Depressione e ansia. I medici ne soffrono più degli altri

(da Quotidiano Sanità e Reuters Health)   Interventi mirati sui medici sono moderatamente efficaci per ridurre i sintomi di depressione, ansia e suicidio. È quanto emerge da una revisione sistematica e una meta-analisi pubblicate online su ‘The Lancet Psychiatry’. Rispetto alla popolazione generale e ad altri gruppi professionali, i medici hanno una maggiore prevalenza di depressione, ansia e pensieri suicidi.

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Malati cronici, in Francia attività fisica in ricetta contro nuovi ricoveri

(da Doctor33)   Prescrivere l’attività fisica sistematicamente alle persone con malattie croniche, come un vero e proprio farmaco, per evitare le ri-ospedalizzazioni. Esercizi fisici differenti per le diverse patologie e ‘dose’ minima necessaria uguale per tutti: almeno 3 volte a settimana per raggiungere l’obiettivo. E’ la sintesi delle raccomandazioni per medici e pazienti elaborate in Francia dagli esperti dell’Istituto nazionale per la ricerca (Inserm). Gli esperti francesi hanno messo a punto consigli diversificati per le diverse problematiche. Eccone alcuni:   Obesità: l’obiettivo è ridurre il girovita, serve dunque un programma di esercizi di resistenza. Nel diabete di tipo 2 servono esercizi per potenziare i muscoli, uniti a esercizi di resistenza di intensità medio-forte. Per l’insufficienza cardiaca sono consigliati 30 minuti di attività moderata 5 volte la settimana. E ancora. Ictus: è necessaria un’attività fisica regolare da integrare anche nei gesti quotidiani per ridurre l’impatto le conseguenze neuromuscolari. Bpco: esercizi di resistenza e potenziamento muscolare, utile in particolare nuoto e Tai Chi. Depressione: programma di resistenza e potenziamento muscolare almeno 3 volte a settimana per prevenire le recidive e ridurre i sintomi.

Le protesi ad anca e ginocchio resistono per 25 anni

(da DottNet)   La maggior parte delle protesi all’anca e al ginocchio durano 25 anni, più di quanto pensino gli esperti. Lo afferma uno studio coordinato dall’università di Bristol pubblicato dalla rivista ‘Lancet’, basato sui dati di oltre 500mila protesi impiantate in sei paesi. I ricercatori hanno analizzato i numeri dei registri di Australia, Finlandia, Danimarca, Nuova Zelanda, Norvegia e Svezia. Per quanto riguarda le sostituzioni d’anca l’89% del campione dura 15 anni, il 70% dura 20 anni e il 58% 25 anni. Per quanto riguarda la sostituzione totale del ginocchio nel 93% dei casi la protesi è durata 15 anni, mentre nell’82% almeno 25 anni; mentre per quella parziale le cifre sono leggermente più basse, con il 77% che è durato 15 anni e il 70% 25 anni.   “Dato il miglioramento nella tecnologia e nelle tecniche di impianto negli ultimi 25 anni – sottolinea alla Bbc Jonathan Evans, uno degli autori – ci aspettiamo che le protesi impiantate oggi possano durare anche di più”.  Questi interventi sono tra i più frequenti eseguiti negli ospedali occidentali, sottolineano gli autori, molto spesso in persone con più di 60 anni. Secondo i dati dell’Istituto superiore di Sanità in Italia ogni anno si eseguono circa 100mila interventi di inserimenti di protesi all’anca e 70mila al ginocchio.

Ecco il Piano nazionale liste attesa (PNGLA). Sulle ricette le principali ricadute per i medici, ecco quali

(da Doctor33)   Chi sbaglia paga: la struttura se fa aspettare il paziente, quest’ultimo se non si presenta all’esame, il medico se non scrive in ricetta quanto deve attendere l’utente secondo il suo problema, o se dimentica il quesito diagnostico. Lo dice il piano nazionale di governo delle liste d’attesa 2019-21 approvato in conferenza stato-regioni che fissa tempi massimi per prestazioni ambulatoriali e di ricovero raggruppandole in categorie secondo urgenza.
Diritti del paziente – Se i tempi non sono rispettati il paziente effettuerà la prestazione in libera professione intramuraria pagando solo il ticket e non l’intero valore; i sanitari in Alpi saranno pagati dall’azienda in base a un contratto di libera professione aziendale: un ricorso -questo ai percorsi di tutela per i pazienti che non ottenessero le visite nei tempi canonici – che è comunque previsto in via eccezionale e temporanea. Si istituiscono agende per tutti i regimi, dal ricovero ordinario al day hospital, per esami e visite specialistiche e persino per l’attività intramuraria; per quest’ultima, se le proporzioni con l’attività istituzionale non fossero rispettate, è previsto il blocco delle prestazioni.
Tempi massimi Ssn – Sia per i ricoveri sia per esami e visite specialistiche sono fissate quattro classi di priorità.
I ricoveri sono classificati con le prime quattro lettere dell’alfabeto

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Considerazioni OMCeO Forlì-Cesena sulla certificazione per la Denuncia di Malattia Professionale

Documento approvato in Consiglio il 19 Aprile 2016

Quella comunemente chiamata Certificazione per Malattia Professionale è in realtà, ai sensi del D.P.R. n. 1124 del 1965, una Denuncia di Malattia, e per tali motivi è gratuita per fini di tutela della salute pubblica.

Ma la certificazione o denuncia in oggetto comporta dettagliate conoscenze delle mansioni lavorative della persona con sintomi di malattia per la quale desidera avviare un procedimento di riconoscimento delle cause lavorative della stessa.

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47°CAMPIONATI ITALIANI TENNIS MEDICI

Si svolgeranno dal 23 al 30 GIUGNO 2019 presso il circolo   tennistico dell’hotel Le Balze di Tremosine in provincia di Brescia. E’ una location immersa nel verde del Parco Naturale Alto Garda.

Per tale evento sono previsti una infinità di tabelloni per tutte le età e tutti i livelli di gioco (con gare di campionato, di contorno e tabelloni di consolazione). E’ inoltre occasione per una settimana di relax con la famiglia e accompagnatori nella splendida cornice del lago di Garda.

Per l’iscrizione e la prenotazione alberghiera consultare il sito web www.amti.it

La terapia dell’osteoporosi trascura il sesso maschile

(da M.D.Digital)   Le donne anziane hanno una probabilità tre volte maggiore di essere trattate per l’osteoporosi rispetto agli uomini. Il problema è particolarmente evidente negli uomini di età superiore agli 80 anni, la maggior parte dei quali soddisferebbe i criteri di trattamento. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Investigative Medicine. Si stima che siano circa 10 milioni le persone con osteoporosi e ogni anno si verificano 2 milioni di fratture, con un costo di 19 milioni di dollari (i dati si riferiscono agli Usa). E si prevede che, con il progressivo invecchiamento della popolazione, queste cifre saliranno a 3 milioni di fratture al costo di 25 milioni di dollari entro il 2025.  L’osteoporosi maschile rappresenta un grave problema di salute poiché nell’uomo i loro rischi di morte e di malattia dopo una frattura dell’anca sono più alti rispetto a quelli che si osservano delle donne.   

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L’uso del computer come causa di cervicalgia

(da fimmg.org)   Chi è seduto al computer sporge la testa in avanti per guardare più da vicino lo schermo, ma questa posizione apparentemente innocua contrae la muscolatura del collo e può portare a stanchezza, cefalea, scarsa concentrazione, aumento della tensione e della contrattura muscolare e può limitare i movimenti del capo. “Quando la postura è alta ed eretta, i muscoli della schiena possono sostenere facilmente il peso della testa e del collo, più di 5 kg”, spiega Erik Peper dell’Università di San Francisco.

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Statine per i pazienti anziani? Nessun beneficio. I risultati di una nuova ricerca

(da univadis)  Prescrivere statine a pazienti over 75 senza malattie vascolari in atto, quindi in prevenzione primaria, solo a fronte di valori elevato di colesterolo ematico, non ha fatto riscontrare alcun beneficio apprezzabile rispetto alla riduzione di eventi cardiovascolari. Sono questi i risultati di una vasta meta-analisi eseguita negli USA    (Statins for Older Patients?  Allan S. Brett, MD reviewing Cholesterol Treatment Trialists’ Collaboration. Lancet 2019 Feb

https://www.jwatch.org/na48466/2019/02/14/statins-older-patients?ijkey=JLulNRKsZ

Nuova norma sulla pubblicità. Per l’avvocato questi i messaggi leciti e quelli da evitare

(da Odontoiatria33)    Dall’1 gennaio 2019 sono entrate in vigore le nuove norme in materia di pubblicità dei servizi sanitari contenute ai commi 525 e 536 dell’art. 1 della Legge 30 dicembre 2018 n. 145 (Legge di Bilancio 2019). Più precisamente il comma 525 si occupa dei contenuti della pubblicità, mentre il comma 536 delle modalità di controllo.   Il comma 525 così stabilisce:

“Le comunicazioni informative da parte delle strutture sanitarie private di cura e degli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie di cui al capo II della legge 11 gennaio 2018, n. 3, in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività, comprese le società di cui all’articolo 1, comma 153, della legge 4 agosto 2017, n. 124, possono contenere unicamente le informazioni di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, funzionali a garantire la sicurezza dei trattamenti sanitari, escluso qualsiasi elemento di carattere promozionale o suggestivo, nel rispetto della libera e consapevole determinazione del paziente, a tutela della salute pubblica, della dignità della persona e del suo diritto a una corretta informazione sanitaria”. 

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