Modalità di pagamento quota Ordine 2019 per chi non ha addebito diretto in conto corrente

Dal 1/1/2019 l’Ordine potrà incassare la quota di iscrizione solo attraverso il Sistema PagoPA, un sistema di pagamenti elettronici realizzato per rendere più semplice, sicuro e trasparente qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione.

Tale sistema consiste nell’attribuire ad ogni medico un codice IUV che deve essere indicato nell’atto del pagamento.

Si possono effettuare i pagamenti attraverso i canali (online e fisici) di banche e altri Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), ovvero:

  •     Presso le agenzie della tua banca
  •     Utilizzando l’home banking del tuo PSP (cerca i loghi CBILL o pagoPA)
  •     Presso gli sportelli ATM della tua banca (se abilitati)
  •     Presso i punti vendita di SISAL, Lottomatica e Banca 5

 

Alla fine di gennaio verranno recapitati al domicilio degli iscritti i nuovi avvisi di pagamento.

Ogni pagamento fatto senza l’utilizzo del codice IUV verrà respinto.      

Studio Usa, una prescrizione su 4 di antibiotici è inutile

(da DottNet)   In tempo di malanni influenzali e allarme super-bug, occhio alle ricette facili di antibiotici. Quasi un quarto delle prescrizioni di questi farmaci per bambini e adulti potrebbe essere inutile. Almeno secondo uno studio americano dell’ Università del Michigan. Un bimbo su 10 e un adulto su sei hanno ricevuto antibiotici di cui non avevano bisogno almeno una volta nel 2016, suggerisce infatti la ricerca. Complessivamente, secondo i ricercatori, il problema ha riguardato quasi un quarto delle ricette, e circa 1 paziente su 7. Il team ha esaminato le prescrizioni di antibiotici per 19,2 milioni di bambini e adulti americani (con assicurazione privata) tra 18 e 64 anni, relative al 2016: il 23% delle ricette non era clinicamente giustificato, il 36% era potenzialmente appropriato e il 28% non era associato a nessuna diagnosi documentata. La ricerca è stata pubblicata sul ‘British Medical Journal’. “L’ uso eccessivo di antibiotici è ancora dilagante e tocca un enorme numero di pazienti”, dice l’ autore principale dello studio Kao-Ping Chua, ricercatore e pediatra presso l’ Università del Michigan. “Nonostante decenni di miglioramenti e iniziative educative, si stanno ancora compilando ricette di antibiotici per malattie che potrebbero migliorare da sole”.    Circa 7,6 milioni (40%) dei 19,2 milioni di soggetti monitorati hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici nel 2016 e 2,7 milioni (14%) sono incappati in almeno una prescrizione inappropriata. Non solo, nei bambini, gli antibiotici sono la principale causa di visite al pronto soccorso per eventi avversi legati all’ assunzione dei farmaci, secondo un recente studio dei Centers for Disease Control and Prevention. I potenziali effetti collaterali di questi medicinali includono reazioni allergiche, infezioni fungine e diarrea. A lungo termine però, sottolinea Chua, la più grande preoccupazione è che l’ uso eccessivo di antibiotici contribuisca allo sviluppo di batteri resistenti, rendendo così malattie che una volta erano facilmente curabili con questi farmaci incurabili e pericolose. E aprendo la strada a un’ apocalisse antibiotica paventata dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità.

Recupero Crediti ECM triennio 2014-2016

Ricordiamo ancora a tutti gli iscritti che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, nel corso della riunione del 27 settembre u.s., ha adottato una delibera con la quale sono state approvate alcune modifiche che prevedono la possibilità, per tutti i professionisti sanitari che nel triennio 2014/2016 non abbiano soddisfatto l’obbligo formativo triennale, di completare il conseguimento dei crediti con la formazione ECM svolta nel triennio 2017/2019 (al netto di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni). Nello specifico, i crediti maturati entro il 31 dicembre 2019 possono essere trasferiti al triennio precedente agendo direttamente al sito CoGeAPS (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) raggiungibile sempre al link http://www.cogeaps.it

Ovviamente, i crediti destinati al “recupero” del debito formativo e trasferiti per competenza al triennio 2014/2016, non saranno poi considerati ai fini del soddisfacimento dell’obbligo del triennio 2017/2019. Gli iscritti in condizione di “carenza formativa” devono quindi conseguire un numero maggiore di crediti per ogni anno solare, per riuscire a trasferirne una parte nel triennio precedente senza incorrere in una nuova situazione di carenza.

ISS: i medici in Italia sono troppi? Falso

(da AdnKronos Salute)   La maggior parte dei medici che lavora per il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) «andrà in pensione nei prossimi 10 anni (62% dei camici di medicina generale, 58% dei pediatri di libera scelta); per questo, nel prossimo futuro potremmo non averne abbastanza per sopperire alle necessità di salute della popolazione residente nel nostro Paese». Così gli esperti dell’Istituto superiore di sanità (Issalute.it), che, in partnership con l’AdnKronos Salute, smontano le fake news che circolano sul numero dei camici bianchi in Italia. «In molti ancora pensano che in Italia i medici siano troppi, a scapito di altre figure professionali sanitarie – proseguono gli esperti – Da molti anni lo Stato italiano, in considerazione dell’età media dei mediciattualmente in servizio, si è dotato di un sistema di programmazione con il fine di garantire un numero appropriato di medici da formare per gli anni a venire. Dal 1999, in Italia, l’ammissione al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è riservata ai vincitori di un apposito concorso pubblico». Il ministero della Salute e il Miur stabiliscono, congiuntamente, il numero di accessi alle Facoltà di Medicina e alle Scuole di specializzazione in base ai fabbisogni espressi da regioni e province autonome. «Questo sistema dovrebbe garantire che il numero dei medici formati nel nostro Paese sia quello necessario a sopperire alle richieste della popolazione – ricorda l’Iss – È evidente che una programmazione del genere non è semplice ed è in continua evoluzione; nonostante le difficoltà, però, le istituzioni stanno avviando anche un processo di riforma del percorso di formazione medica, proprio per rispondere meglio alle necessità di salute dei cittadini».

Tar Lazio: i ministeri informino sui rischi dall’uso di telefonini

(da Doctor33)   I ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, entro sei mesi, ciascuno per il proprio ambito di competenza provvedano ad adottare una campagna informativa, rivolta all’intera popolazione, sulle corrette modalità d’uso di telefoni cellulari e cordless e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi a un uso improprio di questi apparecchi. È quanto ha deciso il Tar del Lazio accogliendo sul punto il ricorso dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog. “Dagli atti depositati in giudizio – scrivono i giudici – risulta che già, con nota prot. n. 0001080 -P del 16 gennaio 2012, il ministero della Salute, in riscontro ad una precedente richiesta di uno dei procuratori della Associazione ricorrente, evidenziava: ”…. il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all’uso del cellulare è alla costante attenzione del ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2011, di agente possibilmente cancerogeno per l’uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza”.   Nella medesima nota, il Ministero della Salute, ”ha evidenziato che il Consiglio Superiore di Sanità, nel parere del 15 novembre 2011, tenuto conto della posizione formalmente assunta dall’Istituto Superiore di Sanità”,… ha rilevato che allo stato delle conoscenze scientifiche non è dimostrato alcun nesso di causalità tra esposizione a radiofrequenze e patologie tumorali, rimarcando tuttavia come l’ipotesi di un rapporto causale non possa essere del tutto esclusa in relazione ad un uso molto intenso del telefono cellulare…” e che lo stesso Consiglio Superiore di Sanità”… ha quindi raccomandato di mantenere vivo l’interesse della ricerca e della sorveglianza sul tema, in attesa che le nuove conoscenze risolvano le attuali aree di incertezza, suggerendo nel contempo l’avvio di una campagna d’informazione al pubblico al fine di promuovere e incoraggiare un uso responsabile del telefono, soprattutto in relazione ai bambini che tendono ad essere avvicinati all’uso del telefono cellulare in età sempre più precoce”, precisando infine: ”La campagna di informazione è in fase di preparazione e sarà basata sul quadro delle conoscenze desumibili dalle più autorevoli fonti e organismi nazionali e internazionali”. Nonostante il ragguardevole lasso di tempo intercorso, la preannunciata campagna informativa – sottolineano i giudici amministrativi – non risulta essere stata ancora attuata.

Ecco la dieta ideale per un Pianeta sano

Dopo tre anni di lavoro commissionato dalla rivista ‘The Lancet’, 37 specialisti di 16 Paesi hanno “disegnato” la dieta ideale per un Pianeta in salute. Dovranno diminuire i consumi di carne e zucchero e raddoppiare quelli di noci, frutta, verdura e legumi. Leggi l’articolo completo al LINK    

Fatture elettroniche, medici esenti ma non del tutto. Ecco il quadro delle transazioni

(da Doctor33)   Assediato dalle fatture dei fornitori di energia e linea telefonica, dai piccoli impegni extraclinici che lo vedono protagonista, persino dallo “zio d’America” che vuol pagargli a tutti i costi il certificato: il medico di famiglia è esente dalla fattura elettronica per modo di dire. O meglio, solo quest’anno e per una parte delle transazioni. Dunque, farà bene a familiarizzare con termini come Sdi, xml, codice destinatario e soprattutto, una volta capito cos’è quest’ultimo, a girarlo, lui o tramite commercialista, all’Agenzia delle entrate.

Elettroniche e no– Nel 2019 non devono fare e-fattura medici, dentisti, farmacisti sia per le prestazioni ai pazienti inviate al sistema Tessera sanitaria sia per quelle che il paziente ha chiesto di non spedire al sistema Ts. Non c’è però esonero per le fatture a pazienti stranieri o italiani residenti all’estero: queste vanno già ora fatte con il nuovo formato di file .xml e spedite al sistema di interscambio dell’agenzia delle Entrate Sdi e richiedono bollo elettronico per onorari sopra euro 77,47. Il medico deve inoltre fatturare elettronicamente, oltre che se fornitore di una Pubblica Amministrazione (dal 2015 qui c’è l’obbligo, ad esempio per prestazioni effettuate per l’Ordine), a enti terzi, come nelle docenze o relazioni a convegni o per una clinica ove lavora da libero professionista. In quest’ultimo caso, si presenta la modalità della riscossione accentrata: la società fattura su carta al paziente la prestazione e il medico emette a sua volta fattura elettronica verso la società. Questo iter non riguarda i cedolini dei medici convenzionati, esonerati dalla e-fattura dalla risoluzione 98/2015 dell’Agenzia delle Entrate. Il medico inoltre può ricevere fatture elettroniche dal sostituto. Che deve farle, ma non in tutti i casi: è esonerato se contribuente minimo, sotto i 30 mila euro di fatturato annuo, e in tal caso farà fattura cartacea.

Numerazione Il medico dunque dovrà familiarizzare con più tipi di fattura. Un accorgimento consigliabile, anche se macchinoso: numerarle diversamente a seconda se sono: cartacee ma “riassunte” elettronicamente e inviate al sistema Ts; elettroniche inviate al sistema Sdi; cartacee pure. L’alternativa di numerare tutto insieme, in ordine temporale per data, si presta a “grane” ove si inviasse una fattura nel canale sbagliato. Bene inoltre, nell’aver cura di consegnare tutto al commercialista, sapere prima quale spesa non è deducibile e non chiedere fattura per quella.

Il nodo-ferie Il sistema Sdi ci mette per ora fino a 5 giorni per rigettare una e-fattura se c’è un errore, e la si deve rifare. Ma se il “rigetto” capita a cavallo della scadenza del tempo utile per fatturare, è un problema. Il termine per far fattura elettronica corrisponde al giorno di pagamento. Fino al 30 giugno non ci sono sanzioni se si inviano le fatture entro il termine del versamento Iva trimestrale (o con sanzione ridotta al 20% entro il secondo versamento Iva), ma da luglio si accorcerà il periodo a 10 giorni dal pagamento. Se quest’estate si va in ferie senza pc il giorno dopo aver emesso fattura e l’Agenzia rimanda indietro il documento c’è il rischio di rimediare a tempo scaduto. Una mini-proroga delle sanzioni non guasterebbe.

Le utenze Il medico è tenuto a conservare le fatture elettroniche ricevute. Nell’arco dell’anno ce ne saranno. Restano su carta le fatture di persone fisiche che affittano lo studio, ma se si tratta di società di servizi e c’è l’Iva saranno elettroniche. Sono cartacei i MAV come quello per le spese condominiali o per la tassa d’iscrizione all’ordine. Per le utenze, le fatture “business” deducibili dello studio sono elettroniche: ai fornitori può mancare il codice destinatario, e perciò è buona cosa comunicarlo personalmente o tramite commercialista all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

La benzina Da quest’anno scatta l’obbligo di fattura elettronica pure per i benzinai e qui i medici presenti testimoniano che è un po’ un caos. Qualcuno (pochi) si rifiuta di farla, la maggioranza o è dotata. Spesso si chiede di scaricare l’applicazione o si rinvia il cliente ad aspettarsi il documento su smartphone a fine mese consegnando intanto una ricevuta di pagamento.

 

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