; I2 13%).   La risposta al placebo era 33,7% negli studi con FMT non-orale e 67,8% negli studi con FMT in capsule.  La qualità delle prove era molto bassa.

Limiti dello studio   Gli studi inclusi nella metanalisi erano pochi e avevano coinvolto pochi pazienti.  Non si può escludere un bias di pubblicazione.

Perché è importante    Una disbiosi intestinale potrebbe contribuire alla patogenesi della sindrome dell’intestino irritabile. Sulla base di alcuni studi osservazionali, l’FMT è stato proposto come terapia per l’IBS.   Questa è la prima metanalisi ad analizzare gli studi randomizzati controllati su FMT e IBS.  L’FMT in singola dose non-orale sembra la metodologia più promettente.

(Xu D, Chen VL, et al. Efficacy of fecal microbiota transplantation in irritable bowel syndrome: a systematic review and meta-analysis. Am J Gastroenterol. 2019;114:1043–1050.  doi:10.14309/ajg.0000000000000198)

In assenza di prova dei danni subiti, la mancata informazione non giustifica il risarcimento

(da Doctor33)   Ove si alleghi la violazione dell’obbligo di informazione da parte del medico, si ha l’onere di provare che, ove l’informazione fosse stata fornita, il paziente avrebbe rifiutato il trattamento sanitario.
Tali conclusioni si collocano nella scia degli orientamenti ermeneutici delle note Sentenze di San Martino (Cass. Civ., SS.UU., del 11 Novembre 2008 nn. 26972/3/4/5) che qualificano il danno non patrimoniale quale “conseguenza” e non quale evento; quindi, non è sufficiente, a fini risarcitori, la mera violazione del consenso, ma occorre anche la prova del danno subito dal paziente che non può più essere individuato in re ipsa nella mera violazione dell’interesse leso, in quanto il danno, quale componente dell’illecito, è una conseguenza meramente eventuale dell’evento lesivo, potendo anche configurarsi illeciti non produttivi di danni.  In sostanza, seppure in caso di mancata informazione in astratto sussiste sempre l’illecito, in base al diritto a scegliere in ordine alla propria esistenza, tuttavia se manca il pregiudizio in concreto non sussistono i presupposti per il risarcimento del danno. (avv. Ennio Grassini www.dirittosanitario.net)

Gli Odontoiatri italiani al Ministro Grillo: “la laurea in Odontoiatria abbia valenza specialistica”

(da Odontoiatria33)   Riconoscere, per legge, una valenza specialistica alla Laurea in Odontoiatria, in modo che i laureati possano partecipare ai concorsi per i ruoli dirigenziali di competenza nel Servizio Sanitario Nazionale, senza doversi ulteriormente specializzare. A chiederlo, in maniera unitaria, le componenti ordinistica e associativa dell’Odontoiatria italiana.   La necessità di un intervento normativo era infatti stata anticipata ieri dal presidente della CAO nazionale, Raffaele Iandolo, durante l’incontro della FNOMCeO (vedi foto) con il Ministro Giulia Grillo e, venerdì scorso, in una nota congiunta, dal segretario del Sumai -Assoprof, il sindacato che riunisce i medici della specialistica ambulatoriale, Antonio Magi, e dal presidente ANDI Carlo Ghirlanda.  

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Il 58% delle nuove medicine non è più efficace di quelle vecchie

(da DottNet)   Oltre metà dei farmaci introdotti sul mercato in Germania negli ultimi anni, quasi tutti approvati dall’autorità europea, non hanno prove di maggiori benefici per i pazienti rispetto alle terapie ‘vecchie’. Lo afferma uno studio dell’agenzia tedesca IQWiG (Institute for Quality and Efficiency in Health Care), secondo cui le regole usate per l’approvazione andrebbero cambiate.  I ricercatori hanno valutato 216 farmaci che sono entrati sul mercato tra il 2011 e il 2017. Solo per 54 di queste, scrivono gli autori, ci sono prove evidenti di maggiori benefici rispetto alle terapie tradizionali, mentre in 35 casi il beneficio è risultato maggiore ma di poco o non quantificabile. Per 125 farmaci, il 58%, non ci sono invece prove di maggiori benefici.  In particolare i farmaci neurologici o psichiatrici sono migliori dei precedenti solo in un caso su 18, mentre quelli per il diabete in 4 su 24. “Gli enti regolatori dovrebbero diventare meno tolleranti sui programmi di sviluppo accelerato dei farmaci – concludono -, e invece chiedere prove robuste da test clinici di lungo termine e sufficientemente grandi per provare sicurezza ed efficacia. Le decisioni sul rimborso e sul prezzo dovrebbero evitare inoltre di incentivare benefici marginali o basati su evidenze incerte per i pazienti”.

GB Sanità pubblica, Alexa di Amazon fornirà consigli medici….

(da AGI/AFP)  Il Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, fa sapere ai suoi assistiti che che potranno utilizzare Alexa, l’assistente vocale di Amazon, per ricevere consigli medici. Le raccomandazioni di Alexa, frutto della collaborazione tra la Nhs e Amazon, serviranno a dare risposta a richieste semplici, come: quali sono i sintomi di un’influenza? Cosa devo fare per il mal di testa? L’obiettivo è quello di alleggerire il lavoro degli studi medici e delle farmacie e di contrastare la proliferazione dei cattivi consigli medici forniti online.
Le associazioni a tutela della privacy hanno tuttavia espresso allarme per la possibilità che Amazon memorizzi i dati medici e quindi li utilizzi per vendere annunci mirati. “Una tecnologia come questa – spiega in una nota il segretario alla Sanità Matt Hancock – è un ottimo esempio di come le persone possano accedere comodamente dalla propria casa una consulenza affidabile, fornita da professionisti, riducendo la pressione sui nostri medici e farmacisti”. Amazon fa sapere di aver iniziato ad aggiornare i propri assistenti vocali Echo per consentirgli di dare consigli medici dall’inizio della prossima settimana, attraverso dei collegamenti con i siti web del Nhs. Il dipartimento alla salute del Regno Unito ha detto di aspettarsi che la metà di tutti i controlli dei sintomi e di altre possibili domande mediche possano essere effettuate attraverso la tecnologia vocale assistita entro il prossimo anno. Inoltre il dipartimento ha precisato che il nuovo e più affidabile servizio sarà particolarmente utile per gli anziani e per i non vedenti. I professionisti della salute hanno accolto con favore l’adesione del governo al cambiamento delle abitudini dei consumatori e al crescente predominio dei servizi vocali. “Tuttavia, è vitale che vengano fatte ricerche indipendenti per garantire che la consulenza fornita sia sicura”, ha affermato la presidente del Royal College of GPs, Helen Stokes-Lampard.

ENPAM: rinvio del termine per presentare i dati del redito. Ecco le nuove modalità

opo le richieste avanzate anche da sindacati di settore, l’ENPAM ha deciso di rinviare al 30 settembre il termine per presentare il modello D per tutti i medici e gli odontoiatri che si sono visti prorogare le scadenze per il pagamento delle imposte.  Con la proroga al 30 settembre concessa dal Decreto Crescita per pagare le tasse per coloro che esercitano un’attività economica assoggettata ad Isa (indice sintetico di affidabilità fiscale, cioè gli ex studi di settore), la scadenza del 31 luglio per presentare ad ENPAM i dati sui redditi poteva creare problemi in quanto non tutti i professionisti avrebbero avuto a disposizione i dati.  Da qui la decisione di ENPAM di posticipare al 30 settembre la presentazione del modello D, senza incorrere in sanzioni. “Il rinvio dell’adempimento –si legge in una nota- riguarda sia i medici e gli odontoiatri soggetti ad Isa, ma anche coloro che non li applicano pur avendo un reddito al di sotto della soglia massima prevista”. Verranno dunque “rimandati a settembre” anche i professionisti con regimi forfettari o con la flat-tax al 5%.

Per chi non vale la proroga    La scadenza rimane al 31 luglio, specificano dall’Ente previdenziale di medici e dentisti, ad esempio per i medici che fanno esclusivamente attività libero professionale intramoenia e per gli iscritti ai corsi di formazione in medicina generale. Tendenzialmente, cioè, dovrebbe comunque compilare il modello D entro luglio chi ha diritto di pagare i contributi ENPAM al 2 per cento.

Queste le regole da seguire per una informazione sanitaria corretta. La CAO “rilascia” le Raccomandazioni

Su esplicita richiesta del nostro Presidente CAO Dott. Paolo Paganelli pubblichiamo questa notizia, corredandola con il documento integrale approvato della CAO nazionale in tema di norme corrette di pubblicità ed informazione sanitaria. Invitiamo tutti i nostri iscritti a leggere attentamente il testo e tenerne conto nella loro attività professionale

(da Odontoiatria33)   La CAO Nazionale ha approvato e reso pubbliche, inviandole ai presidenti provinciali CAO, le “raccomandazioni nell’interpretazione del messaggio informativo in odontoiatria”.  “Il lavoro nasce dopo un percorso di confronto che ha coinvolto le CAO provinciali culminato con la discussione di una bozza di documento avvenuta durante l’Assemblea CAO de L’Aquila dello scorso giugno”, dice ad Odontoiatria33 Raffele Iandolo. “Compito della CAO Nazionale, nell’ambito della funzione di coordinamento ed indirizzo, è stato quello di elaborare e sintetizzare quanto indicato approvando il documento di oggi”.   Le Raccomandazioni hanno lo scopo dichiarato di essere una guida per i presidenti CAO nell’interpretare le norme che interessano la pubblicità e l’informazione sanitaria fermo restando, sottolinea Iandolo, la piena autonomia delle Commissioni di Albo provinciali.“Abbiamo cercato di inserire tutte quelle considerazioni e valutazioni che, a nostro parere, risultino supportate dalla normativa e sostenibili nei vari gradi di un eventuale giudizio”, dice il presidente nazionale CAO chiarendo che “sono stati esclusi, se non sorretti dalle norme, le opinioni personali e gli auspici seppure condivisi”. 

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Come si denuncia un medico? I medici contro la “guida pratica” di Money.it

(da https://portale.fnomceo.it)   “A quando un manuale pratico per denunciare gli Avvocati, gli Ingegneri e magari anche i Giornalisti?”.   Se lo chiede il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, alla fine di una lettera di diffida che partirà nei prossimi giorni diretta alla redazione di Money.it, periodico on line che a inizio settimana ha pubblicato un articolo, firmato da dottoressa in Giurisprudenza, dal titolo: “Come si denuncia un medico? Guida pratica per denunciare ed ottenere il risarcimento danni”.  Pronta la reazione della FNOMCeO che ha subito attivato l’Ufficio Legale per chiedere “l’immediata soppressione” dell’iniziativa, riservandosi, in caso contrario, “di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”. 

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Colesterolo, meglio non ridurlo in maniera eccessiva

(da M.D.Digital)   Le attuali linee guida raccomandano di ridurre i livelli di colesterolo per la limitazione del rischio di malattie cardiache. Ma… c’è un ma. Recenti risultati indicano infatti che se il colesterolo scende troppo in basso potrebbe aumentare il rischio di ictus emorragico.  Uno studio condotto dalla Penn State, protratto per un periodo di nove anni, ha esaminato la relazione tra colesterolo Ldl, colesterolo e ictus emorragico e ha rilevato che i partecipanti con livelli di colesterolo Ldl inferiori a 70 mg/dl avevano un rischio più elevato di ictus emorragico. Gli autori suggeriscono che questi risultati – pubblicati su Neurology – possono aiutare a perfezionare e personalizzare le raccomandazioni per i livelli target di colesterolo.  

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