Da fine settembre sanzioni per i professionisti che rifiutano il bancomat?

(da DottNet)  Dal 30 settembre scattano le sanzioni per professionisti, negzianti e artigiani che si rifiutano di accettare pagamenti con bancomat e carte di credito. Come anticipato dal quotidiano La Repubblica, ogni violazione sarà punita con una multa di 30 euro. “Entro settembre prevediamo di firmare il decreto che introduce le prime sanzioni per chi rifiuta un pagamento elettronico” ha fatto sapere il viceministro dell’Economia, Luigi Casero.   Già la Legge di stabilità 2016 prevedeva che esercenti e professionisti dovessero dotarsi di Pos per la lettura delle carte elettroniche e accettassero pagamenti non in contanti a partire dai 5 euro. La bozza attuativa allo studio del decreto attuativo del ministero dell’Economia e di quello dello Sviluppo Economico dovrà dare sostanza a tale obbligo.  I dati europei, raccolti dalla Bce, indicano che l’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi europei sia come somme pagate con le carte elettroniche, sia per il numero complessivo di operazioni in un anno. Allo studio del Tesoro ci sono anche sgravi fiscali per chi userà la carta per pagare il tassista, l’idraulico o la parcella del medico, per premiare chi lascia la traccia elettronica del pagamento, che ha anche una funzione “antievasione”.  Si punta a esentare dall’obbligo dei Pos una serie di professionisti con partita Iva, ma che non sono a diretto contatto col pubblico: ad esempio gli avvocati di studi legali associati, che normalmente fatturano solo al proprio studio e poi vengono pagati attraverso bonifico. “Abbiamo aperto un tavolo con le categorie di professionisti – spiega il viceministro Casero – e parleremo anche con le banche per ridurrei costi dei Pos”.  La trattativa per escludere qualche categoria preoccupa alcune associazioni di consumatori che temono l’ennesimo rinvio: “Senza sanzioni la sola cosa che può fare un consumatore è andarsene senza pagare e lasciare i propri dati per pagare, quando l’esercente o il professionista saranno dotati di Pos”. Ed è evidente che questo scatenerebbe più di una discussione per il mancato pagamento.

Farmaci, mozione Cnb per confezioni ottimali. Basta sprechi per Ssn

(da Doctor 33)  “Alcune normative hanno attivato un percorso per la realizzazione di confezioni ottimali di prodotti farmaceutici, anche in forma monodose, proporzionate rispetto alle necessità imposte dal ciclo di terapia. Malgrado ciò, a tutt’oggi nessun intervento sistematico è stato realizzato e sono ancora molte le confezioni in cui non vi è corrispondenza fra i giorni di trattamento e il numero di unità terapeutiche (pillole, compresse, capsule o altro) in conformità alle prescrizioni mediche”. Lo sottolinea la mozione del Consiglio nazionale di Bioetica, pubblicata oggi sul sito della Presidenza del Consiglio che prende così posizione sulle confezioni maxi o mini di farmaci, con più o meno compresse rispetto a quelle previste dal ciclo di terapia, fonte di sprechi per il Ssn e per i cittadini.

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Paracetamolo nella prevenzione delle malattie acute della montagna

(da Fimmg.org)   Trekking e alpinismo stanno rapidamente crescendo in popolarità, ma una delle sfide che gli alpinisti affrontano è il mal di montagna acuto (AMS). Studi precedenti avevano dimostrato che l’ibuprofene è efficace per ridurre il rischio di AMS, ma i ricercatori volevano scoprire se il paracetamolo, antidolorifico comunemente usato come l’ibuprofene, avesse un effetto paragonabile. L’AMS si verifica quando il corpo non si acclimatizza correttamente ad altezze elevate. Il gold standard della profilassi dell’AMS è l’acetazolamide, un medicinale con effetti collaterali, come parestesie, soprattutto alle dita e rischio di reazioni allergiche. L’ibuprofene si era dimostrato utile nella riduzione del rischio di AMS, ma poteva avere anch’esso effetti collaterali indesiderati.

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Bando di concorso per l’accesso al corso di formazione specifica in medicina generale 2017/2020 della regione Emilia Romagna in attuazione del DM Salute 7 giugno 2017

Si comunica che a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 13 giugno del D.M. Salute 7 giugno 2017, sono stati modificati i requisiti per partecipare al concorso per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2017/2020: l’abilitazione all’esercizio della professione e l’iscrizione all’albo professionale devono essere posseduti alla data di avvio ufficiale del corso (previsto entro dicembre 2017) e non al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso (come era in precedenza).

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Decreto vaccini approvato in Senato. I nuovi adempimenti per medici, Asl e famiglie

(da Doctor33)  Con 171 favorevoli 63 contrari e 19 astenuti, il Senato converte in legge il decreto vaccini, per la ratifica finale serve l’ok della Camera entro il 6 agosto. Rispetto al testo di giugno, le vaccinazioni obbligatorie per i minori da 0 a 16 anni scendono da dodici a dieci; insieme ad antipneumococco e antirotavirus, meningococco B e C seguono quanto riportato sul calendario vaccinale (decreto Lea). Invece morbillo, parotite, rosolia e varicella restano vaccini obbligatori fino a successiva verifica della copertura “di gregge” del Ministero della Salute che avverrà entro tre anni. Per queste patologie il Ministero nella relazione annuale (emendamento di Luigi D’Ambrosio Lettieri), dovrà riportare le reazioni avverse che l’Aifa segnala per tutti i vaccini. Restano obbligatori fissi antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, anti pertosse e anti-haemophilus influenzae. Per i soggetti che hanno già avuto morbillo ed altre malattie infettive per le quali ora si devono vaccinare, si consente alle regioni di approvvigionarsi anche di formulazioni vaccinali monocomponenti o combinate in modo da non contenere l’antigene per la malattia già verificatasi, ma ciò può avvenire “nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale”.

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Troppi test inutili, le linee guida Gimbe per la gestione del mal di schiena

(da Doctor33)   Tornano spesso dal medico di famiglia, costituiscono il 7% dei pazienti in sala d’attesa, molti non migliorano mai, a un anno almeno uno su cinque non ha risolto il suo problema. Parliamo dei pazienti con lombalgia, sciatalgia o entrambe le patologie. Per ri-orientare i comportamenti professionali, riorganizzare i percorsi assistenziali e informare i pazienti la Fondazione Gimbe ha tradotto le linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (Nice) britannico e ha presentato in questi giorni la traduzione accompagnata da un comunicato che riassume come l’assistenza fin qui erogata risenta troppo delle indicazioni del paziente e di scelte spesso non evidence based del medico. Risultato: “alcune prestazioni sanitarie risultano sovra-utilizzate, altre sotto-utilizzate”.

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Messaggi elettronici ai pazienti, medici statunitensi invitano alla cautela

(da Doctor33)  I medici dovrebbero fare molta attenzione nell’invio di messaggi elettronici ai propri pazienti: lo ha sollecitato in un apposito report la American medical association (Ama). In una sessione formativa, gli esperti dell’associazione hanno enfatizzato la necessità di agire con estrema prudenza, fornendo anche molti esempi delle conseguenze indesiderate di comunicazioni inviate con superficialità.  Ingrid Hubbard ReidyeMike O’ Neill, risk manager di una importante assicurazione medica statunitense, hanno raccomandato di utilizzare numeri di telefono e indirizzi e-mail riservati all’attività professionale e distinti da quelli privati e di assicurarsi che nessuno possa accedere alle informazioni che vengono scambiate con i pazienti.

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I vaccini causano l’autismo e contengono sostanze pericolose? Ecco il “fact checking” dell’ISS per far chiarezza su ‘bufale’ e paure

(da Quotidiano Sanità)  La discussione sul decreto vaccini, con il passare del tempo, è andata ben oltre il semplice dibattitto sulla nuova introduzione dell’obbligo. In questi mesi circolano sempre più sul web studi di discutibile autorevolezza e molte ‘bufale’ sui presunti “pericoli” delle vaccinazioni. Per far chiarezza sui tanti dubbi venutisi a creare, l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato un “fact checking” che interviene in maniera puntuale su diversi aspetti legati alle malattie ed alle vaccinazioni ad esse correlate: dalla paura di poter contrarre possibili patologie autoimmuni alla tossicità di diverse sostanze contenute nei vaccini, fino alla possibile comparsa dell’autismo.

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Ecm, ora è completamente deducibile. Che cosa cambia per liberi professionisti, convenzionati e dipendenti

(da Doctor33)  Iscrizioni, viaggi, vitto e alloggio: i corsi di formazione continua ora sono totalmente deducibili. Ma la chance contenuta nella legge 81 pubblicata il 13 giugno scorso (Gazzetta ufficiale serie generale 135) rischia di fare figli e figliastri svantaggiando i medici dipendenti. Se quest’anno si è continuato a dedurre le spese per corsi di formazione al 50% del loro ammontare con il vecchio criterio sancito dal Testo Unico Imposte sui redditi del 1986, nel 2018 la deducibilità delle spese Ecm sostenute quest’anno sarà integrale, «entro il limite annuo di 10.000 euro» che include sia le spese d’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale sia le spese per viaggi e soggiorni. Sono poi tutte deducibili entro il limite annuo di 5.000 euro le spese sostenute “per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità (…) erogati dagli organi accreditati ai sensi della disciplina vigente” e “gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà”. Il vantaggio sussiste se si è lavoratori autonomi, ad esempio dentisti o liberi professionisti puri. Ma negli anni scorsi l’Ecm è stata difficile pure per i dipendenti: turni da non lasciare scoperti causa vuoti in organico, aziende che non investono sulla formazione. In questi casi la legge non fa “volano”.  

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