Ministero: basta brutta grafia medici, a rischio errori in terapie

(da ADNKronos Salute)   A chi non è mai capitato di rimanere interdetto leggendo una ricetta per i farmaci scritta dal proprio medico? Dalla calligrafia non leggibile a sigle e simboli per la posologia non proprio chiari. Ora arrivano le raccomandazioni del ministero della Salute per «prevenire gli errori in terapia conseguenti all’utilizzo di abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli (non standardizzati) e promuovere l’adozione di un linguaggio comune tra medici, farmacisti e infermieri». Sebbene questo tipo di ‘alfabeto’ «sia prassi comune durante la gestione del farmaco in ospedale e sul territorio – ricorda il ministero nella nota pubblicata sul sito – può causare errori e danni ai pazienti». «Una brutta grafia può rendere difficile la comprensione di una prescrizione e causare errori nella dispensazione e nella somministrazione di una terapia farmacologica. La prescrizione, tuttavia, risulta essere particolarmente critica, soprattutto la prescrizione verbale (compresa quella telefonica), che sebbene sconsigliata, viene tuttora utilizzata in alcune situazioni di emergenza/urgenza», avverte il ministero.  Leggi le raccomandazioni ministeriali al LINK

ECM autoformazione: modulo di autocertificazione

Si allega modulo di autocertificazione occorrente per il riconoscimento dei crediti ECM da autoformazione.

E’ possibile inviarlo direttamente al Cogeaps via emai scrivendo a ecm@cogeaps.it con allegata la fotocopia di un documento d’identità;

oppure tramite l’Ordine dei Medici via email scrivendo a info@ordinemedicifc.it con allegata la fotocopia di un documento d’identità.

modulo

Con un solo allenamento benefici sul metabolismo per giorni

(da DottNet)  Da una singola sessione di esercizio fisico possono derivare benefici per il metabolismo che durano giorni. Ciò significa soprattutto calorie bruciate più velocemente. Lo rileva una ricerca dello Ut Southwestern Medical Center, pubblicata su Molecular Metabolism. Lo studio, con test sui topi, ha dimostrato che il loro metabolismo è stato potenziato per 48 ore: ciò significa che una sessione di allenamento ad esempio il venerdì potrebbe consentire di concedersi qualche vizio in più per l’intero fine settimana. I ricercatori hanno analizzato l’effetto dell’esercizio su due tipi di reti cerebrali che costituiscono un circuito del cervello detto melanocortinico, che esiste sia nei topi che nell’uomo. Una delle reti, Pomc, è associata ad una riduzione dell’appetito, a livelli più bassi di zucchero nel sangue e all’attitudine a bruciare più calorie.  Mentre l’altra, Npy / Agrp, rende le persone più affamate e riduce il metabolismo. L’attività del circuito cerebrale dei roditori è stata monitorata dopo che avevano completato vari regimi di allenamento, che andavano da zero a uno, cinque e dieci giorni di esercizio. I risultati hanno mostrato che una sola sessione di movimento (tre corse di tapis roulant di 20 minuti per i ratti) ha potenziato l’attività di Pomc inibendo quella di Npy/ Agrp. Ciò ha fatto si che gli animali avessero un appetito ridotto fino a sei ore, oltre a bruciare calorie più velocemente. “Questo risultato può spiegare, a livello del circuito neurale, perché molte persone non si sentono affamate subito dopo l’esercizio,” evidenzia il dottor Kevin Williams, uno degli autori della ricerca. Si ritiene inoltre che più ci si allena, più durino gli effetti. I risultati forniscono secondo i ricercatori anche un’altra strada per la ricerca di potenziali trattamenti per migliorare il metabolismo del glucosio in pazienti con condizioni come il diabete

40 anni del SSN, Monaco (FNOMCeO): “Gli Ordini custodi dei diritti dei cittadini”

“Portiamo a casa da questa celebrazione dei quarant’anni del nostro Servizio Sanitario Nazionale, scolpite nel nostro cuore, le parole di ringraziamento che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rivolgere agli operatori della sanità. Le accogliamo con grande soddisfazione, a nome di tutti i medici italiani”.  Così il Segretario della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Roberto Monaco, ha dichiarato a margine dell’evento “40 anni di Servizio Sanitario Nazionale – la sfida continua” che si è svolto a Roma, presso la sede di Via Ribotta del Ministero della Salute. Leggi l’articolo completo al LINK

Attività di tutoraggio ai fini ECM

Ai tutor che svolgono formazione pre e post laurea disciplinata dalla normativa vigente (tirocinio di internato per gli studenti in Medicina, tutoraggio per l’esame di abilitazione, tutoraggio per il corso di formazione in medicina generale), sono riconosciuti 4 crediti ECM per ogni mese di tutoraggio (per mese si intende un periodo non inferiore a 16 giorni e non superiore a 31 giorni).
Al fine del riconoscimento il professionista deve trasmettere  al COGEAPS via email: ecm@cogeaps.it, direttamente o tramite l’Ordine dei Medici email: info@ordinemedicifc.it,  il modulo che si allega, debitamente compilato, con la fotocopia di un documento di identità.
In ogni caso, i crediti ECM riconosciuti per attività di tutoraggio, unitamente ad eventuali crediti ECM riconosciuti per docenze, pubblicazioni scientifiche o ricerche (vedasi oltre), non possono superare, tutti insieme, il 60% del debito formativo triennale del professionista. Nel caso standard in cui il debito formativo triennale sia di 150 crediti, tale percentuale corrisponde ad un massimo di 90 crediti.
Non possono ottenere crediti per tutoraggio coloro che svolgono istituzionalmente attività di insegnamento, anche eventualmente a titolo gratuito.

Modulo autocertificazione

Ecm, si fa strada l’autoformazione. Ecco di cosa si tratta

(da Doctor33)    Non solo lettura di libri e riviste: nell’autoformazione concessa a tutti i professionisti sanitari i farmacisti fanno un passo avanti e fanno rientrare anche incontri organizzati in ambito sanitario ed attività di volontariato. Questo dopo che, grazie alla recente delibera della Commissione nazionale Ecm, è aumentata dal 10 al 20% dei crediti totali la percentuale di crediti acquisibili formandosi da soli per il triennio 2017-19. I medici invece non seguiranno la stessa strada. «È vero, ed è scritto nella norma, che le Federazioni rappresentate nella Commissione Formazione Continua possono identificare altre forme di autoformazione, come ha fatto la Federazione degli Ordini dei Farmacisti, ma per ora non prevediamo nulla. È prioritario attivare per il 2019 le forme di educazione continua previste, e divulgare questa importante chance», spiega Roberto Stella, coordinatore Area strategica Formazione Fnomceo.

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Medicina narrativa contro il burnout dei medici

(da Quotidiano Sanità e Reuters Health)    Per contrastare l’aumento dei i casi di burnout e di suicidio tra i professionisti sanitari, potrebbe essere efficace il ricorso alla ‘medicina narrativa’ A esserne convinti sono due pediatri Caroline Diorio e Malgorzata Nowaczyk, che su questo tema hanno pubblicato un articolo su ‘Pediatrics’.   Caroline Diorio, del McMaster Children’s Hospital di Hamilton, sostiene che la medicina narrativa, che insegna ai medici a focalizzarsi sulle storie dei pazienti piuttosto che a considerarli per i loro sintomi e la loro malattie, possa aiutare a migliorare l’assistenza ai pazienti. Inoltre, questa metodologia potrebbe aiutare i medici a lavorare sulle loro emozioni e, allo stesso tempo, a migliorare l’empatia con il paziente.  Per spiegare la situazione, l’altra autrice dell’articolo, Malgorzata Nowaczyk, racconta del suo incontro con una donna in gravidanza che era ingrassata notevolmente, aveva subito un cambio di voce e alla quale era cresciuta un’abbondante peluria. Grazie all’ascolto della sua storia, la Nowaczyk è riuscita a capire che la donna aveva uno squilibrio ormonale a causa dal feto che produceva testosterone in modo eccessivo.  La medicina narrativa, secondo le esperte, non si limita solo all’ascolto delle storie dei pazienti, ma include anche scrivere di quanto hanno ascoltato. L’esercizio della scrittura può aiutare il medico a osservare meglio il caso e può funzionare anche come terapia, aiutando il medico a elaborare le emozioni che prova.  Secondo Douglas Reifler, della Lewis Katz School of Medicine della Temple University di Philadelphia, l’articolo “dimostra che c’è un problema tra i medici che spesso non hanno la possibilità di riflettere su alcune delle dimensioni dell’esperienza umana che vivono quotidianamente” e l’approccio della medicina narrativa “potrebbe essere particolarmente utile per medici specializzandi e gli studenti”.

Al via revisione prontuario farmaceutico. Garattini: via farmaci obsoleti e fotocopia

(da Doctor33)    Il Prontuario Farmaceutico Nazionale sarà revisionato. È quanto prevede il documento con le linee guida della nuova governance farmaceutica, elaborato da un tavolo insediato al ministero della Salute, composto da esperti indipendenti, tra i quali il farmacologo Silvio Garattini. Nel documento, presentato nella sede del dicastero dal ministro Giulia Grillo, dal neo direttore dell’Aifa, Luca Li Bassi, dallo stesso Garattini e dalla coordinatrice del tavolo delle Regioni sulla farmaceutica, Francesca Tosolini, si legge: “La revisione del Prontuario è un’attività ordinaria e continuativa di Aifa che può riguardare l’intero prontuario o essere effettuata per gruppi terapeutici. È necessario che Aifa verifichi puntualmente la presenza nel prontuario di farmaci terapeuticamente equivalenti ammessi alla rimborsabilità del Ssn con prezzi differenziati, promuovendo interventi finalizzati ad attenuare/eliminare tali differenze. È necessario che Aifa verifichi periodicamente l’elenco dei medicinali inclusi nel PHT sia con riferimento ai medicinali che sono consolidati nella pratica sia al fine di integrare il PHT con ulteriori categorie di farmaci che richiedono un controllo ricorrente del paziente”.
“L’Aifa – si legge ancora – avvia, inoltre, ogni utile approfondimento per verificare se modalità di prescrizione e dispensazione dei farmaci con un numero di dosi personalizzato rispetto alle esigenze dei cittadini possano contribuire a una migliore appropriatezza d’uso”. «I farmaci servono per curare le persone e se non sono davvero utili, perdono la loro funzione. Una banalità che molti hanno dimenticato. Abbiamo un sistema saturo di farmaci fotocopia che servono a logiche altre rispetto alla cura dei pazienti, il sistema va razionalizzato e aggiornato» commenta Garattini. «Un Prontuario fermo al 2005 con più di mille farmaci costa al Ssn più di 20 miliardi l’anno, lascia aperta una domanda: risponde alle esigenze di salute dei cittadini? Ho molti dubbi. Per questo oggi la governance deve comprendere un nuovo Prontuario, scritto con inchiostro fresco e idee nuove in cui si eliminano farmaci obsoleti e oggi non più competitivi. Nel 1993, la spesa farmaceutica era di 9mila miliardi di lire, dopo la revisione del Prontuario che portò a un risparmio di 4mila miliardi di lire, oggi la spesa è esponenzialmente più alta, ma abbiamo più salute di allora? Il Ssn e l’Aifa non possono avallare ciecamente le indicazioni di Ema, che introduce nuovi farmaci senza verificare (o ignorando) che ve ne siano di uguali già presenti in commercio, per questo ogni paese deve farsi la sua governance appropriata agli effettivi bisogni di salute. Inutile avere a disposizione 100 farmaci simili e non avere le risorse per quelli con nuovo potenziale terapeutico. Va fatta buona informazione anche ai medici: i generici e i biosimilari sono efficaci e producono risparmi, mettiamocelo in testa una volta per tutte».

Ecdc, i migranti non sono una minaccia per la salute

(da Doctor33)  I migranti non rappresentano una minaccia per la salute della popolazione del paese che li riceve. Tuttavia, alcuni gruppi, come rifugiati, richiedenti asilo e migranti irregolari, sono più vulnerabili alle malattie infettive, come tubercolosi, hiv ed epatite e hanno una salute peggiore. A segnalarlo è il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), che suggerisce programmi di screening e vaccinazioni per i nuovi migranti e quelli arrivati nell’Unione europea negli ultimi 5 anni. A tal fine ha anche elaborato, grazie ad un gruppo di 21 esperti, delle linee guida per la prevenzione delle malattie infettive in questi gruppi di persone, per aiutare gli stati europei a sviluppare strategie nazionali. Come misure efficaci si suggerisce di controllare bambini, adolescenti e adulti per la tubercolosi, hiv, epatite B e C, strongiloidosi e schistosomiasi, e di inserire i migranti nei programmi di vaccinazione.

Eccesso di prescrizione per le statine: per molti sono da sconsigliare

(da DottNet e Ansa.it)   Le statine potrebbero essere troppo prescritte, anche a soggetti che in realtà per il proprio profilo di rischio cardiovascolare ne traggono pochi benefici rispetto ai rischi legati ai possibili effetti avversi della terapia. Lo rivela uno studio pubblicato sugli ‘Annals of Internal Medicine’ sulla base di calcoli eseguiti da un software che ha esaminato rischi e benefici della terapia su differenti gruppi di individui.    Condotto da ricercatori dell’università di Zurigo, è emerso che per individui con un rischio cardiovascolare a 10 anni di 7,5-10% (cui attualmente i farmaci sono raccomandati) in realtà sono più i rischi legati ad effetti avversi (come miopatie, disfunzioni epatiche e diabete) che i benefici in termini di riduzione del rischio.   Le statine sono tra i farmaci più prescritti al mondo; sono molto usate nella prevenzione primaria di eventi cardiovascolari, ovvero su soggetti a rischio che non hanno mai avuto un infarto o altri eventi. Secondo le attuali linee guida è eleggibile a questo tipo di terapia il 30% degli ‘over 40’. Ma alla luce di questo studio per molti di loro la terapia sarebbe in realtà da sconsigliare.  Infatti i ricercatori di Zurigo hanno calcolato che considerando il rapporto rischi/benefici nell’assunzione di questi farmaci, i benefici superano il pericolo di eventi avversi a partire da una soglia di rischio cardiovascolare del 21% a 10 anni (per individui di 70-75 anni). Sulla base di questo studio le statine sono sconsigliate per milioni di persone attualmente eleggibili per la terapia in base alle linee guida correnti.

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