FNOMCeO, no a salute governata da algoritmi

(da AdnKronos Salute)  Un Servizio sanitario nazionale “depauperato di medici, una professione svuotata di competenze e autonomia decisionale, una sanità amministrata dalla politica e governata da algoritmi”. A questo quadro dice no il Comitato centrale, l’organo di governo della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), riunito a Salerno.  La Fnomceo ribadisce “il ritiro dei rappresentanti dei medici da tutti i tavoli istituzionali”, dopo aver avuto “notizia dell’iter parlamentare del Ddl Lorenzin sulla riforma degli Ordini e del mancato recepimento dell’allarme emerso dal Consiglio nazionale per gli emendamenti gravemente lesivi dell’autonomia degli Ordini e, di conseguenza, della professione, proposti dalla Camera rispetto al testo approvato dal Senato”. Per il Comitato centrale, “tali proposte ordinamentali sembrano coerenti con altre prese di posizione del mondo politico, tendenti a contrastare il ruolo svolto dai medici nel Ssn”.  “Nonostante le ripetute segnalazioni della Fnomceo, infatti, nessun intervento è stato posto in essere riguardo al progressivo spopolamento della professione, che sta portando al ridimensionamento o alla chiusura di reparti ospedalieri, mentre il rapporto tra medici di famiglia e assistiti nel giro di qualche anno arriverà a un medico ogni 3.000 pazienti. Nel frattempo giungono segnali di nuove proposte per la gestione della cronicità, tendenti a privilegiare Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta) predefiniti rispetto a piani di assistenza individuali formulati e personalizzati dal medico, in una logica di medicina amministrata costruita al di fuori della professione, sottolinea infine il Comitato centrale ritenendo “doveroso allertare i cittadini sui rischi di un futuro prossimo dell’assistenza sanitaria costruito strutturalmente senza medici e governato da algoritmi”.

Il Drammatico costo della inattività fisica in Europa

(da Sporteconomy.it – Andrea Ranaldo)  Si è appena conclusa l’European Week of Sport, un’iniziativa della Commissione europea volta a promuovere lo sport e l’attività fisica in tutto il Vecchio continente, che ha visto la partecipazione di oltre 10 milioni di persone in circa 35 mila eventi ufficiali, caratterizzati dall’hashtag #BeActive.  “Sii attivo”, dunque: e non si tratta affatto di un messaggio banale! L’inattività fisica rischia infatti di essere una delle grandi sfide del futuro, e per sottolinearne l’importanza l’intergruppo Sport del Parlamento europeo ha organizzato, a Bruxelles, un workshop inter istituzionale dal titolo “Sport, Salute e Alimentazione: Benefici e Rischi”. A catalizzare l’attenzione dei presenti sono stati, fin da subito, soprattutto quest’ultimi. Marisa Fernandez Esteban, vicecapo dell’unità “Sport” della Commissione europea, ha sottolineato come nell’UE circa il 6% delle morti annue siano ascrivibili all’inattività fisica.

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Dieci azioni per dare più valore alla vaccinazione antinfluenzale

(da M.D.Digital)    Promuovere e implementare l’accesso alla vaccinazione antinfluenzale e l’appropriatezza nell’utilizzo delle terapie disponibili; perfezionare un modello organizzativo efficiente ed integrato; rafforzare le attività di comunicazione e informazione verso i cittadini e gli operatori sanitari: sono questi in sintesi gli step principali delle 10 linee di azioni  concrete per attuare una prevenzione vaccinale efficace contro l’influenza. È quanto si evidenzia nel documento “Il Valore della vaccinazione antinfluenzale: priorità e azioni concrete per aumentare le coperture e migliorare la salute dei cittadini” presentato a Roma nell’ambito di una conferenza stampa organizzata da The European House-Ambrosetti, con il supporto incondizionato di Sanofi Pasteur, all’Università Cattolica durante la seconda giornata del Congresso Nazionale della SiHTA.
In Italia ogni anno l’influenza colpisce circa 4 milioni di persone, per arrivare a 8 milioni negli anni di picco, generando un impatto molto rilevante per il nostro sistema sanitario. “Ogni anno 1 anziano su 2 non è coperto dalla profilassi vaccinale antinfluenzale ed ha un rischio molto elevato di avere complicazioni che portano alla ospedalizzazione e, nei casi più gravi al decesso. Molti studi dimostrano il valore della profilassi vaccinale in generale ed in particolare nel caso dell’influenza non solo per gli anziani, con età superiore a 65 anni ma anche nei pazienti cosiddetti fragili, cioè i cronici (adulti e bambini), gli immunodepressi, le donne in gravidanza e nelle cosiddette categorie a rischio, a partire dagli operatori sanitari. Eppure i dati ci dicono che non vacciniamo soprattutto le categorie dei più fragili. La corretta informazione e il dialogo tra specialisti e medicina del territorio sicuramente è uno dei fattori prioritari su cui agire” – ha affermato  Francesco Vitale, Professore Ordinario di Igiene e Presidente Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Palermo.

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Convegno Regionale AURO.it Emilia Romagna. Milano Marittima (RA) 27,28 ottobre 2017

Per il suo convegno regionale 2017, la Associazione Urologi Italiani – AURO ha scelto degli argomenti estremamente stimolanti e di vasto interesse, anche per i Medici di Medicina Generale, quali le Urgenze urologiche e tutte le embricazioni tra patologia urologiche e sindromi dismetaboliche e vascolari, come si può vedere dal programma allegato.  La partecipazione, gratuita, sarà garantita sino ad esaurimento dei posti disponibili (verrà data precedenza ai soci AURO.it che ne faranno richiesta entro il 5 Ottobre 2017). L’iscrizione online dovrà essere effettuata sul sito www.auro.it/riunioni-regionali (cliccare sulla regione d’interesse e compilare apposita scheda online) oppure contattare la Segreteria Organizzativa sinthesis@uinet.it entro il 23 Ottobre

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Certificati sportivi, attenzione: non tutti i medici possono rilasciare quelli non agonistici

(da Doctor33)     Storia di fantasia, ma potrebbe accadere. La scuola di ballo da sala chiede un certificato per lo sport non agonistico al signor Tizio. Che è giovane, non ha fattori di rischio e obietta che la scuola non è gestita da associazione affiliata Coni, quel certificato dal suo medico di famiglia non dovrebbe farlo. L’istruttore gli suggerisce di andare dal medico “qui sotto” che gli rilascerà il certificato a prezzo molto conveniente. La visita si fa, il certificato costa pochi euro, non è richiesto elettrocardiogramma. Ma un giorno il signor Tizio durante una seduta faticosa accusa un problema cardiaco, sta male e non c’è nulla da fare. La scuola tira fuori il certificato medico, ma i carabinieri intervenuti sul posto dicono che non è regolare perché chi lo ha redatto non è né medico di famiglia né pediatra né medico specialista in Medicina dello Sport né iscritto alla Federazione medici sportivi. E tanto meglio per lui se ha rilasciato un certificato “banale” su carta bianca, se avesse redatto il vero certificato per lo sport non agonistico su modello ministeriale sarebbe incorso in rischi anche penali. Così può nascere una grana da una situazione in origine non complessa – la palestra non affiliata CONI non è tenuta a chiedere certificato sportivo salvo che l’assicurazione per tutelarla non gliela chieda.  «Il “decreto del fare” del 2013 esentava dal certificato medico i soggetti praticanti attività ludico motoria non tesserati alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline e agli Enti riconosciuti dal Coni. Ma ciò non vuol dire che le scuole e le palestre non possano continuare a chiedere il certificato non agonistico», dice Guido Marinoni medico di famiglia e segretario Fimmg Bergamo nonché esperto della tematica. «Il medico convenzionato, di fronte alla richiesta del suo assistito, certificherà in modo obiettivo, ovviamente in libera professione». E’ possibile che la palestra dirotti l’utente da un medico più “a portata di mano”. «Si possono porre due possibilità», dice Marinoni. «La prima, più “coerente”, è che la palestra chieda il certificato sportivo non agonistico redatto su modello ministeriale, che possono compilare solo medici di famiglia, pediatri, medici Fmsi e medici sportivi, e che riguarda tutti gli sport praticati in società affiliate CONI tranne quelli inseriti in un elenco (chiarimenti CONI 10 giugno 2016) e non necessitanti sforzi particolari. Qui è consigliabile che il paziente vada dal suo medico o dal medico sportivo. Può invece accadere che la palestra si contenti di un certificato redatto su carta bianca, meramente lecito, ma senza lo stesso valore del certificato non agonistico ove lo si volesse utilizzare con le finalità di quel certificato, e questo può essere redatto da qualsiasi medico in libera professione».

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Pensioni, approvato schema su cumulo gratuito. Start a domande imminente

(da Doctor33)   Settemila nel 2017, poi una crescita fino ad arrivare a svariate decine di migliaia dal 2019; tante saranno le richieste di cumulo gratuito alle quali il Ministero del Lavoro da questo mese apre definitivamente la porta. C’era già la possibilità di cumulare spezzoni lavorativi gratuitamente solo in ambito Inps, ma ora arriva la chance prevista dalla Finanziaria 2017 di cumulare i periodi lavorati da iscritti presso tutte le casse previdenziali, incluse le privatizzate come l’Enpam.

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L’etica del Secondo Parere: medicina basata sulle evidenze, sulle convenienze o sulle eminenze?

(da Doctor33)  Il mondo sanitario, convinto sostenitore della medicina basata sulle prove e conscio delle conseguenze negative della medicina difensiva, riflette sulla propria sostenibilità, sull’approccio “Less is more”, sull’implementazione delle Linee Guida.  Ma tutto ciò sembra non coinvolgere alcuni medici, quando viene chiesto loro un secondo parere. Sono medici che sentono il dovere di giustificare la parcella, oppure di dimostrare che sono veramente bravi e sapienti: devono proporre qualcosa in più, fosse anche solo una PET. La “second opinion”, momento nobile del sapere medico, richiede esperienza e particolare attenzione al contesto in cui viene richiesta: le sue implicazioni possono essere importanti.  

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DDL Lorenzin, Fnomceo fuori da tutti i tavoli istituzionali !!

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), vista la stesura dell’articolo 3bis del DDL Lorenzin sulla riforma degli Ordini, prende atto del fatto che l’attuale testo superi la reale esigenza di un adeguamento istituzionale, da tutti condiviso, per rappresentare di fatto l’introduzione di un primato della politica dei partiti sulle rappresentanze istituzionali della professione.
La Federazione stigmatizza l’atteggiamento della politica rispetto ad un reale e necessario riordino del sistema di rappresentanze istituzionali e ritiene pertanto di ritirarsi da tutti i tavoli di collaborazione istituzionale in essere sino a quando le proprie istanze non abbiano avuto il necessario e concreto ascolto.
Preannuncia la convocazione di un Consiglio Nazionale straordinario urgente per dare atto ai Presidenti degli Ordini provinciali di aver svolto il mandato di merito affidatogli e condividere la proposta di sospendere ogni collaborazione istituzionale, anche a livello periferico.
Esprime l’auspicio che il Parlamento riveda la propria posizione e tenga conto del fatto che l’autonomia della professione dalla politica è elemento di tutela e garanzia per la salute dei cittadini e per la sostenibilità del
Servizio Sanitario Nazionale”.

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